Il Museo Gregoriano Egizio

Fondato da papa Gregorio XVI nel 1839, il Museo Gregoriano Egizio è parte dei Musei Vaticani e conserva ampie collezioni di opere d’arte e reperti portati a Roma dall’Antico Egitto in epoca antica.

Come visitare il Museo Gregoriano Egizio

Il Museo Gregoriano è visitabile all’interno dei Musei Vaticani. Pertanto, il biglietto d’accesso a questo stupendo museo include anche altre bellissime attrazioni da non perdere come la Pinacoteca le Stanze di Raffaello la Galleria delle Carte Geografiche e ovviamente alla strepitosa Cappella Sistina (qui per assicurarvi l’ingresso prioritario
Le file all’ingresso sono sempre molto lunghe perciò il nostro consiglio è quello di procurarvi i biglietti on line. Risparmierete tempo ed energie per la visita!
L’ingresso ai Musei Vaticani è compreso nell’ Omnia Card

Cosa vedere al Museo Gregoriano Egizio

Il Museo Gregoriano Egizio, parte dei Musei Vaticani, ospita importanti collezioni di arte egizia. Mummie, sarcofagi, suppellettili e molto altro ancora.
Famosi sono i papiri tra cui il Libro dei Morti, un papiro di circa 30 pagine utilizzato al tempo per scrivere delle formule magiche e religiose per accompagnare il defunto fino alla vita ultraterrena.
La maggior parte dei reperti proviene dalla Villa di Adriano a Tivoli ed è esposta in 9 sale in base al tema e al periodo di realizzazione.

La prima sala ospita stele, monumenti ed oggetti dell’Antico Egitto con iscrizioni geroglifiche. Nella seconda sala, invece, reperti del culto funerario della cultura egizia, ad esempio alcuni costumi funebri.
La terza sala ospita la ricostruzione del Serapeo, il Tempio della Villa a Tivoli di Adriano. Nella quarta si trovano repliche di bassorilievi e sculture riprodotte a Roma a imitazione di quelle originali egizi.
La quinta sala, e forse la più nota, è anche detta Emiciclo. Qui sono esposte statue egizie ritrovate nei dintorni di Roma, in particolare i capolavori della scultura faraonica. Tra questi i famosi Colossi di Tolomeo II e Arsinoe II, sculture in granito rosso datate intorno al 260 a.c. Sulla terrazza adiacente si possono ammirare invece i sarcofagi.
Seguono una collezione di bronzi egizi nella sesta sala, dove è possibile osservare la riproduzione del Ibis del dio Thot. L’uccello era simbolo del dio protettore degli scriba.

La settima sala è uno spazio dedicato interamente alle città di Alessandria d’Egitto e Palmira in Siria. Qui sono conservati oggetti dell’epoca tra il IV e il II secolo a.c. Le ultime due sale del Museo Gregoriano Egizio sono invece dedicate alla cultura della Mesopotamia e dell’Assiria.
Da osservare nell’ottava sala i reperti archeologici datati intorno al III-I millennio a.c., come sigilli, vasellami e armi. La nona e ultima sala contiene invece rilievi e iscrizioni rinvenute nell’antica Assiria durante gli scavi archeologici e donati al papa Pio IX nel 1842.

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La storia del Museo Gregoriano Egizio

Tutti i tesori del Museo Gregoriano Egizio sono parte della collezione papale iniziata a partire dal XVII secolo. Altri reperti furono invece ritrovati nei dintorni di Roma o erano provenienti dalle province esterne.
Il museo, parte del complesso dei Musei Vaticani è frutto del lavoro del padre barnabita Luigi Ungarelli, uno dei primi egittologi in Italia.
Fu inaugurato il giorno 2 febbraio del 1839 con il puro scopo di conservare il patrimonio archeologico delle culture dell’Antico Egitto e della Mesopotamia.

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