I Musei Vaticani

Sia che veniate a visitare Roma per 3 giorni, sia che la vostra permanenza duri un po’ di più o un po’ di meno, un tour dei Musei Vaticani è d’obbligo. Valgono infatti da soli il viaggio.
Credeteci, una visita ai Musei Vaticani è un’esperienza talmente emozionante che difficilmente si cancellerà dalla vostra mente. Una volta usciti da lì, farete fatica a rendervi conto di quanta bellezza è passata sotto i vostri occhi.
Si tratta del secondo museo più visitato al mondo, stando alla classifica de Il Giornale dell’Arte, periodico mensile dedicato al mondo dell’arte.

Per entrare ai musei è obbligatorio acquistare i biglietti online. Potrete scegliere l’orario della visita a voi più congegnale ed evitare la coda.
Durante la visita è necessario adottare un abbigliamento consono.  Perciò niente vestiti senza maniche e scollati (un consiglio che vi diamo è quello di portarvi sempre dietro un foulard per coprirvi le spalle, risolverete il problema), pantaloncini sopra il ginocchio, minigonne e cappelli.

Musei Vaticani

Il complesso museale è caratterizzato da sette chilometri di superficie espositiva e contiene più capolavori di quanti ne ospitino molti piccoli altri Paesi. Si trova nel Palazzo Apostolico Vaticano e mette a disposizione dei visitatori una delle collezioni d’arte più grandi del mondo.
Dicono che per visitare tutti i Musei Vaticani occorrerebbero anni. Non mettete in conto perciò di poter vedere tutto in una sola volta!

Il consiglio che vi diamo è di dare la precedenza a queste visite:

1. Le Stanze di Raffaello
2. Il Museo Pio Clementino (per estasiarvi davanti al Laocoonte e l’Apollo del Belvedere)
3. La Pinacoteca Vaticana (non perdetevi la Trasfigurazione di Raffaello)
4. Galleria delle Carte Geografiche
5.  e ovviamente alla strepitosa Cappella Sistina (qui per assicurarvi l’ingresso prioritario)

Vi ricordiamo che i musei sono attrezzati per i disabili e, previa prenotazione, sono disponibili gratuitamente le sedie a rotelle (su richiesta direttamente presso lo sportello “permessi speciali”).
E’ inoltre consentito l’ingresso con i passeggini.

Se vi state chiedendo quanto tempo ci vuole per visitare i Musei Vaticani la risposta è tra le due e le tre ore. Questo in caso visitiate in autonomia e senza audioguida. Se invece optate per l’audioguida calcolate sicuramente 3 ore, visto il tempo necessario ad ascoltare le spiegazioni di ogni opera. Ancora di più se decidete di goderveli con una visita guidata.

Stabilite voi qual è la vostra resistenza!

GLI ORARI: da lunedì a giovedì dalle 8.30 alle 18.30 (ultimo ingresso alle 16.30) –  venerdì e sabato dalle 8.30 alle 20.00 (ultimo ingresso alle 18.00).
Dal 22 aprile al 29 ottobre, apertura serale: venerdì e sabato dalle 19.00 alle 22.30 (ultimo ingresso alle 20.30)
Chiuso tutte le domenica tranne l’ultima domenica del mese (a meno che non sia festivo)
Chiuso anche l’1 e il 6 gennaio, 11 febbraio, 19 marzo, 18 aprile, 1 maggio, 29 giugno, 15 agosto, 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre.

Visitare i Musei Vaticani Biglietti online

1. Le stanze di Raffaello

Erano gli appartamenti privati di Papa Giulio II (1503-1513), il quale affidò a Raffaello, che allora aveva 25 anni e non era ancora molto noto, la realizzazione degli affreschi delle quattro stanze. Il papa non voleva infatti abitare negli ambienti utilizzati dal suo predecessore Alessandro VI e già affrescati dal Pinturicchio e si era trasferito quindi al piano superiore, nell’ala fatta costruire da Niccolò V a metà del Quattrocento.
Questa commissione permise al pittore di far salire notevolmente le “sue quotazioni”.
Gli appartamenti erano già stati dipinti da artisti già affermati, tra cui il Perugino, maestro di Raffaello il quale, visto era stato lasciato libero da Giulio II di gestire come voleva gli affreschi, cancellò ciò che c’era in precedenza.
Solo due stanze furono però dipinte di suo pugno: la Stanza della Segnatura (lo studio) e la Stanza di Eliodoro (la sala d’aspetto usata per le udienze private). Le altre due stanze, la Stanza dell’Incendio di Borgo (la sala da pranzo) e la Sala di Costantino (sala dei ricevimenti) furono realizzate da allievi seguendo suoi disegni,  essendo il maestro morto all’improvviso il 6 aprile del 1520.

Musei Vaticani: la Scuola di Atene di Raffaello

La Stanza della Segnatura custodisce uno dei capolavori più famosi di Raffaello: la Scuola di Atene.
Sullo sfondo di un’architettura antica, sono rappresentati, al centro, Platone e Aristotele. Il primo con le sembianze di Leonardo, punta il dito al cielo alludendo al mondo delle idee, il secondo, volgendo il palmo della mano verso terra, indica, al contrario, il principio razionalista della sua filosofia.
Entrambi sono attorniati da una schiera di filosofi, rappresentati con le sembianze di personaggi del tempo. In primo piano Eraclito (Michelangelo), Euclide (Bramante) che disegna sulla lavagna una figura geometrica, Diogene quasi sdraiato sulle gradinate, Tolomeo e Zoroastro con in mano rispettivamente il globo e la sfera celeste. Nell’opera si può ammirare anche l’autoritratto di  Raffaello, il secondo personaggio a destra con il berretto verde.

2. Museo Pio-Clementino

Ospita alcuni degli esempi più alti della statuaria classica. Tra questi vi segnaliamo sicuramente:
1. l’Apoxyomenos, copia in marmo del bronzo dello scultore Lisippo (320 a.c. circa), che raffigura un atleta intento a detergersi il sudore con lo strigile (sorta di rasoio usato nell’antichità) dopo aver gareggiato e vinto (lo potete ammirare nell’ambiente chiamato Gabinetto dell’Apoxyomenos, passato il vestibolo quadrato)
2. l’Apollo del Belvedere (copia romana in marmo del II sec. a.c. dell’originale greco in bronzo datato IV sec. a.c), considerato uno dei grandi capolavori dell’arte classica
3. il gruppo del Laocoonte (raffigurante un sacerdote troiano di Apollo e i suoi figli alle prese con una lotta mortale con due serpenti di mare), anch’esso copia romana di un originale greco e risalente al I sec. d.c.  Queste ultime si trovano tutte e due nel Cortile Ottagono, il cortile centrale del palazzo.

3. Pinacoteca vaticana

Fatta realizzare da papa Pio XI nel 1932, accoglie 460 dipinti disposti in ordine cronologico dall’XI al XIX secolo, e comprende opere di Giotto, Beato Angelico, Filippo Lippi, Guido Reni, Raffaello, Caravaggio e diversi altri grandi artisti. Spesso è trascurata dai visitatori, ma vale veramente la pena. Da ammirare assolutamente i tre dipinti di Raffaello nella sala VIII, bellissima nel suo nuovo allestimento. Una sofisticata illuminazione infatti permette non solo di godere della Pala Oddi, della Madonna di Foligno e della Trasfigurazione, ma anche dei raffinati e celebri arazzi dell’artista. I tre dipinti di Raffaello  sono stati recentemente reinquadrati nelle loro cornici originali in di legno di cirmolo stagionato e a foglia d’oro.

4. Galleria delle Carte Geografiche

Uno dei luoghi meno noti dei Musei Vaticani, questa galleria, lunga 120 m, è coperta da una parte all’altra da enormi e bellissime carte topografiche, realizzate tutte tra il 1580 e il 1583 per papa Gregorio XIII sulla base delle indicazione di uno dei più grandi cartografi dell’epoca, Ignazio Danti.
prende il nome dalle 40 carte geografiche affrescate che raffigurano le regioni italiane e i possedimenti della Chiesa all’epoca di questo papa.
Su di una parete sono raffigurate le regioni bagnate dai mari Ligure e Tirreno, sull’altra le regioni bagnate dall’Adriatico.
Ogni carta regionale è corredata con la pianta della città principale.
Oltre la galleria, trovate la Sala Sobieski, che prende il nome dalla grande tela del XIX secolo che pende dalla parete nord e rappresenta la vittoria sui Turchi del re polacco Giovanni III Sobieski.

5. La Cappella Sistina

Visitare i Musei Vaticani: l'ingresso della Cappella Sistina

Foto di Francesca Ciola

 

Visitata da oltre 4 milioni di persone l’anno, è l’unico posto dei Musei Vaticani che nessuno si sognerebbe di saltare. La Cappella Sistina è un luogo spettacolare e visitarla sarà indimenticabile.
Venne fatta costruire in origine per papa Sisto IV e fu inaugurata il 15 agosto 1483.
Si tratta di un parallelepipedo con soffitto a botte lungo 40,2 m, largo 13,4 m e alto 20,7 m, le stesse dimensioni che si ipotizzava avesse avuto il tempio di Salomone a Gerusalemme.
Tutta la cappella, già affrescata dai migliori artisti rinascimentali, tra cui Botticelli e Pinturicchio, solo per citarne qualcuno, a parte i pavimenti ad intarsi policromi di marmo fu sacrificata per dare spazio a due capolavori di Michelangelo: la Genesi, sull’intera volta, realizzata tra il 1508 e il 1512 e lo strepitoso Giudizio Universale, dipinto nel 1541.
In quest’ultimo, a differenza della volta, impressiona la quantità di blu oltremare utilizzato. Un tempo infatti, il blu era carissimo, perchè realizzato con lapislazzuli. Ma visto che a pagare era papa Giulio II, Michelangelo non si fece problemi. Al contrario se ne fece molti nel dipingere la volta il cui uso dei materiali era invece a carico suo. Ne usò infatti una quantità minima.

La Cappella Sistina ha rivestito sempre una funzione molto importante nella storia della chiesa. E’ qui infatti che si riuniva e si riunisce ancora il Conclave per eleggere il nuovo papa.
Le regole che governano la votazione, tranne qualche modifica marginale, non sono cambiate nel tempo. Sono infatti le stesse dal 1274.
Tra i 15 e i 20 giorni dalla morte del pontefice, tutto il Collegio dei Cardinali (comprende tutti i cardinali sotto gli 80 di età) viene chiuso nella cappella (Conclave deriva da cum clave, cioè chiuso a chiave) dove si tengono 4 votazioni segrete al giorno, fino a raggiungere la maggioranza dei due terzi.
L’avvenuta elezione è comunicata all’esterno da una fumata bianca che esce da un apposito comignolo.

Curiosità sui Musei Vaticani

  1.  I musei Vaticani comprendono 54 musei per un totale di 70.000 opere, di cui solo 20.000 in mostra, e si sviluppa su 1400 stanze, cappelle e gallerie.
  2. Vennero fondati nel 1506  papa Giulio II e aperti al pubblico nel 1771 per volere di papa Clemente XIV.
  3. Nel 1938 i musei vennero chiusi su volere di Pio XI in occasione della venuta di Adolf Hitler a Roma, ospite di re Vittorio Emanuele II e di Benito Mussolini a Roma. No volle infatti né riceverlo, né farlo entrare nello Stato Vaticano.
    Perciò si trasferì qualche giorno a Castel Gandolfo, residenza papale e fece chiudere alle visite i Musei Vaticani  e la Basilica di San Pietro, in modo che il dittatore non potesse entrare nei territori vaticani neppure accedendo dai musei.
  4. Non è vero che Michelangelo ha dipinto i suoi affreschi sulla schiena. Lavorò infatti su una piattaforma che aveva inventato lui, che si estendeva oltre la metà dell’area della cappella e gli ha permesso di stare in piedi. La piattaforma venne spostata a metà del progetto. Michelangelo non ha mai avuto la possibilità di rimirare il suo lavoro in corso dal basso, ma ha dipinto da una distanza di pochi centimetri.
  5. Dal momento che il Vaticano non ha entrate fiscali, il 90% delle sue entrate deriva dai biglietti d’ingresso al Museo, dalle vendite di francobolli e souvenir e dalle offerte dei fedeli.

Dove si trovano

Come raggiungere i Musei Vaticani

1. IN METRO
Partendo dalla Stazione Termini prendete la Linea A della Metro in direzione Battistini. Le fermate più vicine ai Musei Vaticani distano circa dieci minuti a piedi e sono Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro.

2. IN BUS
Davanti all’ingresso dei Musei Vaticani si trova la fermata della linea 49.
In Piazza Risorgimento,  distante a 5 minuti a piedi , fanno capolinea le linee 32, 81 e 982.

3. MACCHINA
Potete parcheggiare la macchina nei parcheggi a pagamento sia sul Viale Vaticano sia nelle strade limitrofe.

4. TRENO
Arrivate alla stazione di Roma Termini e prendete la Linea A della Metro in direzione Battistini. Vi conviene scendere alle fermate Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro, che distano  circa dieci minuti a piedi.

5. AEREO
Se arrivate a Roma in  aereo vi consigliamo di andare dall’aereoporto alla stazione di Roma Termini, dove si trovano Bus, Metro e Taxi che vi condurranno ai Musei Vaticani .

I musei e gli ambienti visitabili dei Musei Vaticani

I Musei

  • Museo egizio:  ospita un’enorme collezione di reperti dell’antico Egitto. Si possono ammirare papiri, mummie, iscrizioni geroglifiche, il famoso Libro dei morti e la Collezione Grassi. Fondato da papa Gregorio XVI nel 1839
  • Museo Chiaramonti: fondato agli inizi del XIX secolo da papa Pio VII, venne fu allestito e ordinato da Antonio Canova. Si compone di tre gallerie ( la Galleria Chiaramonti, dove sono esposte numerose sculture, sarcofagi e fregi; la nuova ala, detta Braccio Nuovo, che ospita celebri statue; la Galleria lapidaria, che contiene più di 3.000 pezzi di iscrizioni, epigrafi e monumenti, che rappresentano la più grande collezione del mondo di questo tipo di manufatti. Aperta solo su richiesta.)
  • Museo Pio Clementino:  collocato in 12 sale, comprensive del Cortile Ottagono, e ospita importanti collezioni di epoca greca e romana. venne Clemente XIV nel 1771.
  • Museo Gregoriano Etrusco:  papa Gregorio XVI nel 1836.  Collocato in 22 sale ed accoglie opere e manufatti risalenti al IX-I secolo a.C.

Le sale o stanze

  • Sala Sobieski: deve il nome alla grande tela del pittore polacco Jean Matejko (1838-1893) che rappresenta la vittoria del re di Polonia Giovanni III Sobieski contro i turchi a Vienna nel 1683.
  • Sala della biga
  • Sala dell’Immacolata: adiacente alle stanze dio Raffaello, al centro accoglie un mobile-libreria ottocentesco, riccamente decorato, che conserva 110 volumi artistici con il testo della Bolla pontificia Ineffabilis Deus in cui si proclama il dogma dell’Immacolata Concezione.
  • Stanze di Raffaello:  quattro sale in sequenza che prendono il nome dal grande artista urbinate e dagli allievi della sua bottega che le affrescarono. Comprendono la Stanza della Segnatura (con la famosa Scuola di Atane), la Stanza si Eliodoro, Stanza dell’incendio di Borgo e la Stanza di Costantino
  • Loggia di Raffello: si trova al secondo piano del Palazzo Apostolico e confina con le Stanze. È celebre per un ciclo di affreschi della scuola di Raffaello riproducenti decorazioni con storie bibliche e grottesche, databile tra la fine del 1517 o il 1518 e il 1519.
  • Appartamento di san Pio V: comprende la galleria, due salette e una cappella. Fu voluto dal papa Pio V (1566-1572) e affrescato da Giorgio Vasari e Federico Zuccari. Si trovano esposti arazzi fiamminghi del XV e XVI secolo.
  • Sala dei Chiaroscuri: collocata al secondo piano, a nord della Sala di Costantino e confinante con la Loggia di Raffaello. Fu decorata nel 1517 da Raffaello e dalla sua scuola, ma gli affreschi originali andarono perduti pochi anni dopo. Attualmente Oggi presentano decorazioni di Giovanni e Cherubino Alberti, con affreschi di Apostoli e Santi di Taddeo e Federico Zuccari.
  • Appartamento Borgia: le stanze vennero create come residenza privata di papa Alessandro VI e della sua famiglia, e decorate da uno straordinario ciclo di affreschi di Bernardino Pinturicchio e aiuti. occupava tutto il primo piano del Palazzo Apostolico e e comprendeva sei ambienti

Le gallerie

  • Galleria degli arazzi: ospita arazzi fiamminghi eseguiti a Bruxelles dalla bottega di Pieter van Aelst al tempo di Clemente VII (1523-1534) su cartoni degli allievi di Raffaello. Vennero esposti per la prima volta nella Cappella Sistina nel 1531, e allestiti per l’esposizione in questa Galleria nel 1838.
  • Galleria delle Carte Geografiche: deve il suo nome dalle quaranta carte geografiche affrescate sulle pareti che raffigurano le regioni italiane e i possedimenti della Chiesa all’epoca di papa Gregorio XIII (1572-1585). Vennero realizzate fra il 1580 e il 1585 sulla base di cartoni di Ignazio Danti, famoso geografo del tempo.
  • Galleria dei Candelabri: prendono il nome dai candelabri marmorei che con colonne in marmo colorato delimitano le sei sezioni espositive. Le opere sono allestite come degli arredi, seguendo criteri di simmetria compatibili con le architetture della galleria.
  • Galleria Lapidaria: occupa la parte sud del lungo corridoio che collega Palazzo Vaticano con il Palazzetto del Belvedere. Ospita la più ricca collezione lapidaria vaticana.
  • Galleria del Braccio Nuovo: è la terza ed ultima sezione del Museo Chiaramonti.  Lunga 68 metri e inaugurata nel 1822 dal Papa Pio VII, é coperta da una volta a cassettoni con lucernari. Al centro, da un lato si apre a emiciclo, dall’altro una serie di gradini permettono l’accesso al monumentale portico che affaccia sul Cortile della Pigna. Ospita un serie di nicchie contenenti le statue e una doppia sfilata di busti su rocchi di colonne e mensole.

Le cappelle

  • Cappella Sisitina:  è la principale cappella del palazzo apostolico e prende il nome da papa Sisto IV della Rovere, ospita gli strepitosi affreschi di Michelangelo. Qui viene tenuto il Conclave per l’elezione del nuovo pontefice.
  • Cappella di Urbano VIII: posta nel’ancolo sud-ovest della Torre Borgia, era la cappella privata di papa Urbano VIII Barberini. Ospitano affreschi sulla passione di cristo.
  • Cappella Niccolina: affrescata dal Beato Angelico era la cappella privata degli appartamenti di Niccolò V. Si trova nella parte più antica del palazzo, nella torre di Innocenzo III, vicino alle Stanze di Raffaello.

Padiglione delle Carrozze: Istituito da Paolo VI nel 1973 e allestito in un vasto locale sotto il Giardino Quadrato, cospita selle, carrozze, automobili e portantine adoperate da vari pontefici. Rappresenta una sezione distaccata del Museo Storico Vaticano

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Notizie sull'autore

Silvia è content creator dal 2010 ed esperta d'informazione turistica per città d'arte italiane. Laureata in Lettere Classiche, è appassionata della storia, della cultura e delle curiosità delle città del Bel Paese, nonché conoscitrice di tutti i trucchi per una perfetta vacanza in Italia.

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