Musei

Musei Vaticani. Biglietti online – Tutte le offerte

Acquistare i biglietti online per visitare gli strepitosi Musei Vaticani è sicuramente una buona idea: avrete modo di evitare le lunghe code e non comincerete perciò la visita già stanchi!
Sì, perché per godervi questo complesso museale, enorme e bellissimo (sono ben sette chilometri di superficie espositiva che conta più capolavori di quanti ne ospitino molti piccoli altri Paesi), dovrete mettere in conto almeno 2-3 ore. E solo per vederne una parte. 

Visitare Roma: i Musei Vaticani. Biglieti online
Foto di Francesca Ciola

Dicono infatti che per vederli tutti occorrerebbero circa dodici anni. Un’ottima scusa per venire a visitare Roma ancora, ancora e ancora. 
Ma se invece è la vostra prima volta, quello che vi consigliamo è di non perdevi assolutamente:

1. Le Stanze di Raffaello
2. Il Museo Pio Clementino (per estasiarvi davanti al Laocoonte e l’Apollo del Belvedere)
3. La Pinacoteca Vaticana (non perdetevi la Trasfigurazione di Raffaello)
4. Galleria delle Carte Geografiche 
5. la strepitosa Cappella Sistina (qui per assicurarvi l’ingresso prioritario)


Vi ricordiamo che i musei sono attrezzati per i disabili e, prenotandole in anticipo, sono disponibili gratuitamente le sedie a rotelle (dovrete richiederle direttamente presso lo sportello “permessi speciali”).
E’ inoltre consentito l’ingresso con i passeggini. Non avrete quindi difficoltà a visitarli se siete con bambini al seguito.

L’ingresso dei Musei Vaticani si trova in Viale Vaticano, a poca distanza da Viale dei Bastioni di Michelangelo. Anche se fanno parte dello Stato Vaticano, sono in territorio italiano.
Ci si arriva facilmente con la metropolitana di Roma scendendo alle fermate della linea A Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro (sono le più vicine). Raggiungerete i musei con una passeggiata di circa 10 minuti.

Musei Vaticani biglietti online

Prenotare già da casa i vostri biglietti per i Musei Vaticani vi permetterà di arrivare sul posto e accedere direttamente ai controlli di sicurezza, senza fare la coda alla biglietteria, che spesso, specie in estate, può essere molto lunga. Eviterete così di perdere tempo, che potrete dedicare, dopo la visita, a qualche altra attrazione di Roma.

Potrete scegliere se fare la visita per conto vostro oppure prenotare un tour guidato, da soli o in piccoli gruppi. 

Qui sotto trovate tante diverse opzioni  per i vostri biglietti online. Scegliete quella che più si adatta alle vostre esigenze.

Lo sapevate che….

  1. Il blu oltremare usato nel Giudizio Universale era costosissimo: in questa parte degli affreschi, contrariamente a quella della volta che ne ha una quantità minima, Michelangelo ne usò una quantità impressionante.
    All’epoca questo colore era ottenuto dai lapislazzuli, pietre preziosissime e perciò molto costoso.
    Gli artisti infatti esitavano ad adoperarlo, a meno che non fosse pagato da altri.
    Nel caso del Giudizio Universale i materiali li avrebbe pagati il papa (Giulio II, che aveva commissionato a Michelangelo la Cappella Sistina). Nel caso della volta, invece, visto che doveva far fronte lui stesso alle spese per affrescarla, il celebre artista, usò colori meno cari.

  2. Non è vero che Michelangelo lavorava da solo: Lo si è spesso detto, ma in realtà per tutto il corso dei lavori nella cappella si avvalse della collaborazione di assistenti che preparavano l’intonaco umido su cui poi il pittore dipingeva (come richiedeva a tecnica dell’affresco).

  3. Non è vero che Michelangelo dipingesse sdraiato: in realtà l’artista progettò un’impalcatura curva che gli permetteva di stare in piedi, anche se in posizione scomoda, piegato all’indietro


Una volta finita la visita ai Musei Vaticani, a seconda di quante energie avete ancora, potete dedicarvi ad ammirare le attrazioni che si trovano nelle immediate vicinanze, o quelle per cui è necessario camminare un po’ di più. Tenendo sempre a mente che la vostra fatica sarà sicuramente ripagata con tanta bellezza! Perciò potete scegliere se visitare:

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Il Museo Gregoriano Egizio

Fondato da papa Gregorio XVI nel 1839, il Museo Gregoriano Egizio è parte dei Musei Vaticani e conserva ampie collezioni di opere d’arte e reperti portati a Roma dall’Antico Egitto in epoca antica.

Come visitare il Museo Gregoriano Egizio

Il Museo Gregoriano è visitabile all’interno dei Musei Vaticani. Pertanto, il biglietto d’accesso a questo stupendo museo include anche altre bellissime attrazioni da non perdere come la Pinacoteca le Stanze di Raffaello la Galleria delle Carte Geografiche e ovviamente alla strepitosa Cappella Sistina (qui per assicurarvi l’ingresso prioritario
Le file all’ingresso sono sempre molto lunghe perciò il nostro consiglio è quello di procurarvi i biglietti on line. Risparmierete tempo ed energie per la visita!
L’ingresso ai Musei Vaticani è compreso nell’ Omnia Card

Cosa vedere al Museo Gregoriano Egizio

Il Museo Gregoriano Egizio, parte dei Musei Vaticani, ospita importanti collezioni di arte egizia. Mummie, sarcofagi, suppellettili e molto altro ancora.
Famosi sono i papiri tra cui il Libro dei Morti, un papiro di circa 30 pagine utilizzato al tempo per scrivere delle formule magiche e religiose per accompagnare il defunto fino alla vita ultraterrena.
La maggior parte dei reperti proviene dalla Villa di Adriano a Tivoli ed è esposta in 9 sale in base al tema e al periodo di realizzazione.

La prima sala ospita stele, monumenti ed oggetti dell’Antico Egitto con iscrizioni geroglifiche. Nella seconda sala, invece, reperti del culto funerario della cultura egizia, ad esempio alcuni costumi funebri.
La terza sala ospita la ricostruzione del Serapeo, il Tempio della Villa a Tivoli di Adriano. Nella quarta si trovano repliche di bassorilievi e sculture riprodotte a Roma a imitazione di quelle originali egizi.
La quinta sala, e forse la più nota, è anche detta Emiciclo. Qui sono esposte statue egizie ritrovate nei dintorni di Roma, in particolare i capolavori della scultura faraonica. Tra questi i famosi Colossi di Tolomeo II e Arsinoe II, sculture in granito rosso datate intorno al 260 a.c. Sulla terrazza adiacente si possono ammirare invece i sarcofagi.
Seguono una collezione di bronzi egizi nella sesta sala, dove è possibile osservare la riproduzione del Ibis del dio Thot. L’uccello era simbolo del dio protettore degli scriba.

La settima sala è uno spazio dedicato interamente alle città di Alessandria d’Egitto e Palmira in Siria. Qui sono conservati oggetti dell’epoca tra il IV e il II secolo a.c. Le ultime due sale del Museo Gregoriano Egizio sono invece dedicate alla cultura della Mesopotamia e dell’Assiria.
Da osservare nell’ottava sala i reperti archeologici datati intorno al III-I millennio a.c., come sigilli, vasellami e armi. La nona e ultima sala contiene invece rilievi e iscrizioni rinvenute nell’antica Assiria durante gli scavi archeologici e donati al papa Pio IX nel 1842.

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La storia del Museo Gregoriano Egizio

Tutti i tesori del Museo Gregoriano Egizio sono parte della collezione papale iniziata a partire dal XVII secolo. Altri reperti furono invece ritrovati nei dintorni di Roma o erano provenienti dalle province esterne.
Il museo, parte del complesso dei Musei Vaticani è frutto del lavoro del padre barnabita Luigi Ungarelli, uno dei primi egittologi in Italia.
Fu inaugurato il giorno 2 febbraio del 1839 con il puro scopo di conservare il patrimonio archeologico delle culture dell’Antico Egitto e della Mesopotamia.

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I Musei Vaticani

Sia che veniate a visitare Roma per 3 giorni, sia che la vostra permanenza duri un po’ di più o un po’ di meno, un tour dei Musei Vaticani è d’obbligo. Valgono infatti da soli il viaggio.
Credeteci, una visita ai Musei Vaticani è un’esperienza talmente emozionante che difficilmente si cancellerà dalla vostra mente. Una volta usciti da lì, farete fatica a rendervi conto di quanta bellezza è passata sotto i vostri occhi.

Per entrare ai musei è obbligatorio acquistare i biglietti online. Potrete scegliere l’orario della visita a voi più congegnale ed evitare la coda.

Durante la visita è necessario adottare un abbigliamento consono.  Perciò niente vestiti senza maniche e scollati (un consiglio che vi diamo è quello di portarvi sempre dietro un foulard per coprirvi le spalle, risolverete il problema), pantaloncini sopra il ginocchio, minigonne e cappelli.

Musei Vaticani

Il complesso museale è caratterizzato da sette chilometri di superficie espositiva e contiene più capolavori di quanti ne ospitino molti piccoli altri Paesi. Si trova nel Palazzo Apostolico Vaticano e mette a disposizione dei visitatori una delle collezioni d’arte più grandi del mondo.
Dicono che per visitare tutti i Musei Vaticani occorrerebbero anni. Non mettete in conto perciò di poter vedere tutto in una sola volta!

Il consiglio che vi diamo è di dare la precedenza a queste visite:

1. Le Stanze di Raffaello
2. Il Museo Pio Clementino (per estasiarvi davanti al Laocoonte e l’Apollo del Belvedere)
3. La Pinacoteca Vaticana (non perdetevi la Trasfigurazione di Raffaello)
4. Galleria delle Carte Geografiche
5.  e ovviamente alla strepitosa Cappella Sistina (qui per assicurarvi l’ingresso prioritario)

Vi ricordiamo che i musei sono attrezzati per i disabili e, previa prenotazione, sono disponibili gratuitamente le sedie a rotelle (su richiesta direttamente presso lo sportello “permessi speciali”).
E’ inoltre consentito l’ingresso con i passeggini.

Se vi state chiedendo quanto tempo ci vuole per visitare i Musei Vaticani la risposta è tra le due e le tre ore. Questo in caso visitiate in autonomia e senza audioguida. Se invece optate per l’audioguida calcolate sicuramente 3 ore, visto il tempo necessario ad ascoltare le spiegazioni di ogni opera. Ancora di più se decidete di goderveli con una visita guidata.

Stabilite voi qual è la vostra resistenza!

GLI ORARI: da lunedì a giovedì dalle 8.30 alle 18.30 (ultimo ingresso alle 16.30) –  venerdì e sabato dalle 8.30 alle 20.00 (ultimo ingresso alle 18.00).
Dal 22 aprile al 29 ottobre, apertura serale: venerdì e sabato dalle 19.00 alle 22.30 (ultimo ingresso alle 20.30)
Chiuso tutte le domenica tranne l’ultima domenica del mese (a meno che non sia festivo)
Chiuso anche l’1 e il 6 gennaio, 11 febbraio, 19 marzo, 18 aprile, 1 maggio, 29 giugno, 15 agosto, 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre.

Visitare i Musei Vaticani Biglietti online

1. Le stanze di Raffaello

Erano gli appartamenti privati di Papa Giulio II (1503-1513), il quale affidò a Raffaello, che allora aveva 25 anni e non era ancora molto noto, la realizzazione degli affreschi delle quattro stanze. Il papa non voleva infatti abitare negli ambienti utilizzati dal suo predecessore Alessandro VI e già affrescati dal Pinturicchio e si era trasferito quindi al piano superiore, nell’ala fatta costruire da Niccolò V a metà del Quattrocento.
Questa commissione permise al pittore di far salire notevolmente le “sue quotazioni”.
Gli appartamenti erano già stati dipinti da artisti già affermati, tra cui il Perugino, maestro di Raffaello il quale, visto era stato lasciato libero da Giulio II di gestire come voleva gli affreschi, cancellò ciò che c’era in precedenza.
Solo due stanze furono però dipinte di suo pugno: la Stanza della Segnatura (lo studio) e la Stanza di Eliodoro (la sala d’aspetto usata per le udienze private). Le altre due stanze, la Stanza dell’Incendio di Borgo (la sala da pranzo) e la Sala di Costantino (sala dei ricevimenti) furono realizzate da allievi seguendo suoi disegni,  essendo il maestro morto all’improvviso il 6 aprile del 1520.

La Stanza della Segnatura custodisce uno dei capolavori più famosi di Raffaello: la Scuola di Atene.
Sullo sfondo di un’architettura antica, sono rappresentati, al centro, Platone e Aristotele. Il primo con le sembianze di Leonardo, punta il dito al cielo alludendo al mondo delle idee, il secondo, volgendo il palmo della mano verso terra, indica, al contrario, il principio razionalista della sua filosofia.
Entrambi sono attorniati da una schiera di filosofi, rappresentati con le sembianze di personaggi del tempo. In primo piano Eraclito (Michelangelo), Euclide (Bramante) che disegna sulla lavagna una figura geometrica, Diogene quasi sdraiato sulle gradinate, Tolomeo e Zoroastro con in mano rispettivamente il globo e la sfera celeste. Nell’opera si può ammirare anche l’autoritratto di  Raffaello, il secondo personaggio a destra con il berretto verde.

2. Museo Pio-Clementino

Ospita alcuni degli esempi più alti della statuaria classica. Tra questi vi segnaliamo sicuramente:
1. l’Apoxyomenos, copia in marmo del bronzo dello scultore Lisippo (320 a.c. circa), che raffigura un atleta intento a detergersi il sudore con lo strigile (sorta di rasoio usato nell’antichità) dopo aver gareggiato e vinto (lo potete ammirare nell’ambiente chiamato Gabinetto dell’Apoxyomenos, passato il vestibolo quadrato)
2. l’Apollo del Belvedere (copia romana in marmo del II sec. a.c. dell’originale greco in bronzo datato IV sec. a.c), considerato uno dei grandi capolavori dell’arte classica
3. il gruppo del Laocoonte (raffigurante un sacerdote troiano di Apollo e i suoi figli alle prese con una lotta mortale con due serpenti di mare), anch’esso copia romana di un originale greco e risalente al I sec. d.c.  Queste ultime si trovano tutte e due nel Cortile Ottagono, il cortile centrale del palazzo.

3. Pinacoteca vaticana

Fatta realizzare da papa Pio XI nel 1932, accoglie 460 dipinti disposti in ordine cronologico dall’XI al XIX secolo, e comprende opere di Giotto, Beato Angelico, Filippo Lippi, Guido Reni, Raffaello, Caravaggio e diversi altri grandi artisti. Spesso è trascurata dai visitatori, ma vale veramente la pena. Da ammirare assolutamente i tre dipinti di Raffaello nella sala VIII, bellissima nel suo nuovo allestimento. Una sofisticata illuminazione infatti permette non solo di godere della Pala Oddi, della Madonna di Foligno e della Trasfigurazione, ma anche dei raffinati e celebri arazzi dell’artista. I tre dipinti di Raffaello  sono stati recentemente reinquadrati nelle loro cornici originali in di legno di cirmolo stagionato e a foglia d’oro.

4. Galleria delle Carte Geografiche

Uno dei luoghi meno noti dei Musei Vaticani, questa galleria, lunga 120 m, è coperta da una parte all’altra da enormi e bellissime carte topografiche, realizzate tutte tra il 1580 e il 1583 per papa Gregorio XIII sulla base delle indicazione di uno dei più grandi cartografi dell’epoca, Ignazio Danti.
prende il nome dalle 40 carte geografiche affrescate che raffigurano le regioni italiane e i possedimenti della Chiesa all’epoca di questo papa.
Su di una parete sono raffigurate le regioni bagnate dai mari Ligure e Tirreno, sull’altra le regioni bagnate dall’Adriatico.
Ogni carta regionale è corredata con la pianta della città principale.
Oltre la galleria, trovate la Sala Sobieski, che prende il nome dalla grande tela del XIX secolo che pende dalla parete nord e rappresenta la vittoria sui Turchi del re polacco Giovanni III Sobieski.

5. La Cappella Sistina

Visitare i Musei Vaticani: l'ingresso della Cappella Sistina

Foto di Francesca Ciola

 

Visitata da oltre 4 milioni di persone l’anno, è l’unico posto dei Musei Vaticani che nessuno si sognerebbe di saltare. La Cappella Sistina è un luogo spettacolare e visitarla sarà indimenticabile.
Venne fatta costruire in origine per papa Sisto IV e fu inaugurata il 15 agosto 1483.
Si tratta di un parallelepipedo con soffitto a botte lungo 40,2 m, largo 13,4 m e alto 20,7 m, le stesse dimensioni che si ipotizzava avesse avuto il tempio di Salomone a Gerusalemme.
Tutta la cappella, già affrescata dai migliori artisti rinascimentali, tra cui Botticelli e Pinturicchio, solo per citarne qualcuno, a parte i pavimenti ad intarsi policromi di marmo fu sacrificata per dare spazio a due capolavori di Michelangelo: la Genesi, sull’intera volta, realizzata tra il 1508 e il 1512 e lo strepitoso Giudizio Universale, dipinto nel 1541.
In quest’ultimo, a differenza della volta, impressiona la quantità di blu oltremare utilizzato. Un tempo infatti, il blu era carissimo, perchè realizzato con lapislazzuli. Ma visto che a pagare era papa Giulio II, Michelangelo non si fece problemi. Al contrario se ne fece molti nel dipingere la volta il cui uso dei materiali era invece a carico suo. Ne usò infatti una quantità minima.

La Cappella Sistina ha rivestito sempre una funzione molto importante nella storia della chiesa. E’ qui infatti che si riuniva e si riunisce ancora il Conclave per eleggere il nuovo papa.
Le regole che governano la votazione, tranne qualche modifica marginale, non sono cambiate nel tempo. Sono infatti le stesse dal 1274.
Tra i 15 e i 20 giorni dalla morte del pontefice, tutto il Collegio dei Cardinali (comprende tutti i cardinali sotto gli 80 di età) viene chiuso nella cappella (Conclave deriva da cum clave, cioè chiuso a chiave) dove si tengono 4 votazioni segrete al giorno, fino a raggiungere la maggioranza dei due terzi.
L’avvenuta elezione è comunicata all’esterno da una fumata bianca che esce da un apposito comignolo.

Curiosità sui Musei Vaticani

  1.  I musei Vaticani comprendono 54 musei per un totale di 70.000 opere, di cui solo 20.000 in mostra, e si sviluppa su 1400 stanze, cappelle e gallerie.
  2. Vennero fondati nel 1506  papa Giulio II e aperti al pubblico nel 1771 per volere di papa Clemente XIV.
  3. Nel 1938 i musei vennero chiusi su volere di Pio XI in occasione della venuta di Adolf Hitler a Roma, ospite di re Vittorio Emanuele II e di Benito Mussolini a Roma. No volle infatti né riceverlo, né farlo entrare nello Stato Vaticano.
    Perciò si trasferì qualche giorno a Castel Gandolfo, residenza papale e fece chiudere alle visite i Musei Vaticani  e la Basilica di San Pietro, in modo che il dittatore non potesse entrare nei territori vaticani neppure accedendo dai musei.
  4. Non è vero che Michelangelo ha dipinto i suoi affreschi sulla schiena. Lavorò infatti su una piattaforma che aveva inventato lui, che si estendeva oltre la metà dell’area della cappella e gli ha permesso di stare in piedi. La piattaforma venne spostata a metà del progetto. Michelangelo non ha mai avuto la possibilità di rimirare il suo lavoro in corso dal basso, ma ha dipinto da una distanza di pochi centimetri.
  5. Dal momento che il Vaticano non ha entrate fiscali, il 90% delle sue entrate deriva dai biglietti d’ingresso al Museo, dalle vendite di francobolli e souvenir e dalle offerte dei fedeli.

Dove si trovano

Come raggiungere i Musei Vaticani

1. IN METRO
Partendo dalla Stazione Termini prendete la Linea A della Metro in direzione Battistini. Le fermate più vicine ai Musei Vaticani distano circa dieci minuti a piedi e sono Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro.

2. IN BUS
Davanti all’ingresso dei Musei Vaticani si trova la fermata della linea 49.
In Piazza Risorgimento,  distante a 5 minuti a piedi , fanno capolinea le linee 32, 81 e 982.

3. MACCHINA
Potete parcheggiare la macchina nei parcheggi a pagamento sia sul Viale Vaticano sia nelle strade limitrofe.

4. TRENO
Arrivate alla stazione di Roma Termini e prendete la Linea A della Metro in direzione Battistini. Vi conviene scendere alle fermate Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro, che distano  circa dieci minuti a piedi.

5. AEREO
Se arrivate a Roma in  aereo vi consigliamo di andare dall’aereoporto alla stazione di Roma Termini, dove si trovano Bus, Metro e Taxi che vi condurranno ai Musei Vaticani .

I musei e gli ambienti visitabili dei Musei Vaticani

I Musei

  • Museo egizio:  ospita un’enorme collezione di reperti dell’antico Egitto. Si possono ammirare papiri, mummie, iscrizioni geroglifiche, il famoso Libro dei morti e la Collezione Grassi. Fondato da papa Gregorio XVI nel 1839
  • Museo Chiaramonti: fondato agli inizi del XIX secolo da papa Pio VII, venne fu allestito e ordinato da Antonio Canova. Si compone di tre gallerie ( la Galleria Chiaramonti, dove sono esposte numerose sculture, sarcofagi e fregi; la nuova ala, detta Braccio Nuovo, che ospita celebri statue; la Galleria lapidaria, che contiene più di 3.000 pezzi di iscrizioni, epigrafi e monumenti, che rappresentano la più grande collezione del mondo di questo tipo di manufatti. Aperta solo su richiesta.)
  • Museo Pio Clementino:  collocato in 12 sale, comprensive del Cortile Ottagono, e ospita importanti collezioni di epoca greca e romana. venne Clemente XIV nel 1771.
  • Museo Gregoriano Etrusco:  papa Gregorio XVI nel 1836.  Collocato in 22 sale ed accoglie opere e manufatti risalenti al IX-I secolo a.C.

Le sale o stanze

  • Sala Sobieski: deve il nome alla grande tela del pittore polacco Jean Matejko (1838-1893) che rappresenta la vittoria del re di Polonia Giovanni III Sobieski contro i turchi a Vienna nel 1683.
  • Sala della biga
  • Sala dell’Immacolata: adiacente alle stanze dio Raffaello, al centro accoglie un mobile-libreria ottocentesco, riccamente decorato, che conserva 110 volumi artistici con il testo della Bolla pontificia Ineffabilis Deus in cui si proclama il dogma dell’Immacolata Concezione.
  • Stanze di Raffaello:  quattro sale in sequenza che prendono il nome dal grande artista urbinate e dagli allievi della sua bottega che le affrescarono. Comprendono la Stanza della Segnatura (con la famosa Scuola di Atane), la Stanza si Eliodoro, Stanza dell’incendio di Borgo e la Stanza di Costantino
  • Loggia di Raffello: si trova al secondo piano del Palazzo Apostolico e confina con le Stanze. È celebre per un ciclo di affreschi della scuola di Raffaello riproducenti decorazioni con storie bibliche e grottesche, databile tra la fine del 1517 o il 1518 e il 1519.
  • Appartamento di san Pio V: comprende la galleria, due salette e una cappella. Fu voluto dal papa Pio V (1566-1572) e affrescato da Giorgio Vasari e Federico Zuccari. Si trovano esposti arazzi fiamminghi del XV e XVI secolo.
  • Sala dei Chiaroscuri: collocata al secondo piano, a nord della Sala di Costantino e confinante con la Loggia di Raffaello. Fu decorata nel 1517 da Raffaello e dalla sua scuola, ma gli affreschi originali andarono perduti pochi anni dopo. Attualmente Oggi presentano decorazioni di Giovanni e Cherubino Alberti, con affreschi di Apostoli e Santi di Taddeo e Federico Zuccari.
  • Appartamento Borgia: le stanze vennero create come residenza privata di papa Alessandro VI e della sua famiglia, e decorate da uno straordinario ciclo di affreschi di Bernardino Pinturicchio e aiuti. occupava tutto il primo piano del Palazzo Apostolico e e comprendeva sei ambienti

Le gallerie

  • Galleria degli arazzi: ospita arazzi fiamminghi eseguiti a Bruxelles dalla bottega di Pieter van Aelst al tempo di Clemente VII (1523-1534) su cartoni degli allievi di Raffaello. Vennero esposti per la prima volta nella Cappella Sistina nel 1531, e allestiti per l’esposizione in questa Galleria nel 1838.
  • Galleria delle Carte Geografiche: deve il suo nome dalle quaranta carte geografiche affrescate sulle pareti che raffigurano le regioni italiane e i possedimenti della Chiesa all’epoca di papa Gregorio XIII (1572-1585). Vennero realizzate fra il 1580 e il 1585 sulla base di cartoni di Ignazio Danti, famoso geografo del tempo.
  • Galleria dei Candelabri: prendono il nome dai candelabri marmorei che con colonne in marmo colorato delimitano le sei sezioni espositive. Le opere sono allestite come degli arredi, seguendo criteri di simmetria compatibili con le architetture della galleria.
  • Galleria Lapidaria: occupa la parte sud del lungo corridoio che collega Palazzo Vaticano con il Palazzetto del Belvedere. Ospita la più ricca collezione lapidaria vaticana.
  • Galleria del Braccio Nuovo: è la terza ed ultima sezione del Museo Chiaramonti.  Lunga 68 metri e inaugurata nel 1822 dal Papa Pio VII, é coperta da una volta a cassettoni con lucernari. Al centro, da un lato si apre a emiciclo, dall’altro una serie di gradini permettono l’accesso al monumentale portico che affaccia sul Cortile della Pigna. Ospita un serie di nicchie contenenti le statue e una doppia sfilata di busti su rocchi di colonne e mensole.

Le cappelle

  • Cappella Sisitina:  è la principale cappella del palazzo apostolico e prende il nome da papa Sisto IV della Rovere, ospita gli strepitosi affreschi di Michelangelo. Qui viene tenuto il Conclave per l’elezione del nuovo pontefice.
  • Cappella di Urbano VIII: posta nel’ancolo sud-ovest della Torre Borgia, era la cappella privata di papa Urbano VIII Barberini. Ospitano affreschi sulla passione di cristo.
  • Cappella Niccolina: affrescata dal Beato Angelico era la cappella privata degli appartamenti di Niccolò V. Si trova nella parte più antica del palazzo, nella torre di Innocenzo III, vicino alle Stanze di Raffaello.

Padiglione delle Carrozze: Istituito da Paolo VI nel 1973 e allestito in un vasto locale sotto il Giardino Quadrato, cospita selle, carrozze, automobili e portantine adoperate da vari pontefici. Rappresenta una sezione distaccata del Museo Storico Vaticano

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La Galleria delle Carte Geografiche

Non si può non citare la Galleria delle Carte Geografiche quando si parla dei Musei Vaticani: un corridoio lungo 120 metri e largo 6 con la rappresentazione dell’Italia come era nel XVI secolo:  importante sia dal punto di vista artistico che per quello simbolico, la Galleria spiega moltissimi dettagli del Bel Paese nel Cinquecento.
Fa parte dei Musei Vaticani e insieme alle Stanze di Raffaello, al Museo Pio-Clementino  alla Pinacoteca e ovviamente alla strepitosa Cappella Sistina (qui per assicurarvi l’ingresso prioritario) è una delle cose che non dovete assolutamente perdervi.

1. Cosa visitare

Tra i meravigliosi dipinti della Galleria delle Carte Geografiche troviamo rappresentate tutte le regioni italiane dell’epoca, complete della pianta di una o più città principali della regione.
Due carte costituiscono la Puglia, una carta l’Abruzzo e tre le Marche, con le città di Macerata, Loreto, Pesaro-Urbino. Quattro sono le carte per Veneto, Lombardia, Friuli e Trentino: al tempo inglobati nel dominio veneziano. Il Lazio è invece rappresentato in due carte geografiche, con una spettacolare pianta di Roma.
Da notare l’inclusione di una carta dell’Istria, al tempo parte del Friuli Venezia Giulia, e della provincia di Avignone, sede papale.

La volta della Galleria delle Carte Geografiche è inoltre dipinta con episodi miracolosi avvenuti nella regione in questione, la cui mappa è disegnata sulle pareti. In questo modo, il progetto volle rappresentare l’Italia come un territorio a cui è stata concessa grazia divina.

A completare la Galleria, le riproduzioni della vista dai porti delle principali città marinare del Cinquecento: Ancona, Venezia, Civitavecchia e Genova.
Le regioni e città rappresentate nella Galleria delle Carte Geografiche dei Musei Vaticani dimostrano quale fosse la conoscenza del territorio italiano nel Cinquecento. Oltre a stupire per la prossimità con la quale si percepiva il mondo, le carte geografiche testimoniano una unità simbolica della nazione, anticipata rispetto a quella storica.
Da notare che i riferimenti geografici che conosciamo oggi, il nord e il sud, non erano validi nel Cinquecento. Pertanto, è normale se alcune mappe risultano capovolte.

2. Come raggiungere la Galleria delle Carte Geografiche

Chi acquista un biglietto di accesso ai Musei Vaticani non può perdere una delle attrazioni più importanti del complesso museale. È necessario attraversare la Galleria delle Carte Geografiche per raggiungere la Cappella Sistina. Questo immenso salone è quindi attraversato da moltissimi turisti ogni giorno, ma non sempre viene apprezzato nel suo splendore totale.
Viste le lunghissime code all’ingresso dei musei vi consigliamo di procurarvi i biglietti on line che vi daranno diritto all’accesso prioritario

3. Storia della Galleria

La Galleria delle Carte Geografiche fu realizzata su volere di papa Gregorio XIII e grazie al lavoro di numerosi artisti. I lavori diretti dal matematico Ignazio Danti iniziarono nel 1581 e terminarono nel 1583.
L’idea del costruttore fu quella di condurre i visitatori in un viaggio lungo gli Appennini, con uno sguardo sulla costa tirrenica ad ovest e la costa adriatica a est. Gli artisti furono infatti chiamati a rappresentare le carte geografiche delle varie regioni italiane, delle città più grandi e dei porti più importanti del Paese.
Tra i più noti artisti che lavorarono al progetto della Galleria troviamo Cesare Nebbia, i fratelli Bril, Girolamo Muziano e molti altri. La volta fu invece dipinta da Antonio Tempesta.

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Cosa vedere ai Musei Vaticani

Il numero delle cose da vedere ai Musei Vaticani è da capogiro: 20.000 opere d’arte. E questa è solo la cifra di quelle che sono esposte, perchè altrimenti sarebbe 70.000. Si dice infatti che per visitare tutto il complesso museale ci vorrebbero più di 12 anni!
Che dire, c’è sicuramente l’imbarazzo della scelta, sia che li visitiate per la prima volta, sia che decidiate di farli diventare la vostra meta preferita tutte le altre volte che verrete a visitare Roma.

Se fate parte di quel gruppo di persone che non ha ancora provato l’esperienza di rimanere rapito davanti ai capolavori dei Musei Vaticani, vi sarà d’aiuto la nostra piccola lista delle 5 opere d’arte che non dovete perdervi assolutamente.

Vi suggeriamo di acquistare i biglietti online, per saltare le lunghe code all’ingresso e cominciare subito la visita.

 

5 Cose da vedere ai Musei Vaticani

1. Il gruppo del Laocoonte

Si trova nel Cortile Ottagono e rappresenta Laocoonte, sacerdote Troiano di Apollo, che aveva tentato di impedire l’ingresso del cavallo di legno dentro le mura della città.  In questo modo il sacerdote avrebbe cambiato la storia e il fato e perciò venne condannato dalla dea Athena a morire con i due figli Antifane e Timbreo, sotto le spire dei due serpenti marini Porcete e Caribea.

Ritrovato nel 1506 tra le rovine delle Terme di Tito a Roma, questo eccezionale capolavoro impressionò   gli artisti rinascimentali, in particolare Michelangelo, che lo definì «un portento d’arte». L’opera influenzò tantissimo l’arte rinascimentale italiana e quella barocca un secolo più tardi.

Il Laocoonte, da visitare ai Musei Vaticani di Roma
Visitare i Musei Vaticani: il gruppo del Laocoonte

Plinio il Vecchio, potè ammirarlo nella casa dell’imperatore Tito e lo descrisse come il capolavoro di tre scultori della scuola di Rodi, Agesandro, Polidoro e Atanodoro.
Proprio per questo a lungo venne considerato un originale ellenistico. Oggi si propende a pensare che sia un’eccellente copia romana di epoca tiberiana (42-37 a.c.) di un originale bronzeo del II secolo a.c.
Questo trova conferma anche nel fatto che la statua si compone di più parti distinte, mentre Plinio la descrive come realizzata da un unico blocco di marmo.
Dopo il ritrovamento venne acquistato da papa Giulio II che lo fece esporre nel Cortile delle Statue all’interno del Giardino del Belvedere, ideato per accogliere la collezione di scultura antica del papa. Fu così che nacquero i Musei Vaticani. Insieme all’Apollo del Belvedere, fu per sempre uno dei pezzi più importanti della collezione.
Il gruppo statuario raffigura Laocoonte e i suoi due figli mentre cercano invano di liberarsi dalle spire dei due serpenti per non esserne stritolati. A chi la guarda trasmette un grande pathos. I lineamenti del suo volto sono stravolti, il suo corpo muscoloso è  in tensione. Si contrappone alla debolezza e alla fragilità dei suoi figli che chiedono impotenti aiuto. Tutto suscita empatia e commozione.
Sicuramente tra le cose da vedere ai Musei Vaticani.

 

2. L’Apollo del Belvedere

Si trova anch’esso nel Cortile Ottagono. Faceva parte della collezione che Giulio II possedeva quando era ancora cardinale e che ospitava nel suo palazzo a Santi Apostoli. 
L’opera, datata entro la metà del II secolo a.c. è una copia romana marmorea di eccellente fattura (l’autore è sconosciuto) di un bronzo originale dello scultore Leocare. Quest’ultimo era uno degli artisti che lavorarono al mausoleo di Alicarnasso e che la realizzò tra il 330 e il 320 ac.
Il Winckelman lo considerava “il più alto ideale dell’arte tra le opere che si sono conservate fino a noi”.

La scultura raffigura  Apollo, dio del sole, armato di arco, dal quale  ha appena aver scoccato una freccia per uccidere il serpente Pitone, la divinità che custodiva l’oracolo di Delfi, di cui il dio voleva impossessarsi. E’ ancora giovane, ma è già un uomo adulto, come dimostra il suo volto impassibile. Rappresenta un’immagine ideale di bellezza e giovinezza eterna. Realizzato con dimensioni poco più grandi del reale, l’Apollo del Belvedere è in posa dinamica, come se stesse camminando. Il peso poggia sulla gamba destra sostenuta dal tronco di un albero sul quale si arrampica un serpente. La gamba sinistra invece rimane indietro, leggermente flessa. E’ rappresentato con il corpo nudo e indossa dei sandali e un mantello, chiuso sulla spalla destra e appoggiato sul braccio sinistro e in parte sul dorso.

La statua che possiamo ammirare oggi non è tutta originale. Giovanni Angelo da Montorsoli, scultore e collaboratore di Michelangelo, la restaurò nel 1532 aggiungendo gli avambracci e le mani che in realtà mancavano. Il restauro venne rimosso nel 1924 per poi essere ripristinato nel 1999.


3. La scuola di Atene

Stanze di Raffaello: la Scuola di Atene

Si trova sulla parete ovest della stanza della Signatura, una delle quattro stanze all’interno dei Palazzi Apostolici e vuole celebrare la ricerca razionale, la facoltà dell’anima di conoscere il vero attraverso la filosofia e la scienza. 

Sullo sfondo di una grandiosa architettura rinascimentale ispirata al progetto di Bramante pensato per il rinnovamento della basilica paleocristiana di San Pietro, sono rappresentati, al centro, Platone e Aristotele. Il primo con le sembianze di Leonardo, punta il dito al cielo alludendo al mondo delle idee, il secondo, volgendo il palmo della mano verso terra, indica, al contrario, il principio razionalista della sua filosofia.

Entrambi sono attorniati da una schiera di filosofi, rappresentati con le sembianze di personaggi del tempo. In primo piano Eraclito (Michelangelo), Euclide (Bramante) che disegna sulla lavagna una figura geometrica, Diogene quasi sdraiato sulle gradinate, Tolomeo e Zoroastro con in mano rispettivamente il globo e la sfera celeste. Nell’opera si può ammirare anche l’autoritratto di  Raffaello, il secondo personaggio a destra con il berretto verde.

4. Il Giudizio Universale

lo potete ammirare sulla parete di fondo della Cappella Sistina. Venne dipinto 30 anni dopo gli affreschi  della volta. Il progetto, commissionato da Clemente VII e incoraggiato dal successore  Paolo II, scatenò molte polemiche sin dall’inizio. Prima perchè l’artista distrusse due affreschi del Perugino per preparare il muro. Poi quando il dipinto fu svelato, perchè la massa turbinante di 391 corpi nudi fece gridare allo scandalo. La reazione infatti fu tale che le autorità ecclesiastiche ordinarono che si coprissero le nudità. 
Al centro del dipinto c’è il Cristo con attorno, in una specie di vortice, le anime dei defunti uscite dalle tombe per affrontare il giudizio divino. I salvati salgono in cielo, mentre i dannati vengono scaraventati all’Inferno tra i demoni. A fare da corona a Gesù alcuni personaggi dell’Antico Testamento: apostoli, profeti, eroine, sibille e patriarchi. Inoltre compaiono santi, martiri e vergini. Egli, rappresentato seminudo, come un eroe classico, nell’atto di avanzare, ha lo sguardo rivolto verso destra.
Con la mano destra alzata chiama a sé i beati mentre con la mano sinistra destina i dannati alla profondità dell’Inferno. In posizione di poco inferiore a Gesù si trova la Madonna e volge lo sguardo a sinistra con espressione sofferta ma composta.
Nelle lunette sono rappresentai i simboli del martirio.

5. La Deposizione del Cristo di Caravaggio

Ultima opera della nostra lista delle cose da vedere ai Musei Vaticani, si trova nella Pinacoteca Vaticana e rappresenta uno dei lavori più importanti della produzione di Caravaggio.
Dipinto su commissione di  Girolamo Vittrice il quadro venne posto nella chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma. Rimase lì fino al 1789 quando venne fatto portare a Parigi da Napoleone. Nel 1816 venne restituito ed entrò a far parte della pinacoteca di Pio VII e perciò nell’odierna pinacoteca vaticana.

L’ opera incontrò sin da subito il favore di tutti, che non poterono fare altro che ammirarne la composizione e l’incredibile tecnica pittorica.
il corpo di Cristo è sostenuto da San Giovanni e Nicodemo. Alle sue spalle, in uno schema piramidale, si trovano Maria, la Maddalena e una donna con le braccia alzate.
Il gruppo di figure è maestoso, quasi scultoreo e il movimento della scena sembra rallentato, quasi teatrale.
E’ costruito su una linea curva diagonale che unisce l’angolo inferiore sinistro a quello superiore destro. Si crea così un andamento che scorre sulle figure sia in senso discensionale che ascensionale. In questo modo in chi osserva la scena si crea una tensione dinamica. Lo sguardo accompagna la deposizione verso il basso, ma allo stesso tempo rimbalza in senso opposto, finendo sul volto della donna che ha le mani tese verso l’alto.

Il nostro elenco delle cose da vedere ai Musei vaticani finisce qui, ma rappresenta solo una parte infinitesimale degli incredibili tesori che potrete ammirare durante la vostra visita.
Mettete in conto di dedicarci due o tre ore. Se una volta usciti non siete troppo stanchi, potete pensare di andare a godervi le attrazioni che si trovano nelle vicinanze, come la Basilica di San Pietro o Castel Sant’Angelo.

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Musei gratis a Roma: quali vedere e quando visitarli

Sapere quali sono i musei gratis a Roma vi consentirà di “farvi una cultura” senza mettere mano al portafoglio. Ci sono infatti diversi musei gratis a Roma: alcuni sono sempre gratuiti, altri solo la prima domenica del mese, altri ancora hanno l’ingresso gratis l’ultima domenica.
Per semplificarvi il compito di capire quali musei vedere e quando poter accedervi gratuitamente, abbiamo stilato una lista di alcuni dei musei gratis a Roma: scegliete voi dove andare a seconda dei vostri interessi e del tempo che avete a disposizione.

MUSEI GRATIS A ROMA SEMPRE

Museo Napoleonico
Nel museo è esposta una vasta collezione di cimeli napoleonici, ereditati dalla collezione di proprietà del conte Giuseppe Primoli (1851-1927), figlio di Carlotta Bonaparte e conservata all’interno di Palazzo Primoli. All’interno dello stesso palazzo è situata la Biblioteca Primoli e il Museo Mario Praz, sede distaccata della Galleria Nazionale di Arte Moderna.

Indirizzo: Piazza di Ponte Umberto I, 1
Orario: martedì – domenica 10.00 – 18.00 ;  24 e 31 Dicembre ore 10.00 – 14.00. La biglietteria chiude mezz’ora prima. Chiuso il lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio.
Ingresso: gratis
www.museonapoleonico.it

Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina
Si trova a Porta San Pancrazio, un punto strategico per la difesa dall’assedio dei francesi del 1849, condotta da Garibaldi. Il museo e della memoria garibaldina è di dimensioni ridotte ma curato, e conduce attraverso le memorie dell’eroica resistenza in cui persero la vita Goffredo Mameli ed Emilio Dandolo. Tra i cimeli garibaldini trovate la camicia rossa indossata da Garibaldi.

Indirizzo: Largo di Porta San Pancrazio
Orario: martedì – venerdì 10.00 -14.00 (ingresso ogni 45 minuti); sabato, domenica e festivi 10.00 – 18.00 (ingresso normale); 24, 31 dicembre 10.00-14.00. Chiuso 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio.
Ingresso: gratis
www.museodellarepubblicaromana.it

Museo Carlo Bilotti
Il museo è piccolino. Conta infatti solo 23 opere di cui 18 di Giorgio De Chirico. Qui si tengono spesso esposizioni temporanee.

Indirizzo: Viale Fiorello La Guardia
Orario: martedì – venerdi 10.00 – 16.00; sabato e domenica 10.00 – 19.00. Chiuso il lunedì.
Ingresso: gratis
www.museocarlobilotti.it/

Museo storico della Liberazione
È il palazzo, oggi trasformato in museo, che venne utilizzato dalle SS come luogo di reclusione e tortura per tanti antifascisti, molti dei quali fucilati dalle SS stesse. Raccoglie documenti, giornali, manifesti e volantini relativi all’occupazione nazifascista di Roma e alla Resistenza Italiana della Seconda Guerra Mondiale.
La struttura è stata mantenuta quanto possibile vicina al suo aspetto degli anni della guerra, pertanto risulta poco accogliente.

Indirizzo: Via Tasso, 145
Orario: martedì – domenica 9.30 – 12.30; martedì, giovedì e venerdì 15.30 – 19.30. Lunedì chiuso.
Ingresso: gratis
www.museoliberazione.it

Museo Barracco (Museo di scultura antica Giovanni Barracco)
Contiene la bellissima collezione di sculture e manufatti greci, romani, assiri ed egizi, donata a Roma nel 1902 dal senatore Giovanni Barracco.

Indirizzo: Corso Vittorio Emanuele 166/A
Orario: 
da ottobre a maggio: martedì – domenica 10.00 – 16.00; da giugno a settembre: martedì – domenica 13.00 – 19.00; 24,31 dicembre 10.00-14.00. Ingresso fino a mezz’ora prima della chiusura. Chiuso  il lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio.
Ingresso: gratis
www.museobarracco.it

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MUSEI GRATIS A ROMA L’ULTIMA DOMENICA DEL MESE

Musei vaticani
Ospitano un’incredibile collezione di opere d’arte raccolte nel corso dei secoli dai diversi papi e la strepitosa Cappella Sistina.

Indirizzo: Viale Vaticano
Orari: lunedì – sabato 9.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 16.00); ultima domenica del mese 9.00 – 14.00 (ultimo ingresso ore 12.30). Se l’ultima domenica del mese cade in giorni festivi non c’è l’ingresso gratuito.
Ingresso: gratis l’ultima domenica del mese

MUSEI GRATIS A ROMA LA PRIMA DOMENICA DEL MESE

Galleria Nazionale d’Arte Moderna (GNAM)
Si trova all’estremità del parco di villa Borghese. Conserva opere del XIX e XX secolo di artisti perlopiù italiani. Tra gli artisti ricordiamo Carrà, De Chirico, Marini, Fontana, Boccioni e altri ancora.
Indirizzo: Viale delle Belle Arti, 131
Orario: martedì – sabato 8.30 – 19.30; domenica e festivi 8.30-19.30. ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura.
Ingresso: gratis la prima domenica del mese
www.gnam.beniculturali.it

Galleria Nazionale d’Arte Antica (GNAA)
La Galleria Nazionale d’Arte Antica è distribuita su due sedi: Palazzo Barberini e Palazzo Corsini e ospita essenzialmente opere del XVI e XVII secolo.

Palazzo Barberini
Indirizzo: Via delle Quattro Fontane, 13
Orario: martedì – domenica 8.30 – 19.00. Chiuso il lunedì, 25 dicembre e 31 gennaio.
Ingresso: gratis la prima domenica del mese

Palazzo Corsini
Indirizzo: Via della Lungara, 10
Orario: mercoledì – lunedì 9.00 – 19-30
Ingresso: gratis la prima domenica del mese
galleriabarberini.beniculturali.it

Galleria Spada
Un tempo collezione privata del cardinale Bernardino Spada, venne acquistata dallo Stato nel 1926 ed oggi è aperta al pubblico. Racchiude tra le altre cose, opere di Tiziano, Rubens, Caravaggio, Guido Reni e Guercino.
Indirizzo: Vicolo del Polverone 15B
Orario: mercoledì – lunedì 8.30 – 19.30
Ingresso: gratis la prima domenica del mese
galleriaspada.beniculturali.it

Museo Nazionale Romano
Il museo, contenente collezioni che riguardano la storia e la cultura di Roma in epoca antica, è articolato in tre sedi: Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo, Palazzo Altemps
Terme di Diocleziano
Indirizzo: Viale Enrico De Nicola, 79
Orario: martedì – domenica 9.00 – 19.30
archeoroma.beniculturali.it/musei/museo-nazionale-romano-terme-diocleziano

Palazzo Massimo
Indirizzo: Largo di Villa Peretti
Orario: martedì – domenica 9.00 – 19.45
archeoroma.beniculturali.it/musei/museo-nazionale-romano-palazzo-massimo

Palazzo Altemps
Indirizzo: Piazza di Sant’Apollinare, 46
Orario: martedì – domenica 9.00 – 19.45
archeoroma.beniculturali.it/musei/museo-nazionale-romano-palazzo-altemps

Ingresso: gratis la prima domenica del mese

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Musei da Vedere a Roma in 2 giorni – Dove andare

Potete solo visitare Roma in 2 giorni ma siete pazzi per i musei?
La città eterna è piena di musei bellissimi che andrebbero tutti visitati. Dovendo fare una scelta,  però, questa cadrà naturalmente su quelli più importanti, che rappresentano le principali attrazioni di Roma.
Musei Vaticani, Musei Capitolini, Galleria Borghese ed altri ancora sono quindi un must da inserire nell’itinerario.
Per facilitarvi il compito ve ne proponiamo uno da adattare come più vi piace.
Mettete in conto che per ogni museo è necessario dedicare almeno due ore, perciò vi suggeriamo di vederne solo uno al giorno.
Utilizzate  poi il resto della giornata a vedere le zone della città di Roma intorno al museo che avete deciso di visitare.

I musei di Roma in 2 giorni

Primo giorno

Cosa vedrete

  • Musei Vaticani
  • Piazza San Pietro
  • Castel San’Angelo
  • Piazza Navona
  • Campo dei Fiori

Cappella Sistina a Roma. Il giudizio universale

1. MUSEI VATICANI

Iniziate la vostra prima giornata dell’itinerario per visitare i musei di Roma in 2 giorni con la visita dei Musei Vaticani.
Acquistando i biglietti on line eviterete la fila e risparmierete tempo.
Ci arriverete scendendo alla fermata Ottaviano San Pietro.
Sarà difficile dimenticarsi dell’esperienza di aver visitato questo museo che rappresenta una delle più grandi collezioni d’arte al mondo.
Impossibile vedere tutti e 7 chilometri di superficie espositiva dove si trovano più capolavori di quanti ne posseggano molti piccoli Paesi.
Dovrete quindi scegliere cosa vedere.
Noi vi consigliamo di recarvi

  1. alla La Pinacoteca Vaticana (non perdete la Trasfigurazione di Raffello)
  2. al Il Museo Pio Clementino (per l’Apollo del Belvedere e il magnifico Laocoonte)
  3. alla Galleria delle Carte Geografiche
  4. nelle Stanze di Raffaello
  5. nell’imperdibile Cappella Sistina (è l’unica stanza con l’aria condizionata).

I musei sono attrezzati per i disabili. Previa prenotazione, sono disponibili gratuitamente le sedie a rotelle.
Dovrete fare la richiesta direttamente presso lo sportello “permessi speciali”.
È inoltre consentito l’ingresso con i passeggini.

Curiosità

  • Vennero fondati nel 1506  papa Giulio II e aperti al pubblico nel 1771 per volere di papa Clemente XIV
  • Non è vero che Michelangelo ha dipinto i suoi affreschi sulla schiena. Lavorò infatti su una piattaforma che aveva inventato lui, che si estendeva oltre la metà dell’area della cappella e gli ha permesso di stare in piedi.
    La piattaforma venne spostata a metà del progetto. Michelangelo non ha mai avuto la possibilità di rimirare il suo lavoro in corso dal basso, ma ha dipinto da una distanza di pochi centimetri.
  • Comprendono 54 musei per un totale di 70.000 opere, di cui solo 20.000 in mostra, e si sviluppa su 1400 stanze, cappelle e gallerie.

Gli hotel in questa zona

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2. BASILICA DI SAN PIETRO

Conclusa la visita fermatevi nella strepitosa Piazza San Pietro godendovi l’imponenza della Basilica di San Pietro. La Basilica di San Pietro è una delle più grandi, ricche e incredibili chiese del mondo.
La Pietà di Michelangelo, il Baldacchino del Bernini e la sua favolosa Cupola, sono solo alcuni dei capolavori da non perdere.
Sono più di ventimila infatti le persone che ogni giorno vengono attratte dalla bellezza di questo luogo.

Fate le foto di rito per avere il ricordo della giornata e, se non siete troppo stanchi, entrate in San Pietro.
Ricordatevi di indossare vestiti adatti se non volete che vi fermino all’ingresso. Niente minigonne quindi, né pantaloncini, né spalle nude
Se decidete invece di non entrare, fermatevi per mangiare e riposarvi.

3. CASTEL SANT’ANGELO

Riprese le forze passeggiate via della Conciliazione arrivando fino a Castel Sant’Angelo e ammirandolo solo dall’esterno.
È chiamato anche Mausoleo di Adriano, perché fu proprio questo imperatore a volerne la sua costruzione nel 125.d.c.
Nel periodo medioevale la funzione di Castel Sant’Angelo diventò una fortezza di difesa delle mura aureliane che delimitavano l’area di Roma.
Nel corso dei secoli venne conteso tra le famiglie romane più ricche e nel 1365 che il monumento venne ceduto alla Chiesa. Dopo l’Unità d’Italia Castel Sant’Angelo divenne inizialmente una caserma e poi  il Museo dell’Ingegneria Militare.

4. PIAZZA NAVONA E CAMPO DEI FIORI

Attraversate poi Ponte Sant’Angelo e passeggiate fra i vicoli e le piazze che vi porteranno fino a Piazza Navona
La piazza è caratterizzata da bellissimi palazzi barocchi e da meravigliose fontane, tra cui quella dei Quattro fiumi del Bernini.
Questo famoso luogo di Roma è affollata di turisti e artisti di strada ad ogni ora del giorno e della notte.
Se volete fare una pausa, potete recarvi nella vicina piazza Sant’Eustachio ed entrare nell’omonimo Caffè: il locale non è niente di speciale ma serve l’espresso più buono della città.
Ritornate poi su piazza Navona e uscitene dalla parte a sud raggiungendo Campo dei Fiori.
È qui che l’eretico Giordano Bruno fu arso vivo, e a ricordo della cosa c’è una statua che lo rappresenta.
La piazza è uno dei punti nevralgici della vita romana: di giorno vivace mercato pieno di gente, la sera luogo dove andare a bere qualcosa.

Se non volete vedere i Musei Vaticani, come alternativa potete visitare il Museo Nazionale Romano: Palazzo Massimo alle terme (fermata della metro: Termini).
Il museo ospita pezzi d’arte antica spettacolari (il Pugile in riposo, Ermafrodite dormiente), oltre a dipinti e mosaici straordinari.
Accessibile ai disabili, è spesso trascurato. A torto, perché è meraviglioso, ampio e pieno di luce.
Terminata la visita al museo potete il resto della giornata secondo l’itinerario sopra descritto. Potete arrivare in piazza Navona con una passeggiata di mezz’ora.

Biglietti per il primo giorno

Per risparmiare sull’ingresso a queste attrazioni vi consigliamo di utilizzare uno dei tanti pacchetti combinati. Ve ne riportiamo qui sotto alcuni. In alternativa potete acquistare la Omnia Card.

Info pratiche

Musei Vaticani: da lunedì a sabato 9.00-18.00 (ultimo ingresso alle 16 e uscita dalle sale mezz’ora prima della chiusura). Intero €16, ridotto €8.
Compreso nell’Omnia Card.
Basilica di San Pietro: 1° ottobre – 31 marzo tutti i giorni 7.00-18.30 /1° aprile – 30 settembre tutti i giorni 7-19.00. Ingresso libero.
Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo alle terme:  Aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19.45. Chiuso il lunedì (eccetto lunedì in Albis e durante la settimana della cultura), 1 gennaio, 25 dicembre. La biglietteria chiude alle 19.00. Compreso nel Roma Pass.

SECONDO GIORNO

Cosa vedrete

  • Musei Capitolini 
  • Piazza del Campidoglio
  • Piazza Venezia

Nel vostro secondo giorno alla scoperta dei musei da vedere a Roma, vi proponiamo di Visitare i Musei Capitolini (attrezzati per i disabili), una delle attrazioni più gettonate della città.

Musei di Roma in due giorni: la scalinata di accesso ai Musei Capitolini

1. MUSEI CAPITOLINI

Arrivate in Piazza Venezia (fermata dell’autobus Piazza Venezia) e raggiungete Piazza del Campidoglio accedendovi dalla Cordonata, la scalinata che da piazza dell’Ara Coeli sale sulla sommità del colle.
Al centro della piazza, realizzata da Michelangelo, trovate la copia della statua equestre di Marco Aurelio (quella autentica si trova nei Musei Capitolini).
Circondano quest’area tre palazzi: Palazzo Senatorio in fondo, Palazzo Nuovo sulla sinistra e Palazzo dei Conservatori sulla destra.
Sono proprio questi due palazzi ad ospitare i Musei Capitolini.

L’entrata principale al complesso museale è nel Palazzo dei Conservatori, dove è situato il nucleo originario della collezione di statue e una Pinacoteca (al secondo piano) con dipinti di Tiziano, Tintoretto, Rubens, Van Dyck e molti altri grandi artisti.
Palazzo Nuovo invece, racchiude un numero considerevole di sculture classiche. Da non perdere, tra le altre, la lupa capitolina, il Galata morente e la Venere capitolina.
Per la visita mettete in conto almeno due ore. I musei coso compresi nel Roma Pass e nellOmnia Card.

2. PIAZZA VENEZIA

Usciti dai musei fermatevi per fare pranzo e riprendere le forze. Una volta con la pancia piena e riposati, tornate in Piazza Venezia, dominata dal Vittoriano, l’immenso monumento di marmo bianco fatto edificare nel 1885 per celebrare l’unità d’Italia.

Il monumento è stato poi dedicato al milite ignoto e una fiaccola arde perennemente al suo interno, custodita da guardie d’onore.
Vi segnaliamo che è proibito sedersi sia sulle scalinate che all’interno, i controlli sono severi.
Per godere una vista a 360° sulla città salite sulla terrazza con l’ascensore in vetro (QUI PER I BIGLIETTI!) he si trova sul lato del monumento.

BIGLIETTI PER IL SECONDO GIORNO

Per risparmiare sull’ingresso a queste attrazioni vi consigliamo di utilizzare uno dei tanti pacchetti  combinati.
Ve ne riportiamo qui sotto alcuni. Alternativamente potete acquistare la Omnia Card.

Info pratiche

Musei capitolini: tutti i giorni 9.30-19.30 , 24 e 31 dicembre 9.30-14. La biglietteria chiude un’ora prima. Chiusi il 1 gennaio, 1 maggio, 31 dicembre. . Compreso nell’Omna Card.
Palazzo e Galleria Doria Panphilj:  tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso ore 18.00. Chiusura: 25 dicembre, 1° gennaio, Pasqua. Aperto anche il 1° novembre, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1° Maggio, 2 Giugno e 15 Agosto.

Parole chiave: musei da visitare, cosa vedere a Roma

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I MUSEI CAPITOLINI

Se avete deciso di visitare Roma in 3 giorni (o più!) e siete amanti dell’arte, i Musei Capitolini (attrezzati per disabili) sono sicuramente un’attrazione da non perdere.
Il complesso museale rappresenta il più antico museo pubblico al mondo. La sua origine è infatti datata 1471, quando papa Sisto IV donò alla cittadinanza alcune sculture di bronzo, gettando le basi di quello che è considerata oggi una delle più raffinate collezioni d’arte classica. La maggior parte delle opere proviene dalla città di Roma.

COME ARRIVARE
Il modo più spettacolare per raggiungere i musei è tramite la Cordonata, la scalinata che parte da Piazza d’Ara Coeli e sale a Piazza del Campidoglio.
Se decidete di arrivarci in bus basta prendere una qualsiasi linea che abbia tra le fermate Piazza Venezia.

Visitare i Musei Capitolini

I Musei Capitolini sono ospitati in due grandiosi palazzi : Palazzo dei Conservatori e Palazzo Nuovo, collegati tra loro da un passaggio sotterraneo, la Galleria Lapidaria. Questa permette di attraversare la Piazza del Campidoglio  senza dover uscire dal museo.
La galleria ha delle arcate che si affacciano sulla vista strepitosa del Foro Romano.
L’ingresso ai musei è nel Palazzo dei Conservatori, dove, al primo piano si trova il nucleo originario della collezione di sculture, e al secondo, la Pinacoteca. Sono compresi nel Roma Pass e nel Vaticano pass.

1. PALAZZO DEI CONSERVATORI – I piano

Prima di salire per la visita alla collezione vera e propria fermatevi ad ammirare i frammenti in marmo che sono sparsi nel cortile. La testa, la mano e il piede gigantesco erano parte della statua dell’imperatore Costantino, alta ben 12 metri, collocata una volta nella Basilica di Massenzio, al Foro.
Sicuramente da vedere tra le sculture del primo piano è la Lupa Capitolina, che trovate nella Sala della Lupa. L’opera è stata da un artista etrusco nel V secolo a.c. (recenti ricerche però indicano che potrebbe essere forse di epoca medievale). I gemelli però, nell’atto di farsi allattare è sono stati aggiunti solo nel 1471.
Altre statue che non dovete mancare di visitare sono lo Spinario (I secolo. a.c.), che si trova nella Sala dei Trionfi e rappresenta un ragazzino che si toglie una spina dal piede, e una testa di Medusa, ospitata nella Sala delle Oche, attribuita a Gian Lorenzo Bernini.

Gli hotel in questa zona

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Nell’ala moderna dei musei capitolini, che si chiama Esedra Marco Aurelio, troverete invece l‘imponente statua equestre dell’imperatore omonimo. È l’originale di quella che si può ammirare nella piazza del Campidoglio, davanti al palazzo.
Sempre sul primo piano si trovano le fondamenta del Tempio di Giove, che un tempo campeggiava sul campidoglio e che era uno dei più importanti della Roma antica.

Palazzo dei conservatori – II piano

Questa zona è occupata completamente dalla Pinacoteca Capitolina, creata tra il 1748 e il 1750. Ospita, ordinata cronologicamente una collezione di dipinti dal Medioevo al XVIII secolo. Ogni sala accoglie dei capolavori, ma da non perdere sono la Sala Pietro da Cortona, che contiene il Ratto delle Sabine (1630) dell’omonimo artista e la Sala di Santa Petronilla che ha questo nome perchè al suo interno conserva la grande pala del Guercino che rappresenta il Seppellimento di Santa Petronilla (1621-3). Troverete anche opere di Caravaggio: La buona ventura (1595) e il San Giovanni Battista (1602)

2. TABULARIUM

È l’archivio di stato dell’antica Roma, creato nel 75 a.c. ed ora si trova sotto il Palazzo Senatorio. Ci si arriva tramite la Galleria lapidaria che collega il Palazzo dei Conservatori a Palazzo Nuovo. Lungo la galleria si trovano lastre marmoree ed epigrafi. Bellissima la vista sul Foro Romano, che si gode dalle sue arcate.

3. PALAZZO NUOVO

È interamente occupato fino al soffitto di sculture classiche. Obbligatorio vedere il Galata morente, che troverete collocato nella Sala del Gladiatore. si tratta di una copia romana di un originale greco del III secolo a.c. È emozionante vedere come la sua postura di guerriero caduto trasmetta in maniera commovente il senso di quieta e rassegnata sconfitta.

Visitare i Musei Capitolini: il Galata morente

Il Galata morente. importante esempio di scultura classica

Nella sala seguente, la Sala del Fauno, si trova un fauno scolpito in marmo rosso, che dà il nome al locale.
Un altro superbo esempio di scultura classica è la Venere Capitolina collocata nel Gabinetto della Venere. Meritano di essere ammirati anche i busti di filosofi, poeti e oratori allineati nella Sala dei Filosofi.

ORARI

Tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30
24 e 31 Dicembre dalle 9.30 alle 14.00
La biglietteria chiude un’ora prima. Chiusi il 1 gennaio, 1 maggio e il 25 dicembre.

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Roma in una settimana – I musei

Siete pazzi per i musei e avete programmato di visitare Roma in una settimana? Allora la Capitale è quello che fa per voi. Sono infatti tantissimi i musei in cui potete soddisfare la vostra voglia d’arte. Dai più importanti e famosi ai più piccoli e particolari, non avete che da scegliere.

Se siete degli stacanovisti potete tentare di visitare un museo al giorno. Tenete conto che la visita vi impegnerà almeno due ore abbondanti. Se invece l’impresa vi sembra troppo ardua, potete decidere di dedicare ai musei qualche giorno di meno.
Terminata la visita, potete passare il resto della giornata esplorando la zona della città che si trova intorno al museo che avete scelto.

1. Musei Vaticani

Con i suoi 7 km di superficie espositiva i Musei Vaticani sono un’esperienza davvero unica, non solo per gli appassionati d’arte. Nessuno di coloro che entrano in questo complesso museale può infatti rimanere indifferente davanti a quella che è una delle più grandiose collezioni d’arte del mondo. Capolavori come le Stanze di Raffaello e l’incredibile Cappella Sistina (QUI PER I BIGLIETTI!) sono già da sole un motivo per venire a visitare Roma.
Fondati da Giulio II si trovano nelle sale e gallerie dei Palazzi Apostolici vaticani.
Quasi tutti i settori dei Musei Vaticani sono accessibili ai disabili.
Fermata: Ottaviano San Pietro
Orari: da lunedì a sabato 9.00-18.00 (ultimo ingresso alle 16 e uscita dalle sale mezz’ora prima della chiusura).

2. Musei Capitolini

Sono un must se siete a visitare Roma in una settimana, ma sono da mettere nell’itinerario anche se visitate Roma in 5,4,3,2 giorni…insomma, sono da vedere!
Si tratta del più antico museo al mondo ed è ospitato in due spettacolari palazzi che si trovano in Piazza del Campidoglio. L’origine dei Musei Capitolini risale al 1471, quando papa Sisto IV fece dono alla cittadinanza di alcune sculture in bronzo, ponendo le basi di quella che ad oggi è una delle più grandiose collezioni italiane di arte classica.
Il fulcro della collezione è la statuaria antica, ma nella Pinacoteca Capitolina trovate anche esposti capolavori di molti artisti italiani e fiamminghi.
I Musei Capitolini sono attrezzati per i disabili
Fermata: Piazza venezia
Orari: tutti i giorni 9.30-19.30 , 24 e 31 dicembre 9.30-14. La biglietteria chiude un’ora prima. Chiusi il 1 gennaio, 1 maggio, 31 dicembre.

3. Palazzo e Galleria Doria Panphilij

Dietro la facciata di Palazzo e Galleria Doria Panphilij si trova una delle più ricche collezioni d’arte privata di Roma, sia per numero di opere sia per l’importanza degli autori che le hanno realizzate.
La gallerie è costituita da dieci sale, disposte cronologicamente e piene di dipinti dal pavimento al soffitto. Da non perdere la Salomè con la testa del Battista di Tiziano e Riposo durante la fuga in Egitto di Caravaggio e ancora il ritratto di Innocenzo X di Velàsquez.
La galleria è accessibile ai disabili.
Fermata: Piazza Venezia (via del Corso)
Orario: tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso ore 18.00. Chiusura: 25 dicembre, 1° gennaio, Pasqua. Aperto anche il 1° novembre, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1° Maggio, 2 Giugno e 15 Agosto.

4. Museo e Galleria Borghese

Roma in una settimana: Galleria Borghese

Il David del Bernini. Foto di Anna Dalmasso

 

Un altro dei musei che dovete assolutamente inserire nel vostro itinerario se volete visitare Roma in una settimana è questo. (QUI per i biglietti salta coda)
Definita la “regina delle collezioni private d’arte”, questo museo vanta tesori tra i più preziosi della capitale. Contiene infatti opere di Caravaggio, Bernini, Botticelli e Raffaello, e la celebre statua del Canova che ritrae Paolina Borghese come Venere vincitrice.
La galleria è accessibile alle persone con disabilità.
Fermata: via Pinciana
Orari: lunedì chiuso, da martedì a domenica dalle 8.30 alle 19.30 chiuso 1 gennaio, 25 dicembre.L’ingresso è consentito fino a mezz’ora prima della chiusura.

5. Museo Nazionale Romano: Palazzo Massimo alle terme

Il museo spesso trascurato, è meraviglioso, ampio e luminoso e contiene all’interno pezzi d’arte classica spettacolari (il Pugile in riposo, Ermafrodite dormiente), oltre a dipinti e mosaici straordinari. Il consiglio è quello di iniziare la visita dal secondo piano così da ammirare le opere più straordinarie quando siete ancora riposati.
Ammirando gli affreschi vi farete un’idea dell’interno delle ville sontuose dell’antica Roma.
Il museo è completamente accessibile ai disabili
Fermata: Termini
Orari: Aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19.45. Chiuso il lunedì (eccetto lunedì in Albis e durante la settimana della cultura), 1 gennaio, 25 dicembre. La biglietteria chiude alle 19.00.

6. MAXXI

Il MAXXI (Museo Nazionale delle arti del XXI secolo) è il più importante museo di arte contemporanea della capitale. Progettato dall’architetto anglo-iracheno Zaha Hadid, è stato inaugurato nel 2010. La facciata geometrica dell’edificio, realizzata a più livelli, nasconde un interno di dimensioni gigantesche, pieno di luce e attraversato da scalinate sospese e strutture realizzate in vetro, cemento e ferro. Si compone di due sezioni, una dedicata all’architettura e una all’arte contemporanea. La cosa più interessante è visitarlo in occasioni di mostre e installazioni.
Il museo è accessibile ai disabili.
Fermata: (linea A fermata Flaminio) in tram, Viale Tiziano per i bus.
Orari: dal martedì al venerdì dalle 11.00 alle 19.00, sabato dalle 11.00 alle 20.00, domenica dalle 11.00 alle 19.00. Chiuso tutti i unedì, il 25 dicembre e il 1 gennaio. La biglietteria chiude un’ora prima.

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The Duke Hotel

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Casa Montani

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Hotel Lord Byron

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