Attrazioni

Giubileo 2025 – Cosa vedere a Roma

Quest’anno a Roma verrà celebrato il Giubileo, l’anno santo che, dal 1300, il papa convoca con cadenza periodica e che per la Chiesa Cattolica segna una tappa molto importante.

Ha avuto inizio il 24 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa e si concluderà il 6 gennaio 2026, quando la porta verrà chiusa.
Sono attesi nella capitale circa 35 milioni di pellegrini. Perciò, se anche tu sei tra quelli che ha deciso di vivere questo momento di rinnovamento spirituale, pellegrinaggio e celebrazioni, metti in conto di pianificare bene il tuo soggiorno.
Visitare Roma in questo particolare periodo infatti sarà senz’altro un’occasione per vedere la città in festa, ma, per goderti al meglio l’esperienza, ti consiglio caldamente di organizzare tutto con largo anticipo rispetto al momento del tuo arrivo nella città eterna.

Oltre ai luoghi dove si svolgeranno gli eventi giubilari, sono certa che vorrai approfittare del tuo viaggio per scoprire tutte le altre bellezze della capitale.
Per facilitarti le cose, un’ottima idea potrebbe essere acquistare il Roma Pass, la tessera che ti permette di accedere a più di 50 attrazioni e che comprende l’accesso illimitato ai trasporti pubblici.

Ma cosa fare a Roma in occasione del Giubileo del 2025?
Ti rispondo subito qui di seguito:

1. Visitare Le basiliche papali

Sono 4, e naturalmente saranno tappe fondamentali della tua visita, così come quella di tutti coloro che verranno nella capitale in questa speciale occasione.

Basilica di San Pietro

Visitare San Pietro nel Giubileo: La pietà di Michelangelo
L’incredibile Pietà di Michelangelo. Foto: Francesca Ciola

Certamente il luogo più importante e simbolico dove si trova la Porta Santa aperta dal papa.
La porta che vediamo oggi è un’opera in bronzo dello scultore italiano Vico Consorti realizzata nel 1949 e inaugurata da Papa Pio XII per il Giubileo del 1950, anno in cui iniziò la tradizione di costruire una porta artistica permanente.
Prima infatti ogni Giubileo prevedeva l’apertura simbolica di una porta murata e la sua successiva chiusura.
Sulla porta potrai ammirare 16 pannelli che rappresentano scene della storia della salvezza e del Giubileo: Il perdono di San Pietro, La Crocifissione di Cristo, Scene di pellegrinaggio.
Ti suggerisco di combinare, dopo la visita alla Basilica, anche quella ai bellissimi Musei Vaticani. Scoprirai l’incredibile valore artistico custodito nella Città del Vaticano.
Da non perdere anche le Grotte Vaticane, che sono un un importante luogo di culto, di storia e di arte. Troverai la Tomba di San Pietro, le Tombe papali, Resti della basilica costantiniana e Cappelle e monumenti funebri.

Basilica di San Giovanni in Laterano

É la cattedrale di Roma, sede del Papa come Vescovo di Roma.
Vicino alla Basilica di San Giovanni in Laterano all’interno del Santuario della Scala Santa interno si trova la scala santa, legata alla passione di cristo e luogo importante di pellegrinaggio.
É composta da 28 gradini in marmo che, secondo la tradizione cristiana, appartenevano al Palazzo di Pilato a Gerusalemme e che furono saliti da Gesù quando fu condotto davanti a Ponzio Pilato. durante la sua passione.
Durante il Giubileo costituisce uno dei principali luoghi dei pellegrini che spesso la percorrono pregando per ottenere l’indulgenza plenaria.

Basilica di San Paolo fuori le Mura

È la seconda più grande dopo San Pietro e venne eretta sul luogo di sepoltura di San Paolo.
Famosa anche per il suo chiostro, uno dei capolavori dell’arte medievale a Roma, ed i suoi magnifici mosaici della facciata e dell’abside.

Basilica di Santa Maria Maggiore

Si trova sull’Equilino ed é una delle chiese più importanti del culto mariano, nonché la più grande chiesa dedicata alla Vergine Maria. Esempio straordinario di architettura paleocristiana e barocca, custodisce una delle reliquie più venerate della cristianità: la Sacra Culla. Secondo la tradizione la tradizione sarebbe un frammento della culla dove venne deposto Gesù.

2. Fare il pellegrinaggio delle 7 chiese

E’ un antico pellegrinaggio romano che risale al XVI secolo e  che collega le basiliche principali di Roma.
Simboleggia un percorso spirituale verso la santità e l’unione con Dio.
Ogni basilica rappresenta un aspetto della fede cristiana, e visitarle ti permette di meditare sui temi della penitenza, della misericordia e della redenzione.
Le basiliche che visiterai sono: 

  • San Pietro
  •  San Paolo Fuori le Mura
  • San Giovanni in Laterano
  • Santa Maria Maggiore
  •  San Lorenzo Fuori le Mura
  •  Santa Croce in Gerusalemme
  •  San Sebastiano Fuori le Mura

Il percorso ha una lunghezza di 25-30 km complessivi chepotrai percorrere in una o più giornate. Il genere parte dalla Basilica di San Pietro.
Ogni chiesa ti permetterà di pregare, confessarti e partecipare alle celebrazioni liturgiche.
Completare il pellegrinaggio consente di ottenere l’indulgenza.
I miei consigli: arriva preparato. Allenati e indossa scarpe comode perchè il cammino può essere impegnativo. 
Per orientarti più facilmente utilizza le mappe e le applicazioni digitali che sojno messe a disposizione.
Portati acqua e cibo leggero.
Per ulteriori dettagli e approfondimenti puoi consultare il sito ufficiale.

3. Compiere il pellegrinaggio sulla Via Francigena

Sarà una delle esperienze più significative che potrai fare.
La Via Francigena è un antico cammino di pellegrinaggio che collega Canterbury, in Inghilterra, a Roma, attraversando Francia, Svizzera e Italia. È riconosciuta come Itinerario Culturale Europeo e simbolo di fede e spiritualità.
Puoi percorrere, come fa la maggior parte dei pellegrini, il tratto che va da Viterbo a Roma. Sono circa 100 km e sono sufficienti per ottenere il certificato di pellegrinaggio rilasciato a chi arriva a Roma e che si chiama Testimonium.
Tieni conto che richiederà 5-7 giorni di cammino, a seconda del tuo ritmo.
Ti serviranno scarpe comode e ben resistenti, uno zaino leggero, una borraccia, una giacca impermeabile degli abiti traspiranti e la Credenziale del Pellegrino. 
Quest’ultima é il documento che ti cpermetterà di accedere agli ostelli e di ricevere il timbro nei vari luoghi di passaggio.

Oltre a questi che ti ho segnalato io, ci sono molti altri eventi giubilari che troverai sul sito ufficiale del Giubileo.

Consigli pratici

Come ti dicevo prima, se decidi di venire a visitare Roma in questo momento così particolare per la città, ti conviene organizzare il tuo viaggio con grande anticipo.
A cominciare da dove andrai a dormire. Per aiutarti ti suggerisco di dare un’occhiata alla mia pagina dedicata alle zone della capitale dove trovare un buon hotel per il tuo pernottamento.
Per gli spostamenti invece se scegli di acquistare il Roma Pass avrai l’accesso illimitato ai trasporti pubblici.
Una buona idea è anche utilizzare l’Omnia Card per il Vaticano e Roma  che ti consente di scoprire i tesori della Città del Vaticano e le maggiori attrazioni di Roma saltando le code, usufruendo di sconti e di trasporti pubblici illimitati.

Curiosità

Qui di seguito ti segnalo alcune curiosità sul Giubileo che potrebbero esserti utili per arrivare preparato a questo grande avvenimento.

  1. Che cos’è: il Giubileo è un evento religioso e spirituale particolarmente significativo nella tradizione cristiana, e specialmente in quella cattolica. E’ legato a un periodo speciale di grazia, perdono, rinnovamento spirituale e riconciliazione con Dio.
    Si chiama anche anno Santo ed é un periodo durante il quale i fedeli possono ottenere dal Papa indulgenze speciali attraverso atti di devozione (pellegrinaggio, confessione, partecipazione all’eucarestia).
  2. La porta Santa: è un simbolo centrale nelle celebrazioni giubilari nella tradizione cattolica. Si tratta di una porta speciale situata in alcune delle principali basiliche di Roma, che viene aperta solo durante l’Anno Santo. Attraversare questa porta é un gesto simbolico e spirituale che rappresenta il passaggio dalla condizione di peccato alla grazia.
  3. La Storia: è un’antica tradizione che affonda le sue radici nella Bibbia e che è stata adottata e trasformata dalla Chiesa cattolica nel corso dei secoli.
    Come Anno Santo è stato introdotto nel 1300 da Papa Bonifacio VIII.
    Il primo Giubileo si tenne con l’intento di concedere indulgenze plenarie ai pellegrini che visitavano Roma e si confessavano. L’evento attirò moltissimi fedeli.
    Nel 1350, Papa Clemente VI celebrò un secondo Giubileo, iniziando una tradizione che prevedeva il Giubileo ogni 50 anni, ispirandosi all’antico modello ebraico.
    Nel 1475, Papa Paolo II ridusse l’intervallo a 25 anni, per permettere a ogni generazione di partecipare almeno ad un Anno Santo.


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La Basilica di San Pietro

La Basilica di San Pietro è una delle più grandi, ricche e spettacolari chiese al mondo. Riceve più di 20.000 visitatori al giorno, attirati dalla genialità artistica dell’edificio e dai numerosi capolavori che contiene al suo interno, primi fra tutti la Pietà di Michelangelo, il Baldacchino del Bernini e la sua strepitosa Cupola.
Qualunque sia la durata del tuo soggiorno per visitare Roma, di San Pietro è senz’altro in cima alla lista delle cose da vedere.
Data la continua affluenza di visitatori, ti suggerisco di procurarti il biglietto on line. Salterai la fila e inizierai subito la visita!
N.B: vestiti con abiti adatti alla sacralità del luogo, altrimenti non potrai entrare. Non sono ammessi pantaloncini, gonne corte e canottiere.

COME ARRIVARE
Prendi  linea A (rossa) della metropolitana e scendi alla fermata Ottaviano-San Pietro,  a circa 10 minuti a piedi dalla tua destinazione.

1. Storia

A costruire la prima basilica fu Costantino nel IV secolo d.c., sul sito dell’Ager Vaticanus, luogo su cui sorgeva lo stadio di Nerone.
Qui dal 64 al 67 d.c. vennero martirizzati i primi cristiani tra cui San Pietro. L’edificio fu consacrato nel 326.
Venne fatta circondare da alte mura da papa Leone IV nel IX secolo, a protezione delle scorrerie saracene.
Nel 1377, al rientro dei papi da Avignone, la chiesa era in stato di abbandono.

Papa Niccolò V cercò di iniziare la ricostruzioneripartita però solamente nel 1506 con Giulio II, che affidò il progetto al Bramante.
Questi optò per una pianta a croce greca con una cupola centrale e quattro minori. Fece demolire gran parte della basilica, distruggendo affreschi e mosaici bizantini.
Alla morte del Bramante nel 1514, i lavori si fermarono e ripresero nel 1547, quando la responsabilità  del progetto passò a Michelangelo, che allora aveva 72 anni.
Egli semplificò il progetto del Bramante e ideò il disegno della cupola. Michelangelo, però, morì prima che questa fosse completata.
La portò a termine, nel 1590 Giacomo della Porta e Domenico Fontana aggiunse la lanterna finale.
Nel 1605 il progetto passò a Carlo Maderno, che modificò l’idea del Bramante a favore di una croce latina, con la navata centrale più lunga del transetto.

2. Visitare la Basilica

La facciata

Visitare la Basilica di San Pietro a Roma

La splendida facciata di San Pietro

Progettata da Carlo Maderno ed edificata tra il 1608  e il 1612, misura 48 metri di altezza e 112.60 di lunghezza. Otto colonne alte 27 metri sorreggono un attico su cui sono collocate 13 statue in piedi rappresentanti Cristo Redentore, San Giovanni e 11 apostoli.
Il balcone centrale è conosciuto come Loggia delle Benedizioni. Da qui si annuncia il nuovo papa e da qui viene impartita la benedizioni Urbi et Orbi a Natale e Pasqua.
Ci sono 5 ingressi e la prima porta sulla destra è la Porta Santa, che viene aperta sono quando c’è un giubileo.

Interni

NAVATA DESTRA

Percorrendo la navata destra della Basilica troveai numerosi punti di interesse che ti lasceranno a bocca aperta:

1. Pietà di Michelangelo: si trova subito all’inizio in una cappella dietro ad un vetro antiproiettile. Realizzata da Michelangelo nel 1499 a soli 25 anni, è la sola opera che reca la sua firma (sulla fascia che cinge il petto di Maria).
In vista del Giubileo del 2025, l’azienda iGuzzini, che già nel 2018 aveva realizzato il primo sistema di illuminazione di questa incredibile opera d’arte, ha curato un un innovativo progetto di illuminazione. Questo non solo ha migliorato la visibilità della scultura, ma ne ha anche potenziato la sicurezza e la staticità.
QUI per scoprire tutti i dettagli di questo nuovo intervento!

Visitare San Pietro: la Pietà di Michelangelo

2. Disco di porfido rosso sul pavimento: collocato subito all’interno del portale principale. Qui Carlo Magno e gli altri imperatori del Sacro Romano Impero furono incoronati dal papa.

3. Monumento alla regina Cristina di Svezia: dedicato a lei perché si convertì al cristianesimo nel 1655. Si trova su un piedistallo subito dopo la Pietà.

4. Cappella del Santissimo Sacramento: in sontuoso stile barocco, in genere non è aperta ai turisti ma si può entrare per pregare.

5. Monumento a Gregorio XIII: si trova subito dopo la cappella e vicino alla Cappella Gregoriana.
Nel transetto a destra dell’ingresso principale si trovano poi il monumento a Clemente XIII e opere tra le più importanti del Canova.

BIGLIETTI BASILICA DI SAN PIETRO

NAVATA CENTRALE

La navata centrale ospita capolavori incredibili che ti riempiranno gli occhi di meraviglia:

  • Baldacchino del Bernini: in stile barocco è alto 29 metri. Lo sorreggono 4 colonne tortili e realizzate con marmo proveniente dal Pantheon.
    Si innalza sull’altare maggiore, posto sulla tomba di San Pietro.
    Sotto l’altare c’è la Confessio, alla cui balaustra vengono a pregare i vescovi quando si avvicinano al papa. E’ circondato da 99 lampade sempre accese.
    Attualmente è in fase di restauro in vista del Giubileo del 2025.

Il Baldacchino del Bernini all'interno di San pietro

  • Cupola di Michelangelo: si trova a 119 metri da terra ed è sorretta da 4 pilastri di pietra disposti intorno all’altare papale. I pilastri prendono il nome da quello di 4 santi, le cui reliquie sono conservate dalle statue dei santi poste in delle nicchie.

La Basilica di San Pietro - Interni. Visitare Roma
Sopra, i balconi sono decorati con le reliquie maggiori: la lancia di San Longino che trafisse il costato di Cristo,  il sudario di Santa Veronica, la scheggia della croce trovata da Sant’Elena e il teschio di sant’Andrea, fratello di Pietro.

  • Statua in bronzo di San Pietro: attribuita ad Arnolfo di Cambio, si trova a destra guardando l’altare.
  • Trono di San Pietro: realizzato nel 1665 dal Bernini è il punto focale della Basilica di San Pietro.

Visita alla Basilica di San Pietro: il trono

 

  • Monumento ad Urbano VIII: realizzato dal Bernini si trova a destra del trono.

NAVATA SINISTRA

Anche nella navata sinistra i capolavori non mancano di certo:

  • Cappella della Madonna della Colonna: si trova dietro il pilastro di Santa Veronica nel transetto di sinistra.
  • La tomba di San Leone Magno: risalente al 1650 è opera di Alessandro Algardi.
  • Monumento ad Alessandro VII: rappresenta l’ultima opera del Bernini per la basilica. Si trova di fronte alla tomba.
  • Cappella Clementina: prende il nome da Clemente VII che la fece decorare da Giacomo della Porta per il Giubileo del 1600.
  • Tomba di San Gregorio Magno: è situata sotto l’altare e su di essa c’è un mosaico ispirato al Miracolo di San Giorgio di Andrea Sacchi.

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  • Monumento a Leone XI: il papa, della famiglia dei de’ Medici è rappresentato quasi piegato dal peso dell’incarico.
  • Cappella del Coro: opera di Giovani Battista Ricci su disegni di Giacomo della porta. Gli stalli d’oro sono su disegno del Bernini.
  • Monumento a Innocenzo VIII: opera del Pollaiolo e copia di un monumento che si trovava nell’antica basilica.
  • Cappella della Presentazione: si trova verso la facciata e contiene due opere moderne, ovvero il monumento a Giovanni XXIII e  quello a Benedetto XVI.
  • Monumenti agli Stuart: dedicati alla moglie di Giacomo Stuart e a 3 membri della famiglia sua famiglia, pretendenti al trono, che morirono in esilio a Roma

La Cupola della basilica di San Pietro

Tra i simboli di Roma per eccellenza, venne ideata da Michelangelo, su ispirazione della cupola del Bramante di Santa Maria del Fiore a Firenze.
La cupola, il cui diametro è di 41.5 metri, è sostenuta da sedici contrafforti con colonne binate, alternati da finestroni a timpano.
Sulla possente struttura, Giacomo della Porta, a cui passò il progetto dopo la morte di Michelangelo, fece partire i sedici spicchi dicui è composta la calotta, aperta da tre ordini di finestre.

Tomba di San Pietro

Si trova nel sottosuolo della basilica, nella parte originaria. Si visita solo con visita guidata di un’ora e mezza (il costo è di 13 euro) e con prenotazione obbligatoria.
Si può accedere solo dopo aver compiuto 15 anni.  La prenotazione si può effettuare tramite richiesta scritta inviando un messaggio a scavi@fsp.va, o per fax +39 06 69873017, o direttamente in Ufficio Scavi (ingresso a sinistra del colonnato berniniano).

Grotte Vaticane

Si estendono per tutta la lunghezza della basilica e contengono le tombe di molti papi, compresa quella di papa Giovanni Paolo II. Si possono vedere anche grandi colonnati risalenti alla basilica del IV secolo.

Tesoro di San Pietro

Si accede dall’ingresso della sagrestia (metà della navata sinistra). Qui sono conservate reliquie e manufatti preziosissimi, come la Crux Vaticana del VI secolo, in bronzo e tempestata di gemme.

3. Curiosità

  • Sotto la Basilica sono sepolti ben 91 papi
  • A costruire la prima Basilica di San Pietro fu Costantino, il primo imperatore romano che abbracciò il Cristianesimo
  • L’edificio fu costruito sul luogo del martirio di San Pietro
  • Le spoglie di San Pietro furono trovate nel 1950 e sono state esposte da papa Francesco nel 2013
  • Sotto la navata centrale, a tre metri di profondità, si trovano Grotte Vaticane. Pur essendo chiamate così non sono delle vere e proprie grotte.
    In realtà si tratta dello spazio che c’è tra la vecchia basilica, costruita da Costantino, e quella nuova.

Terminata la visita alla Basilica esci e fermati in Piazza san Pietro a goderti l’atmosfera che questo luogo sa regalare e che, insieme ai musei Vaticani e la Cappella Sistina, rappresentano i tre gioielli della Città del Vaticano.

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La fontana di Trevi

Immortalata  da Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nel film di Fellini La dolce vita, la fontana di Trevi, insieme al Colosseo e alla Basilica di San Pietro è tra le attrazioni principali di Roma e tappa imprescindibile del tuo itinerario nella capitale.
Se hai in programma di visitare Roma in 3 giorni, se hai a disposizione un solo weekend,  o invece la tua vacanza sarà più lunga, non puoi andare via senza averla vista e aver gettato la tua monetina nell’acqua per poter ritornare!

A partire dal 23 dicembre 2024, dopo il restauro affettuato in vista del Giubileo, per preservare questo incredibile monumento, è stato introdotto il numero massimo di 400 visitatori.
Puoi accedere direttamente a partire dalla gradinata che porta alla vasca. Per uscire invece, devi passare dal varco che si trova dal lato di via dei Crociferi.
Sia all’ingresso che all’uscita troverai del personale dell’accoglienza e della sicurezza che regola il numero degli ingressi.

La visita alla fontana inizia tutti i giorni dalle 9.00, eccetto il lunedì e il venerdì quando invece si entra a partire dalle 11.00. Prima infatti  vengono raccolte le monetine lanciate dai turisti.
L’ultimo ingresso a numero chiuso è alle 20.30. Dalle 21.00 è visitabile liberamente.

Struttura della Fontana di Trevi

Questo indiscusso simbolo di Roma è un complesso scultoreo molto grande, tanto da occupare quasi l’intera piazza.
Venne iniziata da Nicola Salvi nel 1732 e completato nel 1762 da Giuseppe Pannini.
Realizzata con travertino, marmo, intonaco, stucco e metalli, rappresenta Oceano su un carro trainato da due cavalli (uno selvaggio e l’altro docile, ad indicare i diversi umori del mare) a sua volta guidati da tritoni.

La fontana, oggi come quando è stata costruita è alimentata da uno dei più antichi acquedotti di Roma, l’acquedotto dell’Acqua Virgo (Acqua Vergine), realizzato dal 19 al 22 a.C. da Agrippa. Il nome Trevi deriva dal fatto che in questo punto convergevano tre vie.

Sul lato orientale del monumento c’è un grande vaso in pietra chiamato “asso di coppe” perchè richiama la carta da gioco. Si narra che durante i lavori di costruzione, un barbiere, che possedeva la sua bottega sulla piazza, continuasse a criticare il progetto di Salvi. Questi allora aggiunse il vaso così da impedire al barbiere di vedere i lavori e di continuare a fare le sue critiche fastidiose.

Gli hotel in questa zona

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Cenci Bed & Breakfast Fontana di Trevi

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La piccola maison

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Da quando venne completato l’acquedotto in questo sito c’è sempre stata una fontana.
Nel 1453 papa Nicolò V incaricò Leon Battista Alberti di ripristinare la via dell’acqua. Nel 1629 Urbano VIII commissionò al Bernini il progetto di una nuova fontana, che però non venne mai realizzata.
Nel 1730 papa Clemente XII indisse un concorso per scegliere i migliori progetti architettonici. Vinse il concorso il progetto di Salvi e due anni dopo cominciarono i lavori.

Negli ultimi anni la fontana è stata restaurata due volte. Il primo restauro risale al 2015. Costato 2,2 milioni di euro é stato finanziatio dalla casa di moda Fendi ed ha riportato la fontana al suo antico splendore.
Il secondo e ultimo intervento è stato effettuato nel 2024. Durato 3 mesi ha previsto il costo di 327mila euro provenienti dal programma PNRR-Caput Mundi. Questo progetto é stato finanziato con 500 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Lo scopo è quello di recuperare e valorizzare il patrimonio culturale di Roma e del Lazio in occasione del Giubileo.

Tradizioni della Fontana di Trevi

La tradizione più nota è quella del lancio della monetina dentro la fontana: compiendo questo atto a occhi chiusi, voltando le spalle verso palazzo Poli, ci si propizierebbe un futuro ritorno nella città.
Non si conoscono bene le origini di questa tradizione. Forse potrebbe derivare dall’antica usanza di gettare nelle fonti sacre oboli o piccoli doni per propiziarsi la divinità locali, come per i pozzi dei desideri.

Non c’è turista che non conosca questa tradizione e che non compia questo rito.
Il Comune di Roma ha stabilito nel 2006 che tutte le monetine recuperate siano destinate alla Caritas di Roma. Sono infatti circa 3.000 gli euro che ogni giorno vengono pescati dalla fontana. Tutti coloro che se ne appropriano sono perseguiti penalmente.

Secondo un’altra tradizione, quando dalla fontana si attingeva ancora acqua da bere (e l’acqua di Trevi, che oggi si usa solo per irrigazione e per alimentare le fontane, era considerata tra le migliori di Roma, per non essere calcarea) le ragazze ne facevano bere un bicchiere al fidanzato che partiva, bicchiere che poi frantumavano in segno e augurio di fedeltà.

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Il Museo Pio Clementino

Il complesso più grande dei Musei Vaticani, il Museo Pio Clementino prende il nome dai suoi fondatori, papa Clemente XIV e Pio VI Sistemato all’interno del Palazzetto del Belvedere, questo Museo ospita tra le più importanti collezioni di arte greca e romana.
Fa parte dei Musei Vaticani e insieme alle Stanze di Raffaello, alla Pinacoteca  alla Galleria delle Carte Geografiche e ovviamente alla strepitosa Cappella Sistina (qui per assicurarvi l’ingresso prioritario) è una delle cose che non dovete assolutamente perdervi.
Il museo è compreso nella card Omnia Vatican & Rome Pass, che permette di saltare la coda.

1. Cosa vedere al Museo Pio Clementino

Il museo Pio-Clementino visitabile oggi nel complesso dei Musei Vaticani è collocato in 12 sale e ospita importantissime collezioni di epoca greca e romana. Inoltre, è incluso nel Museo anche il Cortile Ottagono, una volta chiamato Cortile delle statue.
Fu proprio in questo cortile che venne ospitata la prima vera collezione di sculture classiche appartenuta al Vaticano. Tra le sculture del primo nucleo collezionato da papa Giulio II anche alcune opere tutt’oggi visitabili: la statua del Laocoonte e l’Apollo del Belvedere.

Visitare il Museo Pio Clementino è una attività scelta da moltissimi turisti in visita a Roma ogni anno. La prassi vuole che il turista scelga cosa visitare partendo dalla sala ultima in ordine cronologico.
Da non perdere la Galleria delle Statue, la Sala dei Busti e la Sala delle Muse.

2. Cosa visitare al Museo Pio Clementino

Moltissimi sono i capolavori da inserire nella lista di cosa vedere al Museo Pio-Clementino. Tra le prime posizioni troviamo la Galleria delle Statue con le pareti affrescate dal Pinturicchio e la sua scuola. Tra le migliori opere c’è la statua di Arianna (figlia di Minosse), una riproduzione di un’opera ellenistica del II secolo a.c. della scuola di Pergamo.  Un’altra sala importante è la Sala delle Muse. L’opera più importante di questa zona è il Torso del Belvedere, una scultura in marmo dell’artista Apollonio di Atene datata I secolo a.c.

3. Quando visitare il Museo Pio Clementino

Sono circa 6 i milioni di visitatori che scelgono di visitare i Musei Vaticani ogni anno e in ogni momento dell’anno. Non solo il Museo Pio-Clementino, ma un notevole numero di esposizioni, gallerie e musei.
Tutte le attrazioni sono aperte dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 18.00.
I Musei Vaticani sono chiusi la domenica, tranne l’ultima di ogni mese in orario ridotto (9-14) a meno che questa non coincida con una festività. I Musei sono infatti chiusi a Natale, nel periodo dell’Epifania, a Pasqua e nelle principali festività del calendario cristiano.

Come è noto, le code all’ingresso sono sempre lunghissime. Vi consigliamo perciò di procurarvi i biglietti on line, per saltare la coda e cominciare subito la vostra visita.

4. La storia

Una prima collezione papale di sculture classiche iniziò con papa Giulio II tra il 1503 e il 1513. In seguito, gli scavi archeologici effettuati nel XVIII secolo sul territorio vicino a Roma ampliarono la collezione.
La storia del museo Pio Clementino inizia con la fondazione nel 1771 da parte di papa Clemente XIV, dopo aver acquisito altre collezioni private importanti. Il suo successore Pio VI ampliò la collezione e fece costruire un ingresso monumentale.  E’ proprio da questi due personaggi, fondatori principali dell’esposizione, che il museo prende il nome.
A seguito del Trattato di Tolentino del 1797, imposto da Napoleone, alcune sculture vennero restituite alla Francia, mentre altre si aggiunsero dopo il Congresso di Vienna del 1815.

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Il Museo Gregoriano Egizio

Fondato da papa Gregorio XVI nel 1839, il Museo Gregoriano Egizio è parte dei Musei Vaticani e conserva ampie collezioni di opere d’arte e reperti portati a Roma dall’Antico Egitto in epoca antica.

Come visitare il Museo Gregoriano Egizio

Il Museo Gregoriano è visitabile all’interno dei Musei Vaticani. Pertanto, il biglietto d’accesso a questo stupendo museo include anche altre bellissime attrazioni da non perdere come la Pinacoteca le Stanze di Raffaello la Galleria delle Carte Geografiche e ovviamente alla strepitosa Cappella Sistina (qui per assicurarvi l’ingresso prioritario
Le file all’ingresso sono sempre molto lunghe perciò il nostro consiglio è quello di procurarvi i biglietti on line. Risparmierete tempo ed energie per la visita!
L’ingresso ai Musei Vaticani è compreso nell’ Omnia Card

Cosa vedere al Museo Gregoriano Egizio

Il Museo Gregoriano Egizio, parte dei Musei Vaticani, ospita importanti collezioni di arte egizia. Mummie, sarcofagi, suppellettili e molto altro ancora.
Famosi sono i papiri tra cui il Libro dei Morti, un papiro di circa 30 pagine utilizzato al tempo per scrivere delle formule magiche e religiose per accompagnare il defunto fino alla vita ultraterrena.
La maggior parte dei reperti proviene dalla Villa di Adriano a Tivoli ed è esposta in 9 sale in base al tema e al periodo di realizzazione.

La prima sala ospita stele, monumenti ed oggetti dell’Antico Egitto con iscrizioni geroglifiche. Nella seconda sala, invece, reperti del culto funerario della cultura egizia, ad esempio alcuni costumi funebri.
La terza sala ospita la ricostruzione del Serapeo, il Tempio della Villa a Tivoli di Adriano. Nella quarta si trovano repliche di bassorilievi e sculture riprodotte a Roma a imitazione di quelle originali egizi.
La quinta sala, e forse la più nota, è anche detta Emiciclo. Qui sono esposte statue egizie ritrovate nei dintorni di Roma, in particolare i capolavori della scultura faraonica. Tra questi i famosi Colossi di Tolomeo II e Arsinoe II, sculture in granito rosso datate intorno al 260 a.c. Sulla terrazza adiacente si possono ammirare invece i sarcofagi.
Seguono una collezione di bronzi egizi nella sesta sala, dove è possibile osservare la riproduzione del Ibis del dio Thot. L’uccello era simbolo del dio protettore degli scriba.

La settima sala è uno spazio dedicato interamente alle città di Alessandria d’Egitto e Palmira in Siria. Qui sono conservati oggetti dell’epoca tra il IV e il II secolo a.c. Le ultime due sale del Museo Gregoriano Egizio sono invece dedicate alla cultura della Mesopotamia e dell’Assiria.
Da osservare nell’ottava sala i reperti archeologici datati intorno al III-I millennio a.c., come sigilli, vasellami e armi. La nona e ultima sala contiene invece rilievi e iscrizioni rinvenute nell’antica Assiria durante gli scavi archeologici e donati al papa Pio IX nel 1842.

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La storia del Museo Gregoriano Egizio

Tutti i tesori del Museo Gregoriano Egizio sono parte della collezione papale iniziata a partire dal XVII secolo. Altri reperti furono invece ritrovati nei dintorni di Roma o erano provenienti dalle province esterne.
Il museo, parte del complesso dei Musei Vaticani è frutto del lavoro del padre barnabita Luigi Ungarelli, uno dei primi egittologi in Italia.
Fu inaugurato il giorno 2 febbraio del 1839 con il puro scopo di conservare il patrimonio archeologico delle culture dell’Antico Egitto e della Mesopotamia.

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Musei Vaticani – Curiosità sulla Cappella Sistina

Per chi visita Roma, una tappa ai Musei Vaticani è d’obbligo (qui per i biglietti Musei Vaticani salta la coda). Sono infatti una delle collezioni d’arte più grandi del mondo e visitarli rappresenta veramente un’esperienza emozionante.

Per entrare ai musei è obbligatorio il biglietto on line.

Le attrazioni da non perdere sono:

1. Le Stanze di Raffaello
2. Il Museo Pio Clementino (per estasiarvi davanti al Laocoonte e l’Apollo del Belvedere)
3. La Pinacoteca Vaticana (non perdetevi la Trasfigurazione di Raffaello)
4. Galleria delle Carte Geografiche
5.
La strepitosa Cappella Sistina, capolavoro indiscusso dell’arte rinascimentale italiana (vale da sola la visita ai Musei Vaticani).

Proprio per prepararvi alla visita di questo tesoro indiscusso vi sveliamo qui di seguito 10 curiosità che sicuramente vi interesserà sapere.

Curiosità sulla Cappella Sistina

  1. Il nome della Cappella Sistina deriva da Papa Sisto IV, artefice della commissione dell’opera
  2. I meravigliosi dipinti della Cappella Sistina si estendono per 1.110 mq, all’incirca un sesto delle dimensioni di un campo da calcio.
  3.  Non è vero che Michelangelo ha dipinto i suoi affreschi sulla schiena. Lavorò infatti su una piattaforma che aveva inventato lui, che si estendeva oltre la metà dell’area della cappella e gli ha permesso di stare in piedi. La piattaforma venne spostata a metà del progetto. Michelangelo non ha mai avuto la possibilità di rimirare il suo lavoro in corso dal basso, ma ha dipinto da una distanza di pochi centimetri.
  4. Nella maggior parte dei nudi maschili che decorano il soffitto di Michelangelo, sono presenti delle ghiande, un motivo ricorrente tra gli affreschi dell’artista per rendere omaggio al nome della Rovere (rovere è sinonimo di quercia) a cui apparteneva la famiglia di Giulio II.
  5. Il primo Conclave che si è tenuto nella Cappella Sistina del Palazzo Apostolico è stato quello del 1492. A partire dal 1870 è diventata la sede di tutti i conclavi.

6. Le porte della Cappella Sistina sono bloccate. La parola conclave (riunione del Collegio dei Cardinali per un’elezione del Papa) deriva dal latino cum clave, cioè (chiuso) con la chiave.

7. La prima messa nella Cappella Sistina fu quella celebrata da Papa Sisto IV il 15 agosto 1483.

8. La Cappella Sistina conta più di 6 milioni di visitatori all’anno.

9. La Cappella Sistina oggi come allora è utilizzata anche come cappella privata del Papa.

10. La Cappella Sistina è dedicata a Maria Assunta in cielo.

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La Galleria delle Carte Geografiche

Non si può non citare la Galleria delle Carte Geografiche quando si parla dei Musei Vaticani: un corridoio lungo 120 metri e largo 6 con la rappresentazione dell’Italia come era nel XVI secolo:  importante sia dal punto di vista artistico che per quello simbolico, la Galleria spiega moltissimi dettagli del Bel Paese nel Cinquecento.
Fa parte dei Musei Vaticani e insieme alle Stanze di Raffaello, al Museo Pio-Clementino  alla Pinacoteca e ovviamente alla strepitosa Cappella Sistina (qui per assicurarvi l’ingresso prioritario) è una delle cose che non dovete assolutamente perdervi.

1. Cosa visitare

Tra i meravigliosi dipinti della Galleria delle Carte Geografiche troviamo rappresentate tutte le regioni italiane dell’epoca, complete della pianta di una o più città principali della regione.
Due carte costituiscono la Puglia, una carta l’Abruzzo e tre le Marche, con le città di Macerata, Loreto, Pesaro-Urbino. Quattro sono le carte per Veneto, Lombardia, Friuli e Trentino: al tempo inglobati nel dominio veneziano. Il Lazio è invece rappresentato in due carte geografiche, con una spettacolare pianta di Roma.
Da notare l’inclusione di una carta dell’Istria, al tempo parte del Friuli Venezia Giulia, e della provincia di Avignone, sede papale.

La volta della Galleria delle Carte Geografiche è inoltre dipinta con episodi miracolosi avvenuti nella regione in questione, la cui mappa è disegnata sulle pareti. In questo modo, il progetto volle rappresentare l’Italia come un territorio a cui è stata concessa grazia divina.

A completare la Galleria, le riproduzioni della vista dai porti delle principali città marinare del Cinquecento: Ancona, Venezia, Civitavecchia e Genova.
Le regioni e città rappresentate nella Galleria delle Carte Geografiche dei Musei Vaticani dimostrano quale fosse la conoscenza del territorio italiano nel Cinquecento. Oltre a stupire per la prossimità con la quale si percepiva il mondo, le carte geografiche testimoniano una unità simbolica della nazione, anticipata rispetto a quella storica.
Da notare che i riferimenti geografici che conosciamo oggi, il nord e il sud, non erano validi nel Cinquecento. Pertanto, è normale se alcune mappe risultano capovolte.

2. Come raggiungere la Galleria delle Carte Geografiche

Chi acquista un biglietto di accesso ai Musei Vaticani non può perdere una delle attrazioni più importanti del complesso museale. È necessario attraversare la Galleria delle Carte Geografiche per raggiungere la Cappella Sistina. Questo immenso salone è quindi attraversato da moltissimi turisti ogni giorno, ma non sempre viene apprezzato nel suo splendore totale.
Viste le lunghissime code all’ingresso dei musei vi consigliamo di procurarvi i biglietti on line che vi daranno diritto all’accesso prioritario

3. Storia della Galleria

La Galleria delle Carte Geografiche fu realizzata su volere di papa Gregorio XIII e grazie al lavoro di numerosi artisti. I lavori diretti dal matematico Ignazio Danti iniziarono nel 1581 e terminarono nel 1583.
L’idea del costruttore fu quella di condurre i visitatori in un viaggio lungo gli Appennini, con uno sguardo sulla costa tirrenica ad ovest e la costa adriatica a est. Gli artisti furono infatti chiamati a rappresentare le carte geografiche delle varie regioni italiane, delle città più grandi e dei porti più importanti del Paese.
Tra i più noti artisti che lavorarono al progetto della Galleria troviamo Cesare Nebbia, i fratelli Bril, Girolamo Muziano e molti altri. La volta fu invece dipinta da Antonio Tempesta.

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Visita ai Musei Vaticani

Una visita ai Musei Vaticani è un’esperienza che si deve fare una volta nella vita. Anche se non siete folli appassionati d’arte, non dimenticate di inserire nel vostro itinerario per visitare Roma, una tappa in questi incredibili musei. Vi sarà impossibile non emozionarvi davanti a tanta bellezza. Tornerete a casa stanchi ma entusiasti, ve lo assicuriamo! 

Qui di seguito vi forniamo un itinerario di visita ai Musei Vaticani che mette in conto circa 3 ore.
Vi suggeriamo di adottare un abbigliamento consono, dal momento che andrete a visitare una luogo sacro. Niente pantaloncini perciò, o canottiere, minigonne e cappelli.

Per entrare ai musei bisogna acquistare il biglietto on line . Potrete scegliere l’orario della visita a voi più congegnale ed evitare la coda.

Gli orari

Dal lunedì al sabato: dalle 9.00 h alle 18.00 h (ultimo ingresso alle 16.00 h)
Ultima domenica del mese: dalle 9.00 h alle 14.00 h (ultimo ingresso alle 12.30)
Dal 22 aprile al 29 ottobre, apertura serale: venerdì e sabato dalle 19.00 alle 22.30 (ultimo ingresso alle 20.30)
Chiuso tutte le domenica tranne l’ultima domenica del mese (a meno che non sia festivo)
Chiuso anche l’1 e il 6 gennaio, 11 febbraio, 19 marzo, 18 aprile, 1 maggio, 29 giugno, 15 agosto, 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre.

La visita ai musei Vaticani

LE TAPPE DEL TOUR

1. CORTILE DELLE CORAZZE

Dopo aver attraversato tutto il complesso museale salite su per la scala a spirale e accedete nel Cortile delle Corazze, punto di partenza di tutti i diversi itinerari di visita. Prima di cominciare però trovate un attimo per salire sulla terrazza, ne vale davvero la pena. Di qui potrete ammirare la meravigliosa Cupola di San Pietro e i Giardini Vaticani.

2. CORTILE DELLA PIGNA

Rientrate e passate per il Cortile della Pigna un largo spazio aperto di 300 metri quadri adiacente ai corridoi e alle sale del museo. Il cortile conserva, in una nicchia monumentale nella sua parte nord, una colossale pigna di bronzo (alta 4 metri e larga 2,5), di età augustea. Il cortile deve il suo nome proprio a questa scultura.

La pigna, usata spesso in architettura romana col significato di immortalità e rinascita, venne ritrovata nel medioevo a Roma nell’area delle Terme di Agrippa a Campo Marzio, utilizzata con ogni probabilità come fontana. Venne collocata qui nel 1608.
Nel cortile della pigna potrete ammirare anche la grande sfera realizzata dall’artista Arnaldo Pomodoro  al cui interno si intravede un complesso meccanismo che ruota lentamente se mosso dal vento. L’opera venne donata ai Musei Vaticani nel 1990.

3. MUSEO PIO-CLEMENTINO

Dal Cortile della Pigna, la vostra visita ai Musei Vaticani continua immettendovi nel lungo corridoio del Museo Chiaramonti. Continuate andando avanti a sinistra e salendo su per le scale fino al Museo Pio Clementino, che ospita gli esempi più belli della scultura classica del Vaticano. Fondato da Clemente XIV nel 1771 dopo l’acquisizione delle collezioni Mattei e Fusconi, venne ampliato dal suo successore, Pio VI che lo dotò di un ingresso monumentale con l’Atrio dei Quattro Cancelli e la Scala Simonetti.
Oggi il museo occupa 12 sale in cui sono collocate importantissime collezioni di epoca greca e romana.

4. CORTILE OTTAGONO

Attraversate poi il Cortile Ottagono dove rimarrete estasiati dalla bellezza dell’Apollo del Belvedere, considerato una delle più belle opere di tutta l’antichità, e dal gruppo del Laocoonte.
Il primo è una copia romana del II secolo d.C. di un originale in bronzo del IV secolo a.C, attribuito allo scultore greco Leochares, uno degli artisti che lavorarono al mausoleo di Alicarnasso; il secondo invece  è una copia in marmo di un originale in bronzo  risalente all’età ellenistica (323-31 a.C.) e raffigura il dramma di Laocoonte,  sacerdote troiano, punito da Poseidone (o, secondo altre fonti, da Atena) per aver tentato d’impedire l’ingresso a Troia del cavallo di legno. Morì infatti stritolato da due serpenti, assieme ai suoi figli, Antifate e Timbreo.

Il cortile ottagono fa parte anch’esso del museo Pio-Clementino. Originariamente si chiamava Cortile delle statue e ospitò il primo nucleo delle collezioni pontificie. Su richiesta di papa Giulio della Rovere qui venne allestita (1503-1513) un’incredibile raccolta di statue antiche, con la volontà di fare rivivere la Roma dei Cesari nella Roma dei papi.

5. GALLERIA DELLE CARTE GEOGRAFICHE

Il percorso poi si snoda attraverso una serie di sale, una più spettacolare dell’altra tra cui la Sala degli Animali, la Sala delle Muse (qui è ospitato il Torso del Belvedere) e la Sala Rotonda. Dalla Sala a Croce che si trova li vicino, salite poi la Scala del Simonetti che vi porterà alla Galleria dei Candelabri, la prima delle tre gallerie consecutive che formano un corridoio molto lungo. Unitevi alla folla dei visitatori attraverso la Galleria degli Arazzi e arrivate alla Galleria delle Carte geografiche, lunga ben 120 metri e con le parete ricoperte di carte geografiche del Cinquecento.

Tra i meravigliosi dipinti troviamo rappresentate tutte le regioni italiane dell’epoca, complete della pianta di una o più città principali della regione.
Due carte costituiscono la Puglia, una carta l’Abruzzo e tre le Marche, con le città di Macerata, Loreto, Pesaro-Urbino. Quattro sono le carte per Veneto, Lombardia, Friuli e Trentino: al tempo inglobati nel dominio veneziano. Il Lazio è invece rappresentato in due carte geografiche, con una spettacolare pianta di Roma.
La volta della Galleria delle Carte Geografiche è  dipinta con episodi miracolosi avvenuti nella regione in questione, la cui mappa è disegnata sulle pareti.

6. STANZE DI RAFFAELLO

Terminato il corridoio oltrepassate la Sala Sobieski arrivando fino alla Sala di Costantino, che rappresenta la prima delle quattro Stanze di Raffaello. Si tratta di una delle stanze postume affrescate grazie ai cartoni creati dallo stesso Raffaello prima della sua morte, il tema principale sono storie sulla vita di Costantino Magno.

Le altre tre sono

  • la Stanza d’Eliodoro affrescata tra il 1511 e il 1514,  si affaccia sul Cortile del Pappagallo nel Palazzo Apostolico e prende il nome da un lunotto affrescato con episodi della vita di Eliodoro, uomo ostile alla Chiesa
  • la Stanza della Segnatura – affrescata riprendendo il tema della cultura umanistica, tra cui è impossibile non citare la famosa Scuola di Atene, simbolo della filosofia
  • la Stanza dell’incendio di Borgo – conserva il precedente lavoro sulla volta del Perugino, 1507-1508, con temi legati alla Trinità, mentre il lavoro di Raffaello realizzò scene come l’Incendio di Borgo e l’Incoronazione di Carlo Magno.
Visita ai Musei Vaticani: Le Stanze di Raffaello

Foto di Francesca Ciola

 

Queste stanze sono solo il preludio alla grandiosa Cappella Sistina.

Conosciuta in tutto il mondo, la Cappella Sistina è uno dei più importanti tesori del Vaticano e di Roma. Sono infatti  i visitatori, sia italiani che stranieri, che  ogni anno non mancano di visitare questo incredibile capolavoro.
Edificata fra il 1473 e il 1481, per volere di Papa Sisto IV, venne progettata dall’architetto Giovanni De Dolci e affrescata dal grande Michelangelo, che dipinse il soffitto e la grande parete sopra l’altare maggiore. Oltre a Michelangelo prestarono la loro opera anche altri grandi maestri rinascimentali, tra cui Botticelli, Ghirlandaio, Pinturicchio, Perugino e Luca Signorelli, che dipinsero le pareti laterali.

L’affresco, che ricopra la volta per l’intera superficie (800 metri quadrati!), richiese a Michelangelo 4 anni di lavoro. L’artista lo organizzò in 9 scene centrali, la creazione di Adamo ed Eva, il peccato originale e la storia di Noè. Le scene sono inquadrate in elementi architettonici dipinti.
Il Giudizio Universale invece, uno degli affreschi più famosi al mondo, realizzato sull’altare maggiore, venne dipinto 30 anni dopo la volta.
Rappresenta la  venuta alla fine dei tempi del Cristo per inaugurare il Regno di Dio.

Il progetto, commissionato da Clemente VII e incoraggiato dal successore  Paolo III, fu oggetto di  polemiche sin dall’inizio. Prima perché l’artista distrusse due affreschi del Perugino per preparare il muro. Poi quando il dipinto fu svelato, perché la massa turbinante di 391 corpi nudi fece gridare allo scandalo. La reazione infatti fu tale che le autorità ecclesiastiche ordinarono che si coprissero le nudità.

La vostra visita ai Musei Vaticani termina qui.

Visitare i Musei Vaticani di Roma

L’uscita dei Musei Vaticani. Foto di Francesca Ciola

 

Dormire vicino ai Musei Vaticani

COME RAGGIUNGERE I MUSEI VATICANI

1. IN METRO
Dalla stazione Termini prendete la Linea A della Metro in direzione Battistini. Le fermate più vicine ai Musei Vaticani distano circa dieci minuti a piedi e sono Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro.
Dal Colosseo: prendete la linea B dalla fermata Colosseo e cambiate per la linea A alla stazione Termini. Scendete a Ottaviano o Cipro.

2. IN BUS
Davanti all’ingresso dei Musei Vaticani si trova la fermata della linea 49.
In Piazza Risorgimento,  distante a 5 minuti a piedi , fanno capolinea le linee 3281 e 982.
Dal Colosseo:  prendete la linea 81 dalla fermata sulla Via Claudia in direzione Risorgimento. Scendete al capolinea.
Dalla stazione Termini: prendete la linea 40 in direzione Borgo Sant’Angelo, scendete a capolinea.
Da piazza Venezia:  prendete il bus 492 da Plebiscito in direzione Metro Cipro, scendete alla fermata Bastioni di Michelangelo.

3. IN MACCHINA
Potete parcheggiare la macchina nei parcheggi a pagamento sia sul Viale Vaticano sia nelle strade limitrofe.

4. IN TRENO
Arrivate alla stazione di Roma Termini e prendete la Linea A della Metro in direzione Battistini. Vi conviene scendere alle fermate Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro, che distano  circa dieci minuti a piedi.

5. IN AEREO
Se arrivate a Roma in  aereo vi consigliamo di andare dall’aereoporto alla stazione di Roma Termini, dove si trovano Bus, Metro e Taxi che vi condurranno ai Musei Vaticani .

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10 curiosità sul Colosseo tutte da scoprire

“Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma; quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma; quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo”
(profezia del Venerabile Beda, VIII d.c.).
Simbolo della grandezza e del potere di Roma, l’Anfiteatro Flavio, è il più famoso e imponente monumento della Roma antica e attrazione che richiama ancora, dopo duemila anni, milioni di visitatori l’anno.
E’ inoltre la meta più amata sul web, come riporta rainews.it.
Perciò, sia che programmiate una toccata e fuga, sia decidiate di visitare Roma in 3 giorni o più, una tappa qui è d’obbligo.
Il biglietto comprende l’ingresso a Colosseo Foro Romano e Palatino. Per cominciare subito la visita e non rimanere ore sotto il sole a fare la fila all’ingresso, vi suggeriamo di arrivare già con il biglietto in mano.

COME RAGGIUNGERLO

Quest’attrazione di Roma si trova nel cuore della città, a poche centinaia di metri da piazza Venezia, dove si trova il Vittoriano (QUI per i biglietti!) e vicino ai Fori Imperiali.
Potete raggiungerlo

  • Con la linea B della metropolitana fermata Colosseo
  • Con il bus n. 51, 75, 81, 85, 87, 118
  • Con il tram n. 3

Se arrivate  in treno alla stazione Termini potete raggiungere l’anfiteatro con la linea B della metropolitana oppure con l’autobus n. 75

Curiosità sul Colosseo

1. Quando fu costruito

La sua costruzione avvenne sotto la dinastia Flavia. Iniziò nel 72 d.c. per volere dell’imperatore Vespasiano sui terreni del vasto complesso della Domus Aurea neroniana e terminò nell’80 d.c. sotto suo figlio Tito. La cerimonia di inaugurazione durò ben 100 giorni durante i quali furono uccisi ben 5.000 animali.

2. Le dimensioni

Il Colosseo di Roma. Curiosità.

Foto di Anna Dalmasso

 

La forma del Colosseo non è rotonda, ma ovale. Si tratta infatti di un’enorme ellisse con un perímetro di 527 metri. In origine era alto 52 metri ma oggi la sua altezza è pari a circa 48 metri. Queste dimensioni ne fanno l’anfiteatro più grande al mondo. In cima c’erano 240 montanti che sostenevano il velario, un enorme tendone di tessuto che ricopriva l’arena. Gli spettatori accedevano da 8o ingressi ad arco (vomitoria) e riempivano il Colosseo in pochi minuti

3. La Capienza

L’anfiteatro Flavio poteva ospitare tra  50 mila e gli 80 mila spettatori. Queste cifre possono variare a seconda delle fonti e delle metodologie di calcolo utilizzate.

4. L’origine del nome

Il Colosseo in origine si chiamava Anfiteatro Flavio, in onore dell’illustre famiglia dei Flavi a cui appartenevano gli imperatori Vespasiano, Tito e Domiziano, che diedero inizio e portarono a termine i lavori di costruzione.
Il nome Colosseo risale al medioevo e fa riferimento non alle sue dimensioni, ma alle dimensioni del Colosso di Nerone, una gigantesca statua che si trovava al suo fianco.
Un’altra ipotesi è che il nome derivi dalla sua posizione, perché sorgerebbe su un colle dove un tempo si trovava un tempio di Iside (da cui “Collis Isei”).

 5. Gli usi

Oltre che per i combattimenti dei gladiatori, l’anfiteatro venne usato anche come piscina per le naumachie, ovvero le rappresentazioni delle battaglie navali.
Un docente di ingegneria civile ed ambientale all’Università di Edimburgo, Martin Crapper, ha ipotizzato che l’acqua scorresse attraverso una serie di pozzi interni e tubazioni poste sotto le tribune e ha calcolato che il tempo impiegato a riempire tutta l’arena fosse di circa 7 ore.

6. Gli spettacoli

Al Colosseo gli spettacoli duravano una intera giornata. Gli spettatori erano costretti così a portarsi morbidi cuscini da casa per riuscire a stare seduti sui duri sedili di pietra.

7. Posti a sedere

Tour del Colosseo: la cavea

La cavea del Colosseo. Foto di Francesca Ciola

 

Ai giochi che si svolgevano nell’arena poteva partecipare tutto il popolo. Le distinzioni di classe erano effettuate solo per i posti a sedere.
La cavea era infatti divisa in tre parti:

  • i senatori sedevano nelle file più in basso
  • i cittadini meno abbienti in quelle mediane
  •  la plebe nelle più alte.

Le donne (eccetto le vestali) erano relegate in cima.
Per le classi più abbienti i posti erano in marmo, mentre per il popolo i sedili erano in legno.
Come oggi, tutti erano muniti di biglietto numerato e ogni spettatore aveva un posto assegnato nel posto specifico.
Il podium, una larga terrazza posta davanti alle fila dei posti a sedere, era destinata all’imperatore e ai senatori e altre personalità di riguardo.

8. Come un giardino

Dopo il suo declino avvenuto in seguito alla fine dell’impero, l’edificio si coprì di piante, alcune esotiche, che crebbero favorite anche dal microclima dell’anfiteatro.
Sarebbero infatti circa 350 le specie di piante che per secoli sono state studiate da esperti di botanica.

9. Il Colosseo come cava

Durante il Rinascimento venne usato come cava di travertino e di marmo per la costruzione di molti edifici tra cui Palazzo Venezia e Palazzo Barberini. Si cessò di prelevare materiale dall’Anfiteatro Flavio solo nel XVIII secolo, quando ritornò l’amore per le antiche vestigia romane.
È stato calcolato che è rimasto solo un terzo della costruzione originale.

10. Tra le 7 nuove meraviglie del mondo

Dal 2007 il Colosseo è annoverato tra le sette nuove meraviglie del mondo insieme alla Grande muraglia cinese, l’antica città di Petra in Giordania, la statua del Cristo Redentore a Rio in Brasile, le rovine di Machu Picchu in Perù, le piramidi di Chichén Itzà in Messico e il Taj Mahal in India.

Se le curiosità sul Colosseo vi hanno incuriosito, a questa pagina trovate altre notizie sul principale simbolo di Roma.

Informazioni pratiche

Orari
chiuso 25 dicembre e 1 gennaio.
27 marzo – 31 agosto: 9.00 – 19:15
1° settembre – 30 settembre: 9.00 – 19.00
1° – 30 ottobre: 9.00 – 18.30
31 ottobre – 31 dicembre​: 9.00 – 16.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Bagni all’interno del Parco Archeologico del Colosseo: presso gli ingressi e le uscite ci sono 8 bagni (accessibili ai disabili).
Altri 14 bagni, più uno per disabili,  li trovate al I° ordine del Colosseo, vicino ai tornelli di ingresso.

Fasciatoi: si trovano nei bagni che sono presso l’ingresso al Parco su via di S. Gregorio e nelle vicinanze dell’uscita su Via Foro Romano, all’angolo sud-est della Basilica Giulia.

Aree di sosta: nel parco ci sono circa 70 panchine, alcune delle quali collocate in prossimità di fontanelle di acqua potabile (Vicus Argentarii/Tabularium, angolo sud-est della Basilica Giulia, Horti Farnesiani, Palatino/Domus Augustana e sentiero meridionale).
Invece al II° ordine del Colosseo, lungo il percorso di visita negli spazi espositivi destinati al Museo Colosseo e alle mostre temporanee, trovate 8 panchine.

Fontane: all’interno del parco ci sono 10 fontane. Altre due fontane le trovate tra I° e II° ordine.

Distributori automatici di bevande e snack: li potete trovare lungo la Via Nova, negli Horti Farnesiani e presso lo Stadio della Domus Augustana.
Distributori di acqua in bottiglia sin trovano invece I° e al II° ordine del Colosseo.

Da dove fotografare l’anfiteatro

Ci sono molte prospettive interessanti da cui fotografarlo. Ecco alcune idee:

  1. Dalla parte anteriore: fotografare l’edificio di fronte può catturare la sua imponenza e la sua grandezza. Cercate di includere la piazza antistante per dare un senso di scala.
  2. Dalla parte posteriore: una prospettiva meno comune è quella di fotografarlo dalla parte di dietro. Potete catturare la struttura e il suo contesto circostante da un punto di vista unico.
  3. Dall’alto: se avete la possibilità di accedere ad un punto panoramico o a un edificio circostante più alto, potete fotografarlo dall’alto. Questa prospettiva offre una vista panoramica della struttura e dei suoi dintorni.
  4. Da lontano: fotografarlo da una certa distanza può catturare la sua forma iconica nel contesto della città di Roma. Cercate di includere nella foto altri monumenti o elementi distintivi della città di Roma.
  5. Al tramonto o all’alba: fotografarlo durante le prime ore del mattino o al tramonto vi permette di avere una luce morbida e calda che crea un’atmosfera suggestiva e romantica.

NB: Quando fate le vostre fotografie, rispettate le regole del luogo e la privacy degli altri visitatori. Evitate di intralciare il passaggio o di danneggiare la struttura mentre cercate di ottenere la foto perfetta!

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Il Colosseo – Come è fatto?

Simbolo della capitale per eccellenza e capolavoro architettonico della Roma antica, il Colosseo è l’attrazione più visitata della città, con milioni di visitatori all’anno ( ben 12 milioni nel 2023, secondo quanto riporta Ansa.it).
Non potete quindi mancare di includerlo nel vostro itinerario per visitare Roma, sia che veniate nella capitale per un paio di giorni, sia che abbiate invece la possibilità di soggiornare per più tempo.

Il Colosseo, ve lo garantiamo, vi lascerà a bocca aperta,  per le sue spettacolari dimensioni (è infatti l’anfiteatro romano più grande del mondo) ma anche per l’impatto emotivo che avrà su di voi: non si può rimanere impassibili davanti al fatto che l’edificio rappresenta una prova della grande crudeltà e della ferocia caratteristica dei tempi antichi.

Dal momento che per visitare questa attrazione le code sono infinite, vi consigliamo di munirvi del biglietto on line salta coda, risparmierete così tempo che potrete dedicare alla visita delle altre meraviglie della capitale.
Colosseo Foro Romano e Palatino sono tutti inclusi nello stesso biglietto.


GLI ORARI

chiuso 25 dicembre e 1 gennaio.
 27 marzo – 31 agosto: 9.00 – 19:15
 1° settembre – 30 settembre: 9.00 – 19.00
 1° – 30 ottobre: 9.00 – 18.30
 31 ottobre – 31 dicembre​: 9.00 – 16.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Com’è fatto il Colosseo?

L’edificio venne fatto costruire dagli imperatori della dinastia Flavia. Sorse sul sito di un lago artificiale, che faceva parte della vasta proprietà della Domus Aurea di Nerone.
Qui di seguito vi forniamo alcune notizie riguardo la struttura di quello che è stato il modello per tutti gli stadi sportivi successivi.

1. Le mura esterne

scoprire il Colosseo: le mura esterne

Le mura esterne del Colosseo. Foto di Francesca Ciola

 

Un tempo erano interamente ricoperte di travertino. Sono divise su tre livelli di archi inquadrati da paraste (pilastri inglobati nella parete) con capitelli tuscanici (livello più basso), ionici (livello intermedio) e corinzi (livello più alto). Le arcate del livello intermedio e di quello più alto erano abbellite con delle statue, mentre la parte più alta, che presenta finestre e lesene corinzie è caratterizzata dai supporti per i 240 montanti che dovevano sostenere il velario, un enorme tendone di tessuto che ricopriva l’arena.

Al piano terra ci sono 80 ingressi ad arco (vomitoria), che permettevano agli spettatori di entrare e sedersi in pochi minuti.

2. L’arena

L'arena del Colosseo - Visitare Roma

L’arena del Colosseo. Foto di Anna Dalmasso

In origine aveva un pavimento di legno ricoperto di sabbia, in modo che i gladiatori non potessero scivolare e che il sangue versato venisse assorbito.
L’arena poteva anche venire allagata in occasione delle battaglie navali (naumachie). Grazie ad alcune botole si accedeva agli ambienti e ai passaggi sotterranei che costituivano l’ipogeo.

3. La cavea

Visitare il colosseo: tutte le informazioni

La cavea. Foto di Francesca Ciola

 

La cavea era divisa in tre parti a seconda delle classi sociali a cui appartenevano i visitatori. Ai giochi che si svolgevano nel Colosseo, infatti, poteva partecipare tutto il popolo.

  • I senatori sedevano nelle file più in basso
  • I cittadini meno abbienti in quelle mediane
  • La plebe nelle più alte.

Le donne (eccetto le vestali) erano relegate in cima.
Per le classi più abbienti i posti erano in marmo, mentre per il popolo i sedili erano in legno. Come oggi, tutti erano muniti di biglietto numerato e ogni spettatore aveva un posto assegnato nel posto specifico.
Il podium, una larga terrazza posta davanti alle fila dei posti a sedere, era destinata all’imperatore e ai senatori e altre personalità di riguardo.

Gli hotel in questa zona

Relais Forus Inn

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Hotel Capo d’Africa

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Caesar House Residenze Romane

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4. L’ipogeo

I sotterranei si estendevano sotto tutta la struttura ed erano deputati all’immagazzinamento delle scenografie. Era il luogo dove venivano costruite le scenografie per le battaglie navali che erano poi issate con un complesso sistema di carrucole. I gladiatori raggiungevano l’ipogeo direttamente dalla schola adiacente, mentre gli animali feroci venivano fatti arrivare dal monte Celio, dove c’era uno “zoo”, in cui le bestie erano rinchiuse in gabbie costruite nelle muratura. Di qui gli animali venivano fatti arrivare al Colosseo con un montacarichi.

Se volete sapere di più sull’attrazione più visitata di Roma, visitate la pagina sulle dieci curiosità sul Colosseo che forse non sapevate

Curiosità

  • L’origine del nome: in origine si chiamava Anfiteatro Flavio, in onore della famiglia dei Flavi a cui appartenevano gli imperatori Vespasiano, Tito e Domiziano, che iniziarono e conclusero termine i lavori di realizzazione dell’edificio.
    Il nome Colosseo risale al periodo medievale e fa riferimento non alle sue dimensioni, ma alle dimensioni del Colosso di Nerone, una gigantesca statua che si trovava al suo fianco.
    Un’altra ipotesi è che il nome derivi dalla sua posizione, perché sorgerebbe su un colle dove un tempo si trovava un tempio di Iside (da cui “Collis Isei”).
  • L’inaugurazione: la cerimonia di inaugurazione, che si svolse nell’ 80 d.C.  previde 100 giorni di spettacoli. Durante la cerimonia di apertura vennero uccise oltre 5000 belve in una sola giornata!
  • Il sito turistico del Colosseo, che comprende anche il Palatino e il Foro Romano, per la prima volta, nel 2021, è passato al secondo posto della classifica delle attrazioni più visitate in Italia.
  • La capienza: l’anfiteatro Flavio poteva ospitare tra i 50 mila e gli 80 mila spettatori. Queste cifre possono variare a seconda delle fonti e delle metodologie di calcolo utilizzate.
  • Le dimensioni: la sua forma non è rotonda, ma ovale. Si tratta infatti di un’enorme ellisse del perímetro di 527 metri. In origine era alto 52 metri ma oggi la sua altezza è pari a circa 48 metri.  É perciò l’anfiteatro più grande al mondo. In cima c’erano 240 montanti che sostenevano il velario, un enorme tendone di tessuto che ricopriva l’arena. Gli spettatori accedevano da 8o ingressi ad arco (vomitoria) e riempivano il Colosseo in pochi minuti
  • Un orto botanico: da alcuni secoli gli esperti di botanica studiano la flora cresciuta spontaneamente all’interno del Colosseo dopo il suo inutilizzo. Sono più di 350 le specie che hanno messo radici tra le rovine.
  • Tra le 7 nuove meraviglie del mondo: dal 2007 il è annoverato tra le sette nuove meraviglie del mondo insieme alla Grande muraglia cinese, l’antica città di Petra in Giordania, la statua del Cristo Redentore a Rio in Brasile, le rovine di Machu Picchu in Perù, le piramidi di Chichén Itzà in Messico e il Taj Mahal in India.
  • Era coperto da una grande tenda: nei giorni con parecchio sole era ricoperto da un velario formato da circa 80 vele triangolari, controllate da 320 funi di sostegno. Questo per agli spettatori evitare le insolazioni durante gli spettacoli di mezzogiorno.
  • Le naumachie: per un certo periodo si tennero anche le naumachie, ovvero rappresentazioni di battaglie navali in acqua che però non ebbero lo stesso successo dei giochi coi gladiatori. Per riempire l’arena erano necessarie circa 7 ore. L’acqua scorreva attraverso una serie di pozzi interni e tubazioni al di sotto delle tribune.
  • Come una cava di materiale: durante il Rinascimento venne usato come cava di travertino e di marmo per la costruzione di molti edifici tra cui Palazzo Venezia e Palazzo Barberini.
    Si cessò di prelevare materiale dall’Anfiteatro Flavio solo nel XVIII secolo, quando ritornò l’amore per le antiche vestigia romane. È stato calcolato che è rimasto solo un terzo della costruzione originale.

Come raggiungere il Colosseo

Quest’attrazione della città di Roma si trova nel cuore della città, a poche centinaia di metri da piazza Venezia, dove si trova il Vittoriano (QUI per i biglietti!) e vicino ai Fori Imperiali.
Potete raggiungerlo

  • Con la linea B della metropolitana fermata Colosseo
  • Con il bus n. 51, 75, 81, 85, 87, 118
  • Con il tram n. 3

Se arrivate  in treno alla stazione Termini potete raggiungere il Colosseo con la linea B della metropolitana oppure con l’autobus n. 75

Informazioni pratiche

Bagni all’interno del Parco Archeologico del Colosseo: ci sono 8 bagni (accessibili ai disabili) che si trovano presso gli ingressi e le uscite.
Altri 14 bagni, più uno per disabili,  li trovate al I° ordine del Colosseo, vicino ai tornelli di ingresso.

Fasciatoi: si trovano nei bagni situati presso l’ingresso al Parco su via di S. Gregorio e nelle vicinanze dell’uscita su Via Foro Romano, all’angolo sud-est della Basilica Giulia.

Aree di sosta: nel parco ci sono circa 70 panchine, alcune delle quali collocate in prossimità di fontanelle di acqua potabile (Vicus Argentarii/Tabularium, angolo sud-est della Basilica Giulia, Horti Farnesiani, Palatino/Domus Augustana e sentiero meridionale).
Invece al II° ordine del Colosseo, lungo il percorso di visita negli spazi espositivi destinati al Museo Colosseo e alle mostre temporanee, trovate 8 panchine.

Fontane: all’interno del parco ci sono 10 fontane. Altre due fontane le trovate tra I° e II° ordine.

Distributori automatici di bevande e snack: li potete trovare lungo la Via Nova, negli Horti Farnesiani e presso lo Stadio della Domus Augustana.
Distributori di acqua in bottiglia sin trovano invece I° e al II° ordine del Colosseo.

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