Attrazioni

Il Museo Pio Clementino

Il complesso più grande dei Musei Vaticani, il Museo Pio Clementino prende il nome dai suoi fondatori, papa Clemente XIV e Pio VI Sistemato all’interno del Palazzetto del Belvedere, questo Museo ospita tra le più importanti collezioni di arte greca e romana.
Fa parte dei Musei Vaticani e insieme alle Stanze di Raffaello, alla Pinacoteca  alla Galleria delle Carte Geografiche e ovviamente alla strepitosa Cappella Sistina (qui per assicurarvi l’ingresso prioritario) è una delle cose che non dovete assolutamente perdervi.
Il museo è compreso nella card Omnia Vatican & Rome Pass, che permette di saltare la coda.

1. Cosa vedere al Museo Pio Clementino

Il museo Pio-Clementino visitabile oggi nel complesso dei Musei Vaticani è collocato in 12 sale e ospita importantissime collezioni di epoca greca e romana. Inoltre, è incluso nel Museo anche il Cortile Ottagono, una volta chiamato Cortile delle statue.
Fu proprio in questo cortile che venne ospitata la prima vera collezione di sculture classiche appartenuta al Vaticano. Tra le sculture del primo nucleo collezionato da papa Giulio II anche alcune opere tutt’oggi visitabili: la statua del Laocoonte e l’Apollo del Belvedere.

Visitare il Museo Pio Clementino è una attività scelta da moltissimi turisti in visita a Roma ogni anno. La prassi vuole che il turista scelga cosa visitare partendo dalla sala ultima in ordine cronologico.
Da non perdere la Galleria delle Statue, la Sala dei Busti e la Sala delle Muse.

2. Cosa visitare al Museo Pio Clementino

Moltissimi sono i capolavori da inserire nella lista di cosa vedere al Museo Pio-Clementino. Tra le prime posizioni troviamo la Galleria delle Statue con le pareti affrescate dal Pinturicchio e la sua scuola. Tra le migliori opere c’è la statua di Arianna (figlia di Minosse), una riproduzione di un’opera ellenistica del II secolo a.c. della scuola di Pergamo.  Un’altra sala importante è la Sala delle Muse. L’opera più importante di questa zona è il Torso del Belvedere, una scultura in marmo dell’artista Apollonio di Atene datata I secolo a.c.

3. Quando visitare il Museo Pio Clementino

Sono circa 6 i milioni di visitatori che scelgono di visitare i Musei Vaticani ogni anno e in ogni momento dell’anno. Non solo il Museo Pio-Clementino, ma un notevole numero di esposizioni, gallerie e musei.
Tutte le attrazioni sono aperte dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 18.00.
I Musei Vaticani sono chiusi la domenica, tranne l’ultima di ogni mese in orario ridotto (9-14) a meno che questa non coincida con una festività. I Musei sono infatti chiusi a Natale, nel periodo dell’Epifania, a Pasqua e nelle principali festività del calendario cristiano.

Come è noto, le code all’ingresso sono sempre lunghissime. Vi consigliamo perciò di procurarvi i biglietti on line, per saltare la coda e cominciare subito la vostra visita.

4. La storia

Una prima collezione papale di sculture classiche iniziò con papa Giulio II tra il 1503 e il 1513. In seguito, gli scavi archeologici effettuati nel XVIII secolo sul territorio vicino a Roma ampliarono la collezione.
La storia del museo Pio Clementino inizia con la fondazione nel 1771 da parte di papa Clemente XIV, dopo aver acquisito altre collezioni private importanti. Il suo successore Pio VI ampliò la collezione e fece costruire un ingresso monumentale.  E’ proprio da questi due personaggi, fondatori principali dell’esposizione, che il museo prende il nome.
A seguito del Trattato di Tolentino del 1797, imposto da Napoleone, alcune sculture vennero restituite alla Francia, mentre altre si aggiunsero dopo il Congresso di Vienna del 1815.

Gli hotel in questa zona

San Pietro Suites

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Residenza Paolo VI

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Il Museo Gregoriano Egizio

Fondato da papa Gregorio XVI nel 1839, il Museo Gregoriano Egizio è parte dei Musei Vaticani e conserva ampie collezioni di opere d’arte e reperti portati a Roma dall’Antico Egitto in epoca antica.

Come visitare il Museo Gregoriano Egizio

Il Museo Gregoriano è visitabile all’interno dei Musei Vaticani. Pertanto, il biglietto d’accesso a questo stupendo museo include anche altre bellissime attrazioni da non perdere come la Pinacoteca le Stanze di Raffaello la Galleria delle Carte Geografiche e ovviamente alla strepitosa Cappella Sistina (qui per assicurarvi l’ingresso prioritario
Le file all’ingresso sono sempre molto lunghe perciò il nostro consiglio è quello di procurarvi i biglietti on line. Risparmierete tempo ed energie per la visita!
L’ingresso ai Musei Vaticani è compreso nell’ Omnia Card

Cosa vedere al Museo Gregoriano Egizio

Il Museo Gregoriano Egizio, parte dei Musei Vaticani, ospita importanti collezioni di arte egizia. Mummie, sarcofagi, suppellettili e molto altro ancora.
Famosi sono i papiri tra cui il Libro dei Morti, un papiro di circa 30 pagine utilizzato al tempo per scrivere delle formule magiche e religiose per accompagnare il defunto fino alla vita ultraterrena.
La maggior parte dei reperti proviene dalla Villa di Adriano a Tivoli ed è esposta in 9 sale in base al tema e al periodo di realizzazione.

La prima sala ospita stele, monumenti ed oggetti dell’Antico Egitto con iscrizioni geroglifiche. Nella seconda sala, invece, reperti del culto funerario della cultura egizia, ad esempio alcuni costumi funebri.
La terza sala ospita la ricostruzione del Serapeo, il Tempio della Villa a Tivoli di Adriano. Nella quarta si trovano repliche di bassorilievi e sculture riprodotte a Roma a imitazione di quelle originali egizi.
La quinta sala, e forse la più nota, è anche detta Emiciclo. Qui sono esposte statue egizie ritrovate nei dintorni di Roma, in particolare i capolavori della scultura faraonica. Tra questi i famosi Colossi di Tolomeo II e Arsinoe II, sculture in granito rosso datate intorno al 260 a.c. Sulla terrazza adiacente si possono ammirare invece i sarcofagi.
Seguono una collezione di bronzi egizi nella sesta sala, dove è possibile osservare la riproduzione del Ibis del dio Thot. L’uccello era simbolo del dio protettore degli scriba.

La settima sala è uno spazio dedicato interamente alle città di Alessandria d’Egitto e Palmira in Siria. Qui sono conservati oggetti dell’epoca tra il IV e il II secolo a.c. Le ultime due sale del Museo Gregoriano Egizio sono invece dedicate alla cultura della Mesopotamia e dell’Assiria.
Da osservare nell’ottava sala i reperti archeologici datati intorno al III-I millennio a.c., come sigilli, vasellami e armi. La nona e ultima sala contiene invece rilievi e iscrizioni rinvenute nell’antica Assiria durante gli scavi archeologici e donati al papa Pio IX nel 1842.

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La storia del Museo Gregoriano Egizio

Tutti i tesori del Museo Gregoriano Egizio sono parte della collezione papale iniziata a partire dal XVII secolo. Altri reperti furono invece ritrovati nei dintorni di Roma o erano provenienti dalle province esterne.
Il museo, parte del complesso dei Musei Vaticani è frutto del lavoro del padre barnabita Luigi Ungarelli, uno dei primi egittologi in Italia.
Fu inaugurato il giorno 2 febbraio del 1839 con il puro scopo di conservare il patrimonio archeologico delle culture dell’Antico Egitto e della Mesopotamia.

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Musei Vaticani – Curiosità sulla Cappella Sistina

Per chi visita Roma, una tappa ai Musei Vaticani è d’obbligo (qui per i biglietti Musei Vaticani salta la coda). Sono infatti una delle collezioni d’arte più grandi del mondo e visitarli rappresenta veramente un’esperienza emozionante.

Per entrare ai musei è obbligatorio il biglietto on line.

Le attrazioni da non perdere sono:

1. Le Stanze di Raffaello
2. Il Museo Pio Clementino (per estasiarvi davanti al Laocoonte e l’Apollo del Belvedere)
3. La Pinacoteca Vaticana (non perdetevi la Trasfigurazione di Raffaello)
4. Galleria delle Carte Geografiche
5.
La strepitosa Cappella Sistina, capolavoro indiscusso dell’arte rinascimentale italiana (vale da sola la visita ai Musei Vaticani).

Proprio per prepararvi alla visita di questo tesoro indiscusso vi sveliamo qui di seguito 10 curiosità che sicuramente vi interesserà sapere.

Curiosità sulla Cappella Sistina

  1. Il nome della Cappella Sistina deriva da Papa Sisto IV, artefice della commissione dell’opera
  2. I meravigliosi dipinti della Cappella Sistina si estendono per 1.110 mq, all’incirca un sesto delle dimensioni di un campo da calcio.
  3.  Non è vero che Michelangelo ha dipinto i suoi affreschi sulla schiena. Lavorò infatti su una piattaforma che aveva inventato lui, che si estendeva oltre la metà dell’area della cappella e gli ha permesso di stare in piedi. La piattaforma venne spostata a metà del progetto. Michelangelo non ha mai avuto la possibilità di rimirare il suo lavoro in corso dal basso, ma ha dipinto da una distanza di pochi centimetri.
  4. Nella maggior parte dei nudi maschili che decorano il soffitto di Michelangelo, sono presenti delle ghiande, un motivo ricorrente tra gli affreschi dell’artista per rendere omaggio al nome della Rovere (rovere è sinonimo di quercia) a cui apparteneva la famiglia di Giulio II.
  5. Il primo Conclave che si è tenuto nella Cappella Sistina del Palazzo Apostolico è stato quello del 1492. A partire dal 1870 è diventata la sede di tutti i conclavi.

6. Le porte della Cappella Sistina sono bloccate. La parola conclave (riunione del Collegio dei Cardinali per un’elezione del Papa) deriva dal latino cum clave, cioè (chiuso) con la chiave.

7. La prima messa nella Cappella Sistina fu quella celebrata da Papa Sisto IV il 15 agosto 1483.

8. La Cappella Sistina conta più di 6 milioni di visitatori all’anno.

9. La Cappella Sistina oggi come allora è utilizzata anche come cappella privata del Papa.

10. La Cappella Sistina è dedicata a Maria Assunta in cielo.

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La Galleria delle Carte Geografiche

Non si può non citare la Galleria delle Carte Geografiche quando si parla dei Musei Vaticani: un corridoio lungo 120 metri e largo 6 con la rappresentazione dell’Italia come era nel XVI secolo:  importante sia dal punto di vista artistico che per quello simbolico, la Galleria spiega moltissimi dettagli del Bel Paese nel Cinquecento.
Fa parte dei Musei Vaticani e insieme alle Stanze di Raffaello, al Museo Pio-Clementino  alla Pinacoteca e ovviamente alla strepitosa Cappella Sistina (qui per assicurarvi l’ingresso prioritario) è una delle cose che non dovete assolutamente perdervi.

1. Cosa visitare

Tra i meravigliosi dipinti della Galleria delle Carte Geografiche troviamo rappresentate tutte le regioni italiane dell’epoca, complete della pianta di una o più città principali della regione.
Due carte costituiscono la Puglia, una carta l’Abruzzo e tre le Marche, con le città di Macerata, Loreto, Pesaro-Urbino. Quattro sono le carte per Veneto, Lombardia, Friuli e Trentino: al tempo inglobati nel dominio veneziano. Il Lazio è invece rappresentato in due carte geografiche, con una spettacolare pianta di Roma.
Da notare l’inclusione di una carta dell’Istria, al tempo parte del Friuli Venezia Giulia, e della provincia di Avignone, sede papale.

La volta della Galleria delle Carte Geografiche è inoltre dipinta con episodi miracolosi avvenuti nella regione in questione, la cui mappa è disegnata sulle pareti. In questo modo, il progetto volle rappresentare l’Italia come un territorio a cui è stata concessa grazia divina.

A completare la Galleria, le riproduzioni della vista dai porti delle principali città marinare del Cinquecento: Ancona, Venezia, Civitavecchia e Genova.
Le regioni e città rappresentate nella Galleria delle Carte Geografiche dei Musei Vaticani dimostrano quale fosse la conoscenza del territorio italiano nel Cinquecento. Oltre a stupire per la prossimità con la quale si percepiva il mondo, le carte geografiche testimoniano una unità simbolica della nazione, anticipata rispetto a quella storica.
Da notare che i riferimenti geografici che conosciamo oggi, il nord e il sud, non erano validi nel Cinquecento. Pertanto, è normale se alcune mappe risultano capovolte.

2. Come raggiungere la Galleria delle Carte Geografiche

Chi acquista un biglietto di accesso ai Musei Vaticani non può perdere una delle attrazioni più importanti del complesso museale. È necessario attraversare la Galleria delle Carte Geografiche per raggiungere la Cappella Sistina. Questo immenso salone è quindi attraversato da moltissimi turisti ogni giorno, ma non sempre viene apprezzato nel suo splendore totale.
Viste le lunghissime code all’ingresso dei musei vi consigliamo di procurarvi i biglietti on line che vi daranno diritto all’accesso prioritario

3. Storia della Galleria

La Galleria delle Carte Geografiche fu realizzata su volere di papa Gregorio XIII e grazie al lavoro di numerosi artisti. I lavori diretti dal matematico Ignazio Danti iniziarono nel 1581 e terminarono nel 1583.
L’idea del costruttore fu quella di condurre i visitatori in un viaggio lungo gli Appennini, con uno sguardo sulla costa tirrenica ad ovest e la costa adriatica a est. Gli artisti furono infatti chiamati a rappresentare le carte geografiche delle varie regioni italiane, delle città più grandi e dei porti più importanti del Paese.
Tra i più noti artisti che lavorarono al progetto della Galleria troviamo Cesare Nebbia, i fratelli Bril, Girolamo Muziano e molti altri. La volta fu invece dipinta da Antonio Tempesta.

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Visita ai Musei Vaticani

Una visita ai Musei Vaticani è un’esperienza che si deve fare una volta nella vita. Anche se non siete folli appassionati d’arte, non dimenticate di inserire nel vostro itinerario per visitare Roma, una tappa in questi incredibili musei. Vi sarà impossibile non emozionarvi davanti a tanta bellezza. Tornerete a casa stanchi ma entusiasti, ve lo assicuriamo! 

Qui di seguito vi forniamo un itinerario di visita ai Musei Vaticani che mette in conto circa 3 ore.
Vi suggeriamo di adottare un abbigliamento consono, dal momento che andrete a visitare una luogo sacro. Niente pantaloncini perciò, o canottiere, minigonne e cappelli.

Per entrare ai musei è obbligatorio acquistare il biglietto on line . Potrete scegliere l’orario della visita a voi più congegnale ed evitare la coda.

Gli orari

Dal lunedì al sabato: dalle 9.00 h alle 18.00 h (ultimo ingresso alle 16.00 h)
Ultima domenica del mese: dalle 9.00 h alle 14.00 h (ultimo ingresso alle 12.30)
Dal 22 aprile al 29 ottobre, apertura serale: venerdì e sabato dalle 19.00 alle 22.30 (ultimo ingresso alle 20.30)
Chiuso tutte le domenica tranne l’ultima domenica del mese (a meno che non sia festivo)
Chiuso anche l’1 e il 6 gennaio, 11 febbraio, 19 marzo, 18 aprile, 1 maggio, 29 giugno, 15 agosto, 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre.

La visita ai musei Vaticani

LE TAPPE DEL TOUR

1. CORTILE DELLE CORAZZE

Dopo aver attraversato tutto il complesso museale salite su per la scala a spirale e accedete nel Cortile delle Corazze, punto di partenza di tutti i diversi itinerari di visita. Prima di cominciare però trovate un attimo per salire sulla terrazza, ne vale davvero la pena. Di qui potrete ammirare la meravigliosa Cupola di San Pietro e i Giardini Vaticani.

2. CORTILE DELLA PIGNA

Rientrate e passate per il Cortile della Pigna un largo spazio aperto di 300 metri quadri adiacente ai corridoi e alle sale del museo. Il cortile conserva, in una nicchia monumentale nella sua parte nord, una colossale pigna di bronzo (alta 4 metri e larga 2,5), di età augustea. Il cortile deve il suo nome proprio a questa scultura.

La pigna, usata spesso in architettura romana col significato di immortalità e rinascita, venne ritrovata nel medioevo a Roma nell’area delle Terme di Agrippa a Campo Marzio, utilizzata con ogni probabilità come fontana. Venne collocata qui nel 1608.
Nel cortile della pigna potrete ammirare anche la grande sfera realizzata dall’artista Arnaldo Pomodoro  al cui interno si intravede un complesso meccanismo che ruota lentamente se mosso dal vento. L’opera venne donata ai Musei Vaticani nel 1990.

3. MUSEO PIO-CLEMENTINO

Dal Cortile della Pigna, la vostra visita ai Musei Vaticani continua immettendovi nel lungo corridoio del Museo Chiaramonti. Continuate andando avanti a sinistra e salendo su per le scale fino al Museo Pio Clementino, che ospita gli esempi più belli della scultura classica del Vaticano. Fondato da Clemente XIV nel 1771 dopo l’acquisizione delle collezioni Mattei e Fusconi, venne ampliato dal suo successore, Pio VI che lo dotò di un ingresso monumentale con l’Atrio dei Quattro Cancelli e la Scala Simonetti.
Oggi il museo occupa 12 sale in cui sono collocate importantissime collezioni di epoca greca e romana.

4. CORTILE OTTAGONO

Attraversate poi il Cortile Ottagono dove rimarrete estasiati dalla bellezza dell’Apollo del Belvedere, considerato una delle più belle opere di tutta l’antichità, e dal gruppo del Laocoonte.
Il primo è una copia romana del II secolo d.C. di un originale in bronzo del IV secolo a.C, attribuito allo scultore greco Leochares, uno degli artisti che lavorarono al mausoleo di Alicarnasso; il secondo invece  è una copia in marmo di un originale in bronzo  risalente all’età ellenistica (323-31 a.C.) e raffigura il dramma di Laocoonte,  sacerdote troiano, punito da Poseidone (o, secondo altre fonti, da Atena) per aver tentato d’impedire l’ingresso a Troia del cavallo di legno. Morì infatti stritolato da due serpenti, assieme ai suoi figli, Antifate e Timbreo.

Il cortile ottagono fa parte anch’esso del museo Pio-Clementino. Originariamente si chiamava Cortile delle statue e ospitò il primo nucleo delle collezioni pontificie. Su richiesta di papa Giulio della Rovere qui venne allestita (1503-1513) un’incredibile raccolta di statue antiche, con la volontà di fare rivivere la Roma dei Cesari nella Roma dei papi.

5. GALLERIA DELLE CARTE GEOGRAFICHE

Il percorso poi si snoda attraverso una serie di sale, una più spettacolare dell’altra tra cui la Sala degli Animali, la Sala delle Muse (qui è ospitato il Torso del Belvedere) e la Sala Rotonda. Dalla Sala a Croce che si trova li vicino, salite poi la Scala del Simonetti che vi porterà alla Galleria dei Candelabri, la prima delle tre gallerie consecutive che formano un corridoio molto lungo. Unitevi alla folla dei visitatori attraverso la Galleria degli Arazzi e arrivate alla Galleria delle Carte geografiche, lunga ben 120 metri e con le parete ricoperte di carte geografiche del Cinquecento.

Tra i meravigliosi dipinti troviamo rappresentate tutte le regioni italiane dell’epoca, complete della pianta di una o più città principali della regione.
Due carte costituiscono la Puglia, una carta l’Abruzzo e tre le Marche, con le città di Macerata, Loreto, Pesaro-Urbino. Quattro sono le carte per Veneto, Lombardia, Friuli e Trentino: al tempo inglobati nel dominio veneziano. Il Lazio è invece rappresentato in due carte geografiche, con una spettacolare pianta di Roma.
La volta della Galleria delle Carte Geografiche è  dipinta con episodi miracolosi avvenuti nella regione in questione, la cui mappa è disegnata sulle pareti.

6. STANZE DI RAFFAELLO

Terminato il corridoio oltrepassate la Sala Sobieski arrivando fino alla Sala di Costantino, che rappresenta la prima delle quattro Stanze di Raffaello. Si tratta di una delle stanze postume affrescate grazie ai cartoni creati dallo stesso Raffaello prima della sua morte, il tema principale sono storie sulla vita di Costantino Magno.

Le altre tre sono

  • la Stanza d’Eliodoro affrescata tra il 1511 e il 1514,  si affaccia sul Cortile del Pappagallo nel Palazzo Apostolico e prende il nome da un lunotto affrescato con episodi della vita di Eliodoro, uomo ostile alla Chiesa
  • la Stanza della Segnatura – affrescata riprendendo il tema della cultura umanistica, tra cui è impossibile non citare la famosa Scuola di Atene, simbolo della filosofia
  • la Stanza dell’incendio di Borgo – conserva il precedente lavoro sulla volta del Perugino, 1507-1508, con temi legati alla Trinità, mentre il lavoro di Raffaello realizzò scene come l’Incendio di Borgo e l’Incoronazione di Carlo Magno.
Visita ai Musei Vaticani: Le Stanze di Raffaello

Foto di Francesca Ciola

 

Queste stanze sono solo il preludio alla grandiosa Cappella Sistina.

Conosciuta in tutto il mondo, la Cappella Sistina è uno dei più importanti tesori del Vaticano e di Roma. Sono infatti  i visitatori, sia italiani che stranieri, che  ogni anno non mancano di visitare questo incredibile capolavoro.
Edificata fra il 1473 e il 1481, per volere di Papa Sisto IV, venne progettata dall’architetto Giovanni De Dolci e affrescata dal grande Michelangelo, che dipinse il soffitto e la grande parete sopra l’altare maggiore. Oltre a Michelangelo prestarono la loro opera anche altri grandi maestri rinascimentali, tra cui Botticelli, Ghirlandaio, Pinturicchio, Perugino e Luca Signorelli, che dipinsero le pareti laterali.

L’affresco, che ricopra la volta per l’intera superficie (800 metri quadrati!), richiese a Michelangelo 4 anni di lavoro. L’artista lo organizzò in 9 scene centrali, la creazione di Adamo ed Eva, il peccato originale e la storia di Noè. Le scene sono inquadrate in elementi architettonici dipinti.
Il Giudizio Universale invece, uno degli affreschi più famosi al mondo, realizzato sull’altare maggiore, venne dipinto 30 anni dopo la volta.
Rappresenta la  venuta alla fine dei tempi del Cristo per inaugurare il Regno di Dio.

Il progetto, commissionato da Clemente VII e incoraggiato dal successore  Paolo III, fu oggetto di  polemiche sin dall’inizio. Prima perché l’artista distrusse due affreschi del Perugino per preparare il muro. Poi quando il dipinto fu svelato, perché la massa turbinante di 391 corpi nudi fece gridare allo scandalo. La reazione infatti fu tale che le autorità ecclesiastiche ordinarono che si coprissero le nudità.

La vostra visita ai Musei Vaticani termina qui.

Visitare i Musei Vaticani di Roma

L’uscita dei Musei Vaticani. Foto di Francesca Ciola

 

Dormire vicino ai Musei Vaticani

COME RAGGIUNGERE I MUSEI VATICANI

1. IN METRO
Dalla stazione Termini prendete la Linea A della Metro in direzione Battistini. Le fermate più vicine ai Musei Vaticani distano circa dieci minuti a piedi e sono Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro.
Dal Colosseo: prendete la linea B dalla fermata Colosseo e cambiate per la linea A alla stazione Termini. Scendete a Ottaviano o Cipro.

2. IN BUS
Davanti all’ingresso dei Musei Vaticani si trova la fermata della linea 49.
In Piazza Risorgimento,  distante a 5 minuti a piedi , fanno capolinea le linee 3281 e 982.
Dal Colosseo:  prendete la linea 81 dalla fermata sulla Via Claudia in direzione Risorgimento. Scendete al capolinea.
Dalla stazione Termini: prendete la linea 40 in direzione Borgo Sant’Angelo, scendete a capolinea.
Da piazza Venezia:  prendete il bus 492 da Plebiscito in direzione Metro Cipro, scendete alla fermata Bastioni di Michelangelo.

3. IN MACCHINA
Potete parcheggiare la macchina nei parcheggi a pagamento sia sul Viale Vaticano sia nelle strade limitrofe.

4. IN TRENO
Arrivate alla stazione di Roma Termini e prendete la Linea A della Metro in direzione Battistini. Vi conviene scendere alle fermate Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro, che distano  circa dieci minuti a piedi.

5. IN AEREO
Se arrivate a Roma in  aereo vi consigliamo di andare dall’aereoporto alla stazione di Roma Termini, dove si trovano Bus, Metro e Taxi che vi condurranno ai Musei Vaticani .

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Il Colosseo – 10 Curiosità tutte da scoprire

“Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma; quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma; quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo”
(profezia del Venerabile Beda, VIII d.c.).
Simbolo della grandezza e del potere di Roma, l’Anfiteatro Flavio, è il più famoso e imponente monumento della Roma antica e attrazione che richiama ancora, dopo duemila anni, circa 5 milioni di visitatori l’anno.
Perciò, sia che programmiate una toccata e fuga, sia decidiate di visitare Roma in 3 giorni o più, una tappa al Colosseo è d’obbligo.

COME RAGGIUNGERE IL COLOSSEO

Quest’attrazione di Roma si trova nel cuore della città, a poche centinaia di metri da piazza Venezia, dove si trova il Vittoriano (QUI per i biglietti!) e vicino ai Fori Imperiali.
Potete raggiungerlo

  • Con la linea B della metropolitana fermata Colosseo
  • Con il bus n. 51, 75, 81, 85, 87, 118
  • Con il tram n. 3

Se arrivate  in treno alla stazione Termini potete raggiungere il Colosseo con la linea B della metropolitana oppure con l’autobus n. 75

Curiosità sul Colosseo

1. Quando fu costruito

L’anfiteatro fu fatto costruire dall’imperatore Vespasiano sui terreni del vasto complesso della Domus Aurea neroniana. I lavori iniziarono nel 72 d.c. e terminarono nell’80 d.c. sotto l’imperatore Tito. La cerimonia di inaugurazione durò ben 100 giorni durante i quali furono uccisi ben 5.000 animali.

2. Le dimensioni del Colosseo

Il Colosseo di Roma. Curiosità.

Foto di Anna Dalmasso

 

La forma del Colosseo non è rotonda, ma ovale. Si tratta infatti di un’enorme ellisse con un perímetro di 527 metri. In origine era alto 52 metri ma oggi la sua altezza è pari a circa 48 metri. Queste dimensioni ne fanno l’anfiteatro più grande al mondo. In cima c’erano 240 montanti che sostenevano il velario, un enorme tendone di tessuto che ricopriva l’arena. Gli spettatori accedevano da 8o ingressi ad arco (vomitoria) e riempivano il Colosseo in pochi minuti

3. La Capienza

L’anfiteatro Flavio poteva ospitare 50 mila spettatori

4. L’origine del nome

Il Colosseo in origine si chiamava Anfiteatro Flavio, in onore dell’illustre famiglia dei Flavi a cui appartenevano gli imperatori Vespasiano, Tito e Domiziano, che diedero inizio e portarono a termine i lavori di costruzione.
Il nome Colosseo risale al medioevo e fa riferimento non alle sue dimensioni, ma alle dimensioni del Colosso di Nerone, una gigantesca statua che si trovava al suo fianco.
Un’altra ipotesi è che il nome derivi dalla sua posizione, perché sorgerebbe su un colle dove un tempo si trovava un tempio di Iside (da cui “Collis Isei”).

 5. Gli usi

Oltre che per i combattimenti dei gladiatori, il Colosseo venne usato anche come piscina per le naumachie, ovvero le rappresentazioni delle battaglie navali. Un docente di ingegneria civile ed ambientale all’Università di Edimburgo, Martin Crapper, ha ipotizzato che l’acqua scorresse attraverso una serie di pozzi interni e tubazioni poste sotto le tribune e ha calcolato che il tempo impiegato a riempire tutta l’arena fosse di circa 7 ore.

6. Gli spettacoli

Al Colosseo gli spettacoli duravano una intera giornata. Gli spettatori erano costretti così a portarsi morbidi cuscini da casa per riuscire a stare seduti sui duri sedili di pietra.

7. Posti a sedere

Ai giochi che si svolgevano nel Colosseo poteva partecipare tutto il popolo. Le distinzioni di classe erano effettuate solo per i posti a sedere. La cavea era infatti divisa in tre parti:i senatori sedevano nelle file più in basso, i cittadini meno abbienti in quelle mediane e la plebe nelle più alte. Le donne (eccetto le vestali) erano relegate in cima. Per le classi più abbienti i posti erano in marmo, mentre per il popolo i sedili erano in legno. Come oggi, tutti erano muniti di biglietto numerato e ogni spettatore aveva un posto assegnato nel posto specifico.
Il podium, una larga terrazza posta davanti alle fila dei posti a sedere, era destinata all’imperatore e ai senatori e altre personalità di riguardo.

8. Come un giardino

Dopo il suo declino avvenuto in seguito alla fine dell’impero, il Colosseo si coprì di piante, alcune esotiche, che crebbero favorite anche dal microclima dell’anfiteatro. Sarebbero infatti circa 350 le specie di piante che per secoli sono state studiate da esperti di botanica.

9. Il Colosseo come cava

Durante il Rinascimento venne usato come cava di travertino e di marmo per la costruzione di molti edifici tra cui Palazzo Venezia e Palazzo Barberini. Si cessò di prelevare materiale dall’Anfiteatro Flavio solo nel XVIII secolo, quando ritornò l’amore per le antiche vestigia romane. È stato calcolato che è rimasto solo un terzo della costruzione originale.

10. Tra le 7 nuove meraviglie del mondo

Dal 2007 il Colosseo è annoverato tra le sette nuove meraviglie del mondo insieme alla Grande muraglia cinese, l’antica città di Petra in Giordania, la statua del Cristo Redentore a Rio in Brasile, le rovine di Machu Picchu in Perù, le piramidi di Chichén Itzà in Messico e il Taj Mahal in India.

A questa pagina altre notizie sul principale simbolo di Roma.

Informazioni pratiche

Orari
chiuso 25 dicembre e 1 gennaio.
dal 27 marzo al 31 agosto: 9.00 – 19:15
dal 1° settembre al 30 settembre: 9.00 – 19.00
dal 1° al 30 ottobre: 9.00 – 18.30
dal 31 ottobre al 31 dicembre​: 9.00 – 16.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Bagni all’interno del Parco del Colosseo: presso gli ingressi e le uscite ci sono 8 bagni (accessibili ai disabili).
Altri 14 bagni, più uno per disabili,  li trovate al I° ordine del Colosseo, vicino ai tornelli di ingresso.

Fasciatoi: si trovano nei bagni che sono presso l’ingresso al Parco su via di S. Gregorio e nelle vicinanze dell’uscita su Via Foro Romano, all’angolo sud-est della Basilica Giulia.

Aree di sosta: nel parco ci sono circa 70 panchine, alcune delle quali collocate in prossimità di fontanelle di acqua potabile (Vicus Argentarii/Tabularium, angolo sud-est della Basilica Giulia, Horti Farnesiani, Palatino/Domus Augustana e sentiero meridionale).
Invece al II° ordine del Colosseo, lungo il percorso di visita negli spazi espositivi destinati al Museo Colosseo e alle mostre temporanee, trovate 8 panchine.

Fontane: all’interno del parco ci sono 10 fontane. Altre due fontane le trovate tra I° e II° ordine.

Distributori automatici di bevande e snack: li potete trovare lungo la Via Nova, negli Horti Farnesiani e presso lo Stadio della Domus Augustana.
Distributori di acqua in bottiglia sin trovano invece I° e al II° ordine del Colosseo.

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Il Colosseo – Come è fatto?

Simbolo della capitale per eccellenza e capolavoro architettonico della Roma antica, il Colosseo è l’attrazione più visitata della città, con quasi cinque milioni di visitatori all’anno.
Non potete quindi mancare di includerlo nel vostro itinerario per visitare Roma, sia che veniate nella capitale per un paio di giorni, sia che abbiate invece la possibilità di soggiornare per più tempo.

Il Colosseo, ve lo garantiamo, vi lascerà a bocca aperta, sia per le sue spettacolari dimensioni (è infatti l’anfiteatro romano più grande del mondo) sia per l’impatto emotivo che avrà su di voi: non si può rimanere impassibili davanti al fatto che l’edificio rappresenta una prova della grande crudeltà e della ferocia caratteristica dei tempi antichi.

Dal momento che per visitare questa attrazione le code sono infinite, vi consigliamo di munirvi del biglietto on line salta coda, risparmierete così tempo che potrete dedicare alla visita delle altre meraviglie della capitale.


GLI ORARI

chiuso 25 dicembre e 1 gennaio.
dal 27 marzo al 31 agosto: 9.00 – 19:15
dal 1° settembre al 30 settembre: 9.00 – 19.00
dal 1° al 30 ottobre: 9.00 – 18.30
dal 31 ottobre al 31 dicembre​: 9.00 – 16.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Com’è fatto il Colosseo?

Qui di seguito vi forniamo alcune notizie riguardo la struttura di quello che è stato il modello per tutti gli stadi sportivi successivi.

1. Le mura esterne

Un tempo erano interamente ricoperte di travertino. Sono divise su tre livelli di archi inquadrati da paraste (pilastri inglobati nella parete) con capitelli tuscanici (livello più basso), ionici (livello intermedio) e corinzi (livello più alto). Le arcate del livello intermedio e di quello più alto erano abbellite con delle statue, mentre la parte più alta, che presenta finestre e lesene corinzie è caratterizzata dai supporti per i 240 montanti che dovevano sostenere il velario, un enorme tendone di tessuto che ricopriva l’arena.

Al piano terra ci sono 80 ingressi ad arco (vomitoria), che permettevano agli spettatori di entrare e sedersi in pochi minuti.

2. L’arena

L'arena del Colosseo - Visitare Roma

L’arena del Colosseo. Foto di Anna Dalmasso

In origine aveva un pavimento di legno ricoperto di sabbia, in modo che i gladiatori non potessero scivolare e che il sangue versato venisse assorbito.
L’arena poteva anche venire allagata in occasione delle battaglie navali (naumachie). Grazie ad alcune botole si accedeva agli ambienti e ai passaggi sotterranei che costituivano l’ipogeo.

3. La cavea

La cavea era divisa in tre parti a seconda delle classi sociali a cui appartenevano i visitatori. Ai giochi che si svolgevano nel Colosseo, infatti, poteva partecipare tutto il popolo.

  • I senatori sedevano nelle file più in basso
  • I cittadini meno abbienti in quelle mediane
  • La plebe nelle più alte.

Le donne (eccetto le vestali) erano relegate in cima.
Per le classi più abbienti i posti erano in marmo, mentre per il popolo i sedili erano in legno. Come oggi, tutti erano muniti di biglietto numerato e ogni spettatore aveva un posto assegnato nel posto specifico.
Il podium, una larga terrazza posta davanti alle fila dei posti a sedere, era destinata all’imperatore e ai senatori e altre personalità di riguardo.

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4. L’ipogeo

I sotterranei si estendevano sotto tutta la struttura ed erano deputati all’immagazzinamento delle scenografie. Era il luogo dove venivano costruite le scenografie per le battaglie navali che erano poi issate con un complesso sistema di carrucole. I gladiatori raggiungevano l’ipogeo direttamente dalla schola adiacente, mentre gli animali feroci venivano fatti arrivare dal monte Celio, dove c’era uno “zoo”, in cui le bestie erano rinchiuse in gabbie costruite nelle muratura. Di qui gli animali venivano fatti arrivare al Colosseo con un montacarichi.

Se volete sapere di più sull’attrazione più visitata di Roma, visitate la pagina sulle dieci curiosità sul Colosseo che forse non sapevate

Curiosità

  • L’origine del nome: in origine si chiamava Anfiteatro Flavio, in onore della famiglia dei Flavi a cui appartenevano gli imperatori Vespasiano, Tito e Domiziano, che iniziarono e conclusero termine i lavori di realizzazione dell’edificio.
    Il nome Colosseo risale al periodo medievale e fa riferimento non alle sue dimensioni, ma alle dimensioni del Colosso di Nerone, una gigantesca statua che si trovava al suo fianco.
    Un’altra ipotesi è che il nome derivi dalla sua posizione, perché sorgerebbe su un colle dove un tempo si trovava un tempio di Iside (da cui “Collis Isei”).
  • L’inaugurazione: la cerimonia di inaugurazione, che si svolse nell’ 80 d.C.  previde 100 giorni di spettacoli. Durante la cerimonia di apertura vennero uccise oltre 5000 belve in una sola giornata!
  • Il sito turistico del Colosseo, che comprende anche il Palatino e il Foro Romano, per la prima volta, nel 2021, è passato al secondo posto della classifica delle attrazioni più visitate in Italia.
  • La capienza: l’anfiteatro Flavio poteva ospitare 50 mila spettatori
  • Le dimensioni: la sua forma non è rotonda, ma ovale. Si tratta infatti di un’enorme ellisse del perímetro di 527 metri. In origine era alto 52 metri ma oggi la sua altezza è pari a circa 48 metri.  É perciò l’anfiteatro più grande al mondo. In cima c’erano 240 montanti che sostenevano il velario, un enorme tendone di tessuto che ricopriva l’arena. Gli spettatori accedevano da 8o ingressi ad arco (vomitoria) e riempivano il Colosseo in pochi minuti
  • Un orto botanico: da alcuni secoli gli esperti di botanica studiano la flora cresciuta spontaneamente all’interno del Colosseo dopo il suo inutilizzo. Sono più di 350 le specie che hanno messo radici tra le rovine.
  • Tra le 7 nuove meraviglie del mondo: dal 2007 il è annoverato tra le sette nuove meraviglie del mondo insieme alla Grande muraglia cinese, l’antica città di Petra in Giordania, la statua del Cristo Redentore a Rio in Brasile, le rovine di Machu Picchu in Perù, le piramidi di Chichén Itzà in Messico e il Taj Mahal in India.
  • Era coperto da una grande tenda: nei giorni con parecchio sole era ricoperto da un velario formato da circa 80 vele triangolari, controllate da 320 funi di sostegno. Questo per agli spettatori evitare le insolazioni durante gli spettacoli di mezzogiorno.
  • Le naumachie: per un certo periodo si tennero anche le naumachie, ovvero rappresentazioni di battaglie navali in acqua che però non ebbero lo stesso successo dei giochi coi gladiatori. Per riempire l’arena erano necessarie circa 7 ore. L’acqua scorreva attraverso una serie di pozzi interni e tubazioni al di sotto delle tribune.
  • Come una cava: durante il Rinascimento venne usato come cava di travertino e di marmo per la costruzione di molti edifici tra cui Palazzo Venezia e Palazzo Barberini. Si cessò di prelevare materiale dall’Anfiteatro Flavio solo nel XVIII secolo, quando ritornò l’amore per le antiche vestigia romane. È stato calcolato che è rimasto solo un terzo della costruzione originale.

Come raggiungere il Colosseo

Quest’attrazione di Roma si trova nel cuore della città, a poche centinaia di metri da piazza Venezia, dove si trova il Vittoriano (QUI per i biglietti!) e vicino ai Fori Imperiali.
Potete raggiungerlo

  • Con la linea B della metropolitana fermata Colosseo
  • Con il bus n. 51, 75, 81, 85, 87, 118
  • Con il tram n. 3

Se arrivate  in treno alla stazione Termini potete raggiungere il Colosseo con la linea B della metropolitana oppure con l’autobus n. 75

Informazioni pratiche

Bagni all’interno del Parco del Colosseo: ci sono 8 bagni (accessibili ai disabili) che si trovano presso gli ingressi e le uscite.
Altri 14 bagni, più uno per disabili,  li trovate al I° ordine del Colosseo, vicino ai tornelli di ingresso.

Fasciatoi: si trovano nei bagni situati presso l’ingresso al Parco su via di S. Gregorio e nelle vicinanze dell’uscita su Via Foro Romano, all’angolo sud-est della Basilica Giulia.

Aree di sosta: nel parco ci sono circa 70 panchine, alcune delle quali collocate in prossimità di fontanelle di acqua potabile (Vicus Argentarii/Tabularium, angolo sud-est della Basilica Giulia, Horti Farnesiani, Palatino/Domus Augustana e sentiero meridionale).
Invece al II° ordine del Colosseo, lungo il percorso di visita negli spazi espositivi destinati al Museo Colosseo e alle mostre temporanee, trovate 8 panchine.

Fontane: all’interno del parco ci sono 10 fontane. Altre due fontane le trovate tra I° e II° ordine.

Distributori automatici di bevande e snack: li potete trovare lungo la Via Nova, negli Horti Farnesiani e presso lo Stadio della Domus Augustana.
Distributori di acqua in bottiglia sin trovano invece I° e al II° ordine del Colosseo.

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Cosa vedere a Roma. Le dieci attrazioni da non perdere

Cosa vedere a Roma? L’unica risposta a questa domanda sarebbe “tutto!”, perchè la città eterna offre una moltitudine di posti, monumenti, attrazioni che lasciano a bocca aperta. Come le ciliegie, un luogo di Roma tira l’altro, tant’è che ci vorrebbero mesi per visitarla tutta.
Per sollevarvi dall’imbarazzo della scelta nel caso che abbiate solo il tempo di visitare Roma in 3 giorni, vi offriamo una lista di cosa vedere:  abbiamo selezionato 10 attrazioni che sono veramente imperdibili.

Per risparmiare sull’ingresso a queste attrazioni vi consigliamo di utilizzare uno dei tanti pacchetti  combinati, ve ne riportiamo qui sotto alcuni. Alternativamente potete acquistare la Omnia Card o il Roma Pass

Cosa vedere a Roma Top Ten attrazioni

Un a delle 10 attrazioni principali di Roma: il Colosseo

1. COLOSSEO E FORI IMPERIALI

È più di ogni altro il monumento simbolo di Roma e dell’Italia stessa. Iniziato da Vespasiano nel 72 d.c., venne inaugurato da suo figlio Tito nell’80 d.c. Poteva ospitare più di 50.000 spettatori che qui venivano ad assistere ai combattimenti dei gladiatori o degli animali. È il più grande tra i monumenti romani rimasti fino ad oggi e tappa imprescindibile di chi visita la Capitale.
La visita del Colosseo va completata con quella dei Fori Imperiali che potete ammirare dalla via Alessandrina che li costeggia. Potrete farvi un’idea di come doveva essere la vita nella Roma antica. I fori infatti erano le piazze principali cittadine, dove sorgevano gli edifici pubblici, si faceva il mercato e si trattavano gli affari.
Si possono visitare anche il Foro Romano e il museo all’aperto del Palatino: se siete entrati nel Colosseo il vostro biglietto comprende anche la visita a questi ultimi due. Acquistate il biglietto on line per saltare le lunghe code!

Info: Il Colosseo è aperto tutti i giorni tranne il 25 dicembre e il 1 gennaio (chiusi)
10.30 – 19.15 dal 26 aprile 2021; 9.30 – 19.15 dal 9 luglio 2021; 9.30 – 19.00 dal 1° settembre 2021; 9.30 – 18.30 dal 1° ottobre 2021;
9.00 – 16.30 dal 31 ottobre 2021 al 28 febbraio 2022; 9.30 – 17.30 dal 1° al 26 marzo 2022; 9.30 – 19:15 dal 27 marzo al 31 agosto 2022
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.  Compreso nel Roma Pass.

Attrazioni di Roma: l'imperdibile Basilica di San Pietro2. BASILICA DI SAN PIETRO

Sorge laddove nel 324 l’imperatore Costantino fece erigere un santuario in onore di Pietro apostolo, che proprio lì venne crocifisso e sepolto.
L’aspetto di oggi si deve al progetto del Bramante, risalente al 1506. Alla sua costruzione parteciparono artisti come Raffaello, Antonio da San Gallo, Michelangelo. Gli interni, così come il colonnato sono del Bernini. La basilica rappresenta una delle più grandi chiese al mondo  Se volete salire sulla sua strepitosa cupola vi consigliamo di procurarvi il biglietto on line: salterete la coda!

Info: 1° ottobre – 31 marzo tutti i giorni 7.00-18.30 /1° aprile – 30 settembre tutti i giorni 7-19.00.

Il Pantheon, tra le attrazioni principali di Roma3. PANTHEON

Tempio dedicato a tutti gli dei, questo, che è l’edificio meglio conservato della Roma antica, venne trasformato in chiesa cristiana nel 608. Il Panteon (QUI per i biglietti) fu fatto edificare da Agrippa nel 27 a.c., come attesta l’iscrizione sul frontone.
Sia la sua altezza che il diametro dell’interno misurano 43,3 metri. La straordinaria cupola, che rappresenta la più grande volta in pietra mai costruita, è considerata  la più importante opera dell’architettura classica.

Il gruppo del Laocoonte ai Musei Vaticani. Biglietti on line salta coda4. MUSEI VATICANI

Fra i più bei complessi museali al mondo, ospitano un’incredibile collezione di opere d’arte raccolte da diversi papi nel corso dei secoli. Per visitarli è possibile effettuare diversi itinerari, che terminano comunque tutti con la Cappella Sistina. Gli edifici che ospitano i Musei Vaticani si estendono su un’area di 5,5 ettari. Assolutamente da vedere sono la Pinacoteca, il Museo Pio-Clementino, la Galleria delle Carte Geografiche, le Stanze di Raffello e la Cappella Sistina. Le code all’ingresso sono eterne. Se volete risparmiare tempo e fatica l’ideale è l’acquisto del biglietto on line.

Info: da lunedì a sabato 9.00-18.00 (ultimo ingresso alle 16 e uscita dalle sale mezz’ora prima della chiusura).

 La fontana di Trevi a Romaattrazione e simbolo della città5. LA FONTANA DI TREVI

Assieme al Colosseo è uno dei simboli di Roma nel mondo. Questa splendida fontana barocca, disegnata da Nicola Savi nel 1732, occupa quasi tutta la piccola piazza in cui è situata. Rappresenta il carro di Nettuno trainato da tritoni con cavalli marini (uno selvaggio e uno docile) che simboleggiano i diversi aspetti del mare. È tra i monumenti di Roma più fotografati.

Piazza Navona, tappa dell'itinerario per visitare Roma6. PIAZZA NAVONA

Altro simbolo della Capitale, è un luogo di ritrovo molto popolare sia tra i visitatori che tra i romani. È costruita sulle rovine dello stadio di Domiziano, risalente all’86 dc. ed è circondata da palazzi barocchi. Al centro della piazza si trova la magnifica Fontana dei quattro fiumi, capolavoro del Bernini,che rappresenta il Nilo, il Gange, il Danubio e il Rio de la Plata.

I Musei Capitolini di Roma7. MUSEI CAPITOLINI

Costituiscono la galleria pubblica di sculture più antica del mondo. Nati ad opera di papa Sisto IV nel 1471, vennero arricchiti dai papi successivi man mano che venivano riportate alla luce nuove statue. I musei occupano il Palazzo Nuovo e il palazzo dei Conservatori che si trovano entrambi sulla piazza del Campidoglio.

Info: aperti tutti i giorni 9.30-19.30 , 24 e 31 dicembre 9.30-14. La biglietteria chiude un’ora prima. Chiusi il 1 gennaio, 1 maggio, 31 dicembre.  Compreso nel Roma Pass.

Piazza di spagna, una delle attrazioni principali di Roma8. PIAZZA DI SPAGNA

Questa piazza barocca del 1725, con la sua famosa Scalinata di Trinità dei Monti (recentemente restaurata), ha da sempre attirato turisti e viaggiatori e ancora oggi è un popolare luogo di incontro. Sulla scalinata si può solo transitare, ma non è più consentito sedersi, pena una multa salata. La fontana a forma di barca (la Barcaccia) che si trova nella piazza è opera di Pietro Bernini, padre del famoso Gian Lorenzo, e rappresenta una barca che affonda. È uno dei luoghi principali della vita notturna nel centro storico di Roma.

Visitare i musei di Roma in 3 giorni: la Galleria borghese a Roma9. MUSEO E GALLERIA BORGHESE

Situati nel parco di Villa Borgese, polmone verde di Roma, ospitano una delle più prestigiose collezioni di oggetti d’arte di Roma. In un sol luogo si trovano concentrate opere di Caravaggio, Bernini, Botticelli e Raffaello, e la celebre statua del Canova che ritrae Paolina Borghese come Venere vincitrice. Consigliato il biglietto on line per avere l’accesso prioritario.

Info: lunedì chiuso, da martedì a domenica dalle 8.30 alle 19.30 chiuso 1 Gennaio, 25 Dicembre.L’ingresso è consentito fino a mezz’ora prima della chiusura.
Compreso nel Roma Pass.

Piazza Venezia Roma10. VITTORIANO

Connessa al Colosseo tramite la monumentale via dei Fori Imperiali è forse il crocevia più importante della città. Ai suoi lati si trovano Palazzo Venezia, il primo grande edificio rinascimentale di Roma e il Vittoriano, monumento iniziato nel 1885 per celebrare l’unità d’Italia. Inaugurato nel 1911 è stato poi dedicato al milite ignoto.
Consigliati i biglietti on line per evitare le lunghe code.

Info:  gli ascensori per salire in cima al Vittoriano sono aperti tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 (ultimo ingresso 18.45).
Per trovare meno coda conviene andare all’apertura o all’ora di pranzo.

Naturalmente la lista di cosa vedere a Roma continuerebbe di un bel po’, ma già solo vedendo queste 10 attrazioni potrete tornare a casa dal vostro viaggio decisamente soddisfatti!

Parole chiave: cosa vedere a Roma, attrazioni Roma, consigli

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La Basilica di San Pietro

La Basilica di San Pietro è una delle più grandi, ricche e spettacolari chiese al mondo. Riceve più di 20.000 visitatori al giorno, attirati dalla genialità artistica dell’edificio e dai numerosi capolavori che contiene al suo interno, primi fra tutti la Pietà di Michelangelo, il Baldacchino del Bernini e la sua strepitosa Cupola.
Qualunque sia la durata del vostro soggiorno per visitare Roma, la Basilica di San Pietro è senz’altro in cima alla lista delle cose da vedere.
Data la continua affluenza di visitatori, vi suggeriamo di procurarvi il biglietto on line. Salterete la fila e inizierete subito la visita!
N.B: vestitevi con abiti adatti alla sacralità del luogo, altrimenti non potrete entrare. Non sono ammessi pantaloncini, gonne corte e canottiere.

COME ARRIVARE
Prendete la linea A (rossa) della metropolitana e scendete alla fermata Ottaviano-San Pietro,  a circa 10 minuti a piedi dalla vostra destinazione.

Basilica di San Pietro

1. Storia

A costruire la prima basilica fu Costantino nel IV secolo d.c., sul sito dell’Ager Vaticanus, luogo su cui sorgeva lo stadio di Nerone.
Qui dal 64 al 67 d.c. vennero martirizzati i primi cristiani tra cui San Pietro. L’edificio fu consacrato nel 326.
Venne fatta circondare da alte mura da papa Leone IV nel IX secolo, a protezione delle scorrerie saracene.
Nel 1377, al rientro dei papi da Avignone, la chiesa era in stato di abbandono.

Papa Niccolò V cercò di iniziare la ricostruzione, ma questa ripartì solamente nel 1506 con Giulio II, che affidò il progetto al Bramante.
Questi optò per una pianta a croce greca con una cupola centrale e quattro minori. Fece demolire gran parte della basilica, distruggendo affreschi e mosaici bizantini.
Alla morte del Bramante nel 1514, i lavori si fermarono e ripresero nel 1547, quando la responsabilità  del progetto passò a Michelangelo, che allora aveva 72 anni.
Egli semplificò il progetto del Bramante e ideò il disegno della cupola. Michelangelo, però, morì prima che questa fosse completata.
La portò a termine, nel 1590 Giacomo della Porta e Domenico Fontana aggiunse la lanterna finale.
Nel 1605 il progetto passò a Carlo Maderno, che modificò l’idea del Bramante a favore di una croce latina, con la navata centrale più lunga del transetto.

2. Visitare la Basilica

La facciata

Venne progettata da Carlo Maderno ed edificata tra il 1608  e il 1612. Misura 48 metri di altezza e 112.60 di lunghezza. Otto colonne alte 27 metri sorreggono un attico su cui sono collocate 13 statue in piedi rappresentanti Cristo Redentore, San Giovanni e 11 apostoli.
Il balcone centrale è conosciuto come Loggia delle Benedizioni. Da qui si annuncia il nuovo papa e da qui viene impartita la benedizioni Urbi et Orbi a Natale e Pasqua.
Ci sono 5 ingressi e la prima porta sulla destra è la Porta Santa, che viene aperta sono quando c’è un giubileo.

Interni

NAVATA DESTRA

Percorrendo la navata destra della Basilica troverete numerosi punti di interesse che vi lasceranno a bocca aperta:

  1. Pietà di Michelangelo: si trova subito all’inizio in una cappella dietro ad un vetro antiproiettile. Realizzata da Michelangelo nel 1499 a soli 25 anni, è la sola opera che reca la sua firma (sulla fascia che cinge il petto di Maria).
  2. Disco di porfido rosso sul pavimento: collocato subito all’interno del portale principale. Qui Carlo Magno e gli altri imperatori del Sacro Romano Impero furono incoronati dal papa.
  3. Monumento alla regina Cristina di Svezia: dedicato a lei perché si convertì al cristianesimo nel 1655. Si trova su un piedistallo subito dopo la Pietà.
  4. Cappella del Santissimo Sacramento: in sontuoso stile barocco, in genere non è aperta ai turisti ma si può entrare per pregare.
  5. Monumento a Gregorio XIII: si trova subito dopo la cappella e vicino alla Cappella Gregoriana.
    Nel transetto a destra dell’ingresso principale si trovano poi il monumento a Clemente XIII e opere tra le più importanti del Canova.
BIGLIETTI BASILICA DI SAN PIETRO

NAVATA CENTRALE

La navata centrale ospita capolavori incredibili che vi riempiranno gli occhi di meraviglia:

  • Baldacchino del Bernini: in stile barocco è alto 29 metri. Lo sorreggono 4 colonne tortili e realizzate con marmo proveniente dal Pantheon.
    Si innalza sull’altare maggiore, posto sulla tomba di San Pietro.
    Sotto l’altare c’è la Confessio, alla cui balaustra vengono a pregare i vescovi quando si avvicinano al papa. E’ circondato da 99 lampade sempre accese.
  • Cupola di Michelangelo: si trova a 119 metri da terra ed è sorretta da 4 pilastri di pietra disposti intorno all’altare papale. I pilastri prendono il nome da quello di 4 santi, le cui reliquie sono conservate dalle statue dei santi poste in delle nicchie.

La Basilica di San Pietro - Interni. Visitare Roma
Sopra, i balconi sono decorati con le reliquie maggiori: la lancia di San Longino che trafisse il costato di Cristo,  il sudario di Santa Veronica, la scheggia della croce trovata da Sant’Elena e il teschio di sant’Andrea, fratello di Pietro.

  • Statua in bronzo di San Pietro: attribuita ad Arnolfo di Cambio, si trova a destra guardando l’altare.
  • Trono di San Pietro: realizzato nel 1665 dal Bernini è il punto focale della Basilica di San Pietro.
  • Monumento ad Urbano VIII: realizzato dal Bernini si trova a destra del trono.

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NAVATA SINISTRA

Anche nella navata sinistra i capolavori non mancano di certo:

  • Cappella della Madonna della Colonna: si trova dietro il pilastro di Santa Veronica nel transetto di sinistra.
  • La tomba di San Leone Magno: risalente al 1650 è opera di Alessandro Algardi.
  • Monumento ad Alessandro VII: rappresenta l’ultima opera del Bernini per la basilica. Si trova di fronte alla tomba.
  • Cappella Clementina: prende il nome da Clemente VII che la fece decorare da Giacomo della Porta per il Giubileo del 1600.
  • Tomba di San Gregorio Magno: è situata sotto l’altare e su di essa c’è un mosaico ispirato al Miracolo di San Giorgio di Andrea Sacchi.
  • Monumento a Leone XI: il papa, della famiglia dei de’ Medici è rappresentato quasi piegato dal peso dell’incarico.
  • Cappella del Coro: opera di Giovani Battista Ricci su disegni di Giacomo della porta. Gli stalli d’oro sono su disegno del Bernini.
  • Monumento a Innocenzo VIII: opera del Pollaiolo e copia di un monumento che si trovava nell’antica basilica.
  • Cappella della Presentazione: si trova verso la facciata e contiene due opere moderne, ovvero il monumento a Giovanni XXIII e  quello a Benedetto XVI.
  • Monumenti agli Stuart: dedicati alla moglie di Giacomo Stuart e a 3 membri della famiglia sua famiglia, pretendenti al trono, che morirono in esilio a Roma

La Cupola della basilica di San Pietro

Tra i simboli di Roma per eccellenza, venne ideata da Michelangelo, su ispirazione della cupola del Bramante di Santa Maria del Fiore a Firenze.
La cupola, il cui diametro è di 41.5 metri, è sostenuta da sedici contrafforti con colonne binate, alternati da finestroni a timpano.
Sulla possente struttura, Giacomo della Porta, a cui passò il progetto dopo la morte di Michelangelo, fece partire i sedici spicchi dicui è composta la calotta, aperta da tre ordini di finestre.

Tomba di San Pietro

Si trova nel sottosuolo della basilica, nella parte originaria. Si visita solo con visita guidata di un’ora e mezza (il costo è di 13 euro) e con prenotazione obbligatoria.
Si può accedere solo dopo aver compiuto 15 anni.  La prenotazione si può effettuare tramite richiesta scritta inviando un messaggio a scavi@fsp.va, o per fax +39 06 69873017, o direttamente in Ufficio Scavi (ingresso a sinistra del colonnato berniniano).

Grotte Vaticane

Si estendono per tutta la lunghezza della basilica e contengono le tombe di molti papi, compresa quella di papa Giovanni Paolo II. Si possono vedere anche grandi colonnati risalenti alla basilica del IV secolo.

Tesoro di San Pietro

Si accede dall’ingresso della sagrestia (metà della navata sinistra). Qui sono conservate reliquie e manufatti preziosissimi, come la Crux Vaticana del VI secolo, in bronzo e tempestata di gemme.

3. Curiosità

  • Sotto la Basilica sono sepolti ben 91 papi
  • A costruire la prima Basilica di San Pietro fu Costantino, il primo imperatore romano che abbracciò il Cristianesimo
  • L’edificio fu costruito sul luogo del martirio di San Pietro
  • Le spoglie di San Pietro furono trovate nel 1950 e sono state esposte da papa Francesco nel 2013
  • Sotto la navata centrale, a tre metri di profondità, si trovano Grotte Vaticane. Pur essendo chiamate così non sono delle vere e proprie grotte.
    In realtà si tratta dello spazio che c’è tra la vecchia basilica, costruita da Costantino, e quella nuova.

Terminata la visita alla Basilica sostate in Piazza san Pietro e godetevi l’atmosfera che questo luogo sa regalare e che, insieme ai musei Vaticani e la Cappella Sistina, rappresentano i tre gioielli della Città del Vaticano.

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Visitare Roma – Città del Vaticano

A meno che non siate nella capitale per una sola giornata, non potete non inserire nel vostro itinerario per visitare Roma una tappa nella Città del Vaticano.
Vi consigliamo di arrivare di mattina presto (scendete alla fermata della metro Ottaviano-San Pietro), quando il flusso dei visitatori è ancora limitato. Avrete ancora l’intero giorno davanti a voi per dedicarvi alla visita di tutte le attrazioni presenti: la Basilica di San Pietro, le Grotte Vaticane, i meravigliosi Musei Vaticani (vi conviene acquistare i biglietti on line per saltare la coda).

Nota: se volete godervi tutti i tesori del Vaticano e visitare Roma risparmiando tempo tenendo d’occhio il portafoglio, potete approfittare della Omnia Vatican & Rome card con cui avrete anche accesso illimitato ai trasporti pubblici e potrete usufruire di diversi sconti.

Qui di seguito vi forniamo alcune informazioni sulla Città del Vaticano per non farvi trovare impreparati:

1. Dove si trova

La Città del Vaticano si estende sulla riva destra del Tevere, in una zona dove all’origine non c’era sviluppo urbanistico. L’Ager Vaticanus iniziò ad essere preso in considerazione solo alla fine dell’età repubblicana (I secolo A.C), quando furono realizzati ville e giardini. Più tardi Augusto (63a.c – 14d.c) portò a termine uno stadio per battaglie navali (naumachia) mentre Nerone (37 d.c – 68d.c.) fece realizzare un circo. Nel circo e nei giardini di Nerone subirono il martirio molti cristiani, tra cui lo stesso San Pietro (67 d.c.).
La memoria dell’apostolo darà il via alla costruzione delle due grandiose basiliche: la prima voluta dall’imperatore Costantino nel 324, la seconda, voluta da papa Giulio II nel Rinascimento e fatta edificare sullo stesso luogo della precedente.
Accanto alla basilica, nel corso dei secoli si è sviluppata la Città del Vaticano, sede del capo della Chiesa cattolica e gelosa custode di inestimabili tesori d’arte.

2. Quando nasce

Nasce l’11 febbraio 1929, quando tra i rappresentanti della Santa sede e quelli dello Stato Italiano viene firmato nel Palazzo Laterano il trattato che sanciva la costituzione dello Stato della Città del Vaticano, indipendente e con precisi confini topografici. Il trattato entrò in vigore il 7 giugno dello stesso anno.

3. Caratteristiche

La Città del Vaticano si estende su una superficie di 0,440 kmq con una popolazione di circa 836 abitanti. Batte una propria moneta, ma per effetto dell’unione doganale e monetaria con l’Italia adotta l’Euro. Sugli otto tagli delle monete viene riportato nella faccia nazionale l’effigie del papa regnante. Stampa propri francobolli validi per spedizioni in tutto il mondo solo però con la spedizione dalle Poste Vaticane.
Edita un proprio giornale, l‘Osservatore Romano e ha una propria emittente, Radio Vaticana, inaugurata da Guglielmo Marconi nel 1931.
La lingua ufficiale è l’Italiano, mentre il latino è la lingua ufficiale della Santa Sede.
All’interno della città vaticana e degli edifici extraterritoriali il servizio d’ordine e di polizia è assolto dagli agenti di vigilanza e dalla Guardia Svizzera.

4. Il Papa

È capo dello Stato e allo stesso tempo vescovo di Roma. Gode della piena e suprema potestà giurisdizionale su tutta la Chiesa. È coadiuvato nel governo della Chiesa da un Sacro Collegio Cardinalizio e della Curia Romana.
È possibile partecipare alle udienze di Papa Francesco ogni mercoledì in Piazza San Pietro (scopri qui come fare!)

5. Le guardie svizzere pontificie

Una delle curiosità da vedere a Roma, sono un corpo armato al servizio del papato.
Questo fin dal 22 gennaio 1506, quando un gruppo di 150 mercenari elvetici entrò nello stato pontificio per mettersi al servizio di papa Giulio II.
Per diventare una guardia svizzera bisogna essere in possesso di alcuni requisiti:
essere di sesso maschile, essere obbligatoriamente di fede cattolica, avere la cittadinanza svizzera e un’età tra 18 e i 30 anni. Inoltre bisogna aver prestato servizio nell’esercito svizzero e rimanere celibi (il matrimonio è concesso solo a chi raggiunge il grado di caporale e gradi superiori).
Una delle curiosità da vedere a Roma.

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